Draco non avrebbe mai nemmeno lontanamente immaginato di poter rivedere Hellen, ma avrebbe decisamente preferito non vederla, aveva appena iniziato ad accettare il fatto di non poterla mai più avere tra le sue braccia, di non poter più vedere il suo sorriso, i suoi capelli rossi, i suoi occhi verdi. Ma rivederla così, un fantasma, lo aveva completamente abbattuto.
Era diventata un fantasma per poter vedere sua figlia crescere, per poterle dare dei consigli, per essere presente anche dopo la morte, questa era l'ennesima prova che pensava più agli altri che a se stessa.
Ma forse era proprio la sua testardaggine che piaceva a Draco, lei gli teneva testa, era l'unica ragazza che lo aveva contrastato, e che lo aveva supportato nonostante i suoi errori, che lo aveva aiutato a diventare migliore.
«Mi scusi?» mormorò timidamente una bambina di poco più di otto anni.
«Sì piccola, come posso aiutarti?»
Draco si piegò sulle ginocchia per essere alla sua altezza.
«Quanto costano quelle?»
La bambina indicò delle bottigliette di crema baffuta, un prodotto che sembrava far sparire i brufoli ma in realtà ti faceva crescere dei grandi ciuffi di peli ovunque la applicassi.
«Due galeoni, quella grande ma per te un solo un galeone va bene?»
La bambina sorrise annuendo felice.
La mamma la osservava da lontano e ogni tanto lanciava uno sguardo a Draco, ma lui non ci fece caso.
«A cosa ti serve?» Chiese Draco sorridendo.
«Ehm...a...a fare uno scherzo a mio papà» rispose la bambina, poi pagò e corse da sua mamma, Draco osservò la scena dubbioso, quella donna le sembrava vagamente familiare...ma la voce di George lo riportò alla realtà.
«Draco vai a prendere altre due scatole di merendine marinare, stanno arrivando un mucchio di ordini da Hogwarts»
Draco annuì e andò nel retro a cercare le merendine, sempre immerso nei suoi pensieri.«Oh-oh... guarda chi abbiamo qui, la signorina Malfoy, chi lo avrebbe mai detto? Una Malfoy inparentata con i Potter»
Hellen sorrideva timida al professor lumacorno che la squadrava da testa a piedi con gli occhietti quasi invisibili nel suo enorme faccione rosa.
«Sono sicuro che avrà le stesse doti di suo zio Harry, bene, cominciamo»
La lezione sui Bezoar fu molto interessante e Hellen riuscì a creare una discreta pozione soporifera.
Soddisfatta raccolse le sue cose e si avviò verso l'uscita dell'aula ma il professore la fermò poggiandole una mano sulla spalla.
«Un momento, un momento! Perchè tanta fretta? Ehm...Paciock, Resley voi potete andare»
I due ragazzi uscirono dalla classe a testa bassa e Hellen si volto verso il professore con il cuore che cercava di sfondarle la cassa toracica, aveva fatto qualcosa di male?
«Signorina Malfoy, ho notato che lei ha abbastanza talento, ecco, tenga questo, è per sabato sera ho organizzato una cenetta con alcuni studenti, quelli più in gamba, mi piacerebbe se lei si unisse a noi»
Hellen prese il piccolo foglio di pergamena e sorrise al professore poi ringraziò e se ne andò.
Appena uscita dall'aula Frank e Will le corsero in contro.
«Cosa voleva?» Chiese Will ansioso.
«Mi ha solo dato questo» Hellen mostrò il bigliettino agli amici e Frank esordì: «Lo ha dato anche a me! Qualche giorno fa, quando eri in infermeria»
William li guardava silenzioso, e Hellen se ne accorse.
«Io non ci vado»
«No! Hellen dovete andare...poi mi racconterete come è stato»
«Ne sei sicuro?» chiese Frank.
«Ovviamente!».
Si avviarono insieme nella Sala Grande per pranzare, ridendo e scherzando come sempre.
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