CAPITOLO 1

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Erano mesi che Draco si dedicava alla sua piccola senza sosta.
Dopo la perdita di Hellen aveva l'impressione che il mondo avesse perso ogni colore. Si sentiva circondato da una nebbia densa e opprimente che gli impediva di dormire, di mangiare e gli rendeva difficile anche camminare.
La rabbia che provava verso suo padre era sempre più intensa, il suo solo pensiero gli faceva perdere il controllo e spesso si ritrovava a lanciare i primi oggetti che gli capitavano sotto mano. L'unica cosa in grado di riportarlo alla realtà era il pianto spaventato della piccola Hellen.
Vagava per la casa come un'anima in pena per ore, era sempre più magro e pallido e gli occhi, azzurri e limpidi come il ghiaccio, avevano perso ogni segno di vitalitàe speranza.

«TU-DEVI-REAGIRE!»
Aveva urlato Hermione, colpendolo regolarmente con un pacco di pannolini.
Erano andati tutti a trovarlo quel pomeriggio, le uniche persone che ancora si ricordavano della sua esistenza erano proprio quelle che, fino a un paio di anni prima, riteneva le più spregevoli e insignificanti sulla faccia della terra.
Harry, Ron, Hermione, Ginny e George, infatti, gli erano rimasti accanto fin dal primo giorno.
«Ok...ok...reagirò...ahia...te lo...te lo promet...ahia! La vuoi smettere?»
Hermione si fermò di colpo e lo guardò per un attimo accigliata.
«Promettilo.»
Mormorò con il pacchetto di pannolini ancora sollevato, pronta a colpire ancora.
«Lo prometto».
Rispose Draco con voce rassegnata.
Hermione esitò qualche secondo continuando a guardarlo con la sua solita espressione di rimprovero, poi si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e annuì pensierosa.
Draco la seguìcon gli occhi, segnati da evidenti occhiaie nere, mentre si dirigeva verso la cucina. Ron nel frattempo ridacchiava divertito.
«Ritieniti fortunato amico, a me lancia i piatti.»
Scoppiarono tutti a ridere, Ginny si alzó per seguire Hermione in cucina, Draco voleva andare a controllare cosa stessero combinando, ma un mugolio divertito lo fece voltare.
Hellen si stava rosicchiando un piedino in braccio a Harry che la guardava sorridendo.
Draco le sorrise e si mise a sedere sul divano accanto a loro.
Le due ragazze riemersero dalla cucina chieccherando.
«Siete proprio carini.»
Ridacchiò Ginny e porse a Draco un enorme panino al prosciutto.
«Ma adesso mangia».
Draco lo prese alzando gli occhi al cielo e lo sbranò mentre Ginny dava un panino a ognuno dei ragazzi.
Hermione lo guardò inarcando un sopracciglio.
«'Non ho fame'...»
Gli fece verso.
«Solo Ron ci poteva credere...forse perchè mangia sempre anche la tua porzione...»
Scoppiarono tutti a ridere, tranne Ron che mormorò un "Gne gne gne" con la bocca piena.
Furono interrotti bruscamente dal rumore della porta che sbatteva.
Harry e Draco si alzarono di scatto dal divano mentre Ginny prendeva Hellen dalle braccia di Harry e si dirigeva in cucina seguita da Hermione, Ron guardò la donna in piedi in mezzo al salotto con gli occhi sgranati, il mezzo panino abbandonato sul tavolino.
«Cosa vuoi?»
Chiese Draco aspro.
«D-Draco...tesoro...»
Mormorò la donna aprendo le braccia come se si aspettasse di essere abbracciata.
«Io non sono il tesoro di nessuno, vattene.»
Ringhiò Draco a denti stretti.
«Draco...non è colpa mia se tuo padre ha fatto quello che ha fatto...mi dispiace tanto...ma...ma...»
Scoppiò a piangere coprendosi il viso con le mani.
«I Dissennatori...hanno usato il b-bacio.»
Draco parve perdere un po' della sua sicurezza.
«Ha...ha avuto ciò che si meritava.»
Harry gli lanciò un'occhiata in tralice.
«Draco...nessuno se lo merita...neanche tuo padre.»
Draco sentì la collera farsi spazio nelle sue viscere.
«HA UCCISO TUA SORELLA! CERTO CHE SE LO MERITA! ERA...ERA INCINTA! INDIFESA! DEBOLE! NON AVEVA NEMMENO LA BACCHETTA IN MANO!»
Urlò Draco.
«Draco per favore...s-sono sola!»
Mormorò la donna.
Draco le lanciò un'occhiata di fuoco.
«E così...- sussurrò avvicinandosi pericolosamente a sua madre-Tu...tu vorresti che ti accogliessi in casa mia dopo non esserti fatta vedere per cinque mesi? Non ti vergogni nemmeno un po'?»
Narcissa assunse un'espressione di pura vergogna.
«Draco...forse...dovresti darle una possibilità...magari...bhe magari ti aiuterà un po'»
Mormorò Ron quasi intimorito dalla reazione che avrebbero potuto provocare le sue parole.
«Cosa? Cosa vi prende a voi due? Non mi ha aiutato per cinque mesi...e ora dovrei darle una possibilità? Lui non ha dato la possibilità a Hellen di difendersi!»
«È proprio questo il punto! Lui...non lei...è per tuo padre che provi rabbia non per tua madre...ragiona Draco.»
Disse Harry.
Draco spostò lo sguardo da Harry a Ron a sua madre, respirando affannosamente.
«D'accordo...ma...hai solo una possibilità...fai qualcosa di sbagliato e...e...»
Narcissa non gli lasciò finire la frase lo abbracciò bagnandogli la camicia di lacrime e mormarondo continui "Grazie".

Baby MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora