CAPITOLO 19

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«Papà!» Hellen gli corse in contro e lo abbracciò così forte da fargli mancare il respiro.
Harry invece fu letteralmente travolto da Ginny e i suoi figli che gli saltarono addosso, felici di rivederlo tutto intero.
Anche Neville fu raggiunto dalla sua famiglia e Draco fu sorpreso nel rivedere Luna, era cambiata tantissimo.
«Cosa è successo Draco?» anche Hermione e sua madre lo abbracciarono, mentre Ron e George lo riempivano di domande.
«Io...troppe cose...» socchiuse gli occhi per tentare di ricordare qualcosa, ma la verità era che non sapeva cosa fosse realmente successo, le immagini erano così confuse da non fargli capire niente, ricordava solo la disperazione e il gelo che lo avevano avvolto quando il Dissennatore lo aveva aggredito e per un momento si sentì in colpa per aver detto che suo padre se l'era meritata, poi la tortura, era stato terribile.
Narcissa preparò una tazza di tè ai due arrivati, mentre Hermione e Ginny mettevano a letto i bambini.
«No! Io voglio stare qua! Papà devi dirmi cos'è successo!» protestò Hellen quando Draco la intimò ad andare a letto.
«Sì ha ragione, anche io voglio sapere» si lagnò Frank cercando di liberarsi dalla presa di sua madre.
«E d'accordo! Hellen puoi restare...e anche Frank, se non è un problema»
Disse Draco rivolgendosi a Neville.
Neville annuì, Narcissa gli stava medicando la ferita sulla fronte con del Dittamo.
«Allora Draco cos'hai da dirci?» lo incitò Neville.
«Il ministro, lei...mi pareva di averla già vista da qualche parte ma non riuscivo a ricordare dove»
«E...»
«E ora lo ricordo, l'avevo già vista una volta, era la moglie di un mangiamorte che veniva spesso a casa nostra»
«Perché allora dovrebbe avercela tanto con i Mangiamorte?» domandò Neville allargando le braccia, stupito.
«Perchè un Mangiamorte uccise accidentalmente il figlio, durante una lite con suo marito»
«Sai il nome del marito?» Chiese Ron, che era seduto sul divano con Hellen su un ginocchio e Frank sull'altro, i due ragazzini non erano mai stati così attenti, nemmeno durante le lezioni di incantesimi.
«Gerard Horestley, mi sembra»
In quel momento Hellen trattenne il respiro con tanta enfasi che Ron sobbalzò e fece cadere Frank a terra.
«Horestley! Avete visto? Dev'essere suo padre! Quel ragazzo c'entra qualcosa! Ne sono sicura!»
«Quale ragazzo, Hellen?» chiese Draco che si era perso il racconto che Hellen aveva fatto poche ore prima.
«Un ragazzo Serpeverde, si chiama...non lo so come si chiama, ma il cognome è Horestley.
Insomma, un po' di tempo fa l'ho visto nella Sala d'ingresso e stava piangendo, allora mi sono...»
«Piangeva?» chiese Harry, che era stato zitto fino a quel momento.
«Sì! Singhiozzava, allora, dicevo, mi sono incuriosita e ho cercato informazioni su di lui.
Ho trovato un libro che parlava di Horestley e ho pensato che fosse suo nipote»
«Non credo sia suo nipote, è vissuto più di cento anni fa...può essere suo bis nipote» Hermione stava macinando ipotesi nella sua mente, e quella era la più probabile.
«Bhe...è comunque un suo discendente» esclamò Farnk.
«Non vuol dire che sia cattivo»
«Ma è figlio di quella pazza! Non può essere molto diverso» intervanne Neville.
Draco lanciò un'occhiata a sua madre, per lui era la stessa cosa, era figlio di Lucius Malfoy, quindi doveva essere cattivo, non poteva fare la figura dell'idiota.
Forse anche quel ragazzino so sentiva costretto ad essere cattivo, forse...
«Era lui!»
«Cosa?» chiese Hellen stupita dall'improvvisa esclamazione del padre.
«Al negozio Ron! Te la ricordi la bambina? Era lui, il ragazzo! È ovvio, gli hanno fatto bere una pozione polisucco per non farlo riconoscere, ovviamente sarebbe dovuto essere a scuola!»
«E perchè avrebbero dovuto escogitare un piano del genere? A quale scopo?» chiese George.
«Voleva assicurarsi che fossi io, ma non poteva farsi vedere da troppo vicino, non poteva rischiare di essere riconosciuta»
«E perchè proprio il figlio? Non poteva farlo qualcun altro?»
«Chi avrebbe accettato di trasformarsi in una bambina? Ha obbligato il figlio a farlo»
«Draco, sono stato nel suo ufficio, sapeva tutto di te: dove abiti, con chi, chi frequenti, dove lavori, quanti anni hai, le tue paure, il tuo passato, era tutto in un fascicolo in un cassetto della sua scrivania» Harry elencava il tutto sulle dita.
«Perchè hai curiosato nel suo ufficio?» chiese George aggrottando le sopracciglia.
Harry arrossì leggermente e si schiarì la gola.
«Non...non ha importanza! Ma non capite? Quel ragazzo è un legilimens!»

Baby MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora