Le lezioni avevano ripreso regolarmente a Hogwarts.
Hellen e il serpeverde non si vedevano spesso a scuola, ma era capitato alcune volte che lei gli chiedesse di aiutarla in pozioni, che era la sua materia preferita.
«Ehm...Horestley?» lo interrupe una volta, mentre le spiegava che la pozione soporifera doveva essere girata tre volte e mezza e non quattro.
Lui le rivolse uno sguardo scocciato, odiava essere interrotto.
«Scusa...mi chiedevo...qual'è il tuo nome?»
Lui alzò un sopracciglio.
«Perchè?»
«Oh...per curiosità»
Lui scosse il capo e dopo una breve pausa rispose: «Mi chiamo Thomley, ma di solito mi faccio chiamare Thom, dato che Thomley Horestley non suona molto bene...mia madre non ha mai avuto una grande fantasia»
Hellen alzò le sopracciglia
«Bhe...è un bel nome»
«Oh no, non è vero»
«Sì invece»
«No»
«A me piace»
«A me no»
Hellen fece un sorrisetto beffardo
«Affari tuoi»
Horestley, o meglio, Thom aprì la bocca per ribattere ma poi lasciò perdere e scosse il capo.
«Bene allora...hai capito?»
«Sì tre e mezzo non quattro, ci sono»
«Perfetto allora»
Se ne andò senza dire altro e Hellen rimase seduta al tavolo della biblioteca fissando il libro di pozioni senza concentrarsi su quel che c'era scritto ma sui suoi pensieri , non era una cosa da tutti i giorni che una Grifondoro del primo anno conquistasse la fiducia di un Serpeverde del quinto, sorrise compiaciuta, provocando una smorfia sul volto di Madame Pince, e uscì dalla biblioteca.
«Sei stata di nuovo con Horestley?» chiese Frank infastidito.
«Sì, qual'è il problema?» domandò Hellen incrociando le braccia.
«Non è esattamente il tipo di persona con cui dovresti passare il tempo»
«Oh, adesso decidi tu con chi devo passare il mio tempo?» esclamò Hellen accalorandosi.
«Hellen, potrebbe non essere sincero»
intervenne Will misurando accuratamente il tono di voce per non farla scaldare ulteriormente.
«E anche se fosse? Che cosa può farmi all' interno di Hogwarts? E comunque fin'ora si è dimostrato molto gentile»
«Solo perchè i tuoi voti in pozioni stanno migliorando non vuol dire che lui è una brava persona» esclamò Frank, ormai tutti i presenti nella Sala Comune di Grifondoro erano voltato verso di loro.
«Ah! Quindi è questo il problema? Ti da fastidio che abbia dei voti più alti dei tuoi?»
«Cosa? No! Hellen tu non hai capito niente! Intendevo dire che...ah lasciamo perdere!» Frank si alzò dalla poltrona accanto al fuoco e si affrettò verso il dormitorio maschile.
«Oh non ci provare!» esclamò Hellen cercando di fermarlo, ma Frank era già in punta alla scala a chiocciola.
William tentò di seguirlo senza farsi notare ma Hellen lo fermò per una manica della divisa.
«E tu? La pensi come lui?» gli sbraitò Hellen in faccia.
«Io...non lo so Hellen»
«Perfetto» lo lasciò andare e anche lei si avviò verso il suo dormitorio, ma prima di chiudersi la porta alle spalle notò gli sguardi curiosi degli altri Grifondoro e sbottò: «E voi cos'avete da guardare?»
tutti distolsero improvvisamente lo sguardo e Hellen sbattè la porta.
Sdraiata sul suo letto Hellen non riusciva a pensare ad altro che a come dimostrare a Frank che Thom non era una persona cattiva come pensava, ma non le veniva in mente niente, pensò allora di scrivere una lettera a suo padre, ma l'ultima volta Edgor era tornato ferito, e non voleva rischiare, si sentiva sola, ora e sperava soltanto che, quando le sue compagne di stanza sarebbero tornate, lei si fosse già addormentata. Non avrebbe sopportato che quelle oche, questo è ciò che pensava di loro in quel momento, iniziassero a fare domande e a fingersi dispiaciute per lei.
La sua preoccupazione si rivelò, però, inutile, perchè crollò addormentata dopo pochi minuti senza nemmeno accorgersene.
La bacheca della Sala Comune quella mattina era circondata di Grifondoro, finalmente il permesso firmato dai genitori per le uscite a Hogsmeade si rivelò utile.
Hellen poteva ritenersi fortunata, fino a qualche anno prima, quando ancora alcuni mangiamorte erano in circolazione, gli alunni potevano recarsi a Hogsmeade solo dal terzo anno in poi, ma ora le cose erano cambiate e anche i più piccoli potevano prendere parte alle gite.
Frank non le rivolse la parola per tutto il tragitto da Hogwarts a Hogsmeade, quindi si accontentò di stare in compagnia di William che si era rivelato neutrale.
La prima tappa fu Mielandia, lì incrociarono Horestley e Hellen notò che aveva un grosso livido sulla mandibola e il labbro inferiore gonfio.
Decise di lasciar perdere per il momento, dato che era in compagnia di alcuni suoi compagni Serpeverde.
Anche Will aveva notato il viso di Thom, ma si era limitato a lanciare uno sguardo a Hellen senza fari notare da Frank, che stava accanto a lui in un patetico tentativo di tenere il broncio alla sua migliore amica.
Uscirono dal negozio con le tasche piene di dolci, avevano intenzione di fare una passeggiata, ma faceva davvero freddo quindi, imbacuccati in sciarpe e cappelli, si avviarono verso i Tre Manici di Scopa, erano quasi arrivati alla porta del locale quando Hellen vide in lontananza Thom, neanche lei riuscirebbe a dire come fece a riconoscerlo, era in cima ad una collina e la gelida aria invernale gli faceva svolazzare la sciarpa verde e argento.
«Torno subito» sussurrò a Will, quest'ultimo non ebbe nemmeno il tempo di capire da dove provenisse la voce che Hellen stava già risalendo la collina per raggiungere il Serpeverde.
