CAPITOLO 24

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Per Harry dover stare rinchiuso nella casa che più aveva odiato in vita sua era una vera e propria tortura, Draco se n'era accorto, non faceva altro che camminare avanti e indietro per le stanze senza una vera meta.
«Harry...i tuoi zii, bhe...che fine hanno fatto?» chiese Draco nel disperato tentativo di farlo star fermo per qualche minuto.
«Non ne ho idea» Harry si fermò di colpo, come se avesse sbattuto contro una parete invisibile «Non ne ho proprio idea. Chissà dove sono...» annuì pensieroso e, facendo imprecare Draco a bassa voce, ricominciò la sua marcia.
I dissennatori erano ovunque, Ron e George dicevano che ogni giorno si presentavano fuori dal negozio e restavano lì per qualche ora, ovviamente in quei momenti nessuno osava avvicinarsi, quindi gli affari stavano calando a picco.
Anche al ministero le cose non cambiavano, il ministro non si voleva arrendere, li avrebbe trovati, anche a costo della vita.
Ginny usciva di rado da casa, a volte per fare qualche acquisto, ma non era molto prudente, Neville e Luna, invece, sembravano completamente a disagio, ma cercavano sempre di dare una mano in casa, Albus e James invece sembravano i più felici del mondo passavano le giornate a giocare e guardare la tv, oggetto che avevano scoperto in quella casa e che avevano trovato estremamente curioso.
In quanto a Lily...lei era la pace più assoluta, Draco a volte era invidioso, Hellen da piccola strillava per la maggiorparte del tempo e di notte si svegliava ogni due ore, Lily invece non emetteva un suono più forte di un mugolio e passava gran parte della giornata a dormire o rosicchiarsi le manine.
Anche a Narcissa sembrava non dispiacere quella situazione, nei suoi anni da mangiamorte aveva la costante paura di perdere suo figlio o suo marito, non si era mai domandata come sarebbe stato essere nonna e credeva di non arrivare al giorno in cui il suo Draco avrebbe avuto dei figli, ora invece si occupava di tre meravigliosi bambini, tre Potter tra l'altro, chi lo avrebbe mai detto?
Non aveva mai perdonato Lucius per aver ucciso Hellen, quella ragazza aveva cambiato qualcosa in Draco, lo aveva reso migliore, ma a Lucius non importava niente della sua famiglia, della felicità della sua famiglia, a lui importavano solo l'onore e l'orgoglio, ma, Narcissa ne era certa, aveva avuto la fine che si meritava.
CRACK
L'inconfondibile rumore di una materializzazione riscosse tutti gli abitanti della casa che scattarono all'erta.
La porta si aprì ed Hermione sbucò da sotto il mantello dell'invisibilità.
«Ecco, grazie» disse passando il mantello a Harry e sedendosi sul divano con disinvoltura.
«Nessuna grande novità, per ora, il ministro non molla»
Harry, che si era fermato a metà tra il salotto e la cucina, scosse il capo e ricominciò a camminare.
Draco lo fissò per un momento, poi tirò fuori la bacchetta e, sotto lo sguardo allarmato di Ginny, fece spostare una poltrona, che travolse le gambe di Harry e lo fece crollare seduto, poi con un altro mivimento di bacchetta la fece ritornare al suo posto.
Lui, ancora scosso, lanciò un'occhiataccia a Draco.
«Mi stavi facendo venire la nausea a forza di andare avanti e indietro, guarda, probabilmente ti si sono consumate le scarpe»
Una risata generale scaldò l'atmosfera di tensione che non aveva mai smesso di premere su di loro da quando erano entrati in quella casa.
«Guarda! Guarda mamma! È Edgor!» James aveva il naso schiacciato contro il vetro della finestra e indicava il gufo color miele che stava planando verso la finestra, James la aprì appena fu vicino e il pennuto si poggiò tubando sulla spalla di Draco.
«Ciao Edgor, cos'hai qui?» il gufo lasciò cadere un rotolo di pergamena nella mano di Draco, la calligrafia sottile e ordinata di Hellen copriva la carta con il racconto di ciò che era succesoo sull' espresso per Hogwarts.
Draco la lesse tutta ad alta voce.
«Lo sapevo» esclamò alla fine della lettura «Quel ragazzo non è cattivo»
«Questo è quello che ha fatto credere a Hellen, deve stare attenta» Hermione si era alzata dal divano e stava in piedi davanti a lui con le braccia incrociate, anche Draco si alzò  fronteggiandola.
«E se fosse vero?»
«E se fosse falso? Bisogna prendere in considerazione entrambe le possibilità» Hermione alzò un sopracciglio.
«Bene allora, vediamo cosa succede»
«Vuoi restare a guardare se succede qualcosa, Draco? E se poi fosse troppo tardi?»
«E tu vuoi proibirle di vedere un ragazzo che potrebbe essere innocente?»
«Esatto»
Harry si intromise tra i due spingendo Hermione indietro e Draco sul divano.
«Litigando non risolviamo niente» esclamò spostando lo sguardo da uno all'altro «Hermione, mi dispiace, ma per me ha ragione Draco»
Hermione spalancò gli occhi pronta a ribattere ma Harry la fermò alzando una mano e si limitò a lanciargli un'occhiataccia.
«Il modo migliore per controllarlo è fare in modo che stia vicino a Hellen, se sono amici...può essere che lui cambi idea, e si schieri dalla nostra parte»
Hermione scuoteva il capo silenziosa, non le piaceva affatto quell'idea, ma doveva ammettere che avere il ragazzo dalla loro avrebbe comportato diversi vantaggi...

Baby MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora