Erano arrivati, ce l'aveva fatta.
Draco adagiò Hellen sul letto dell'infermeria di Hogwarts, era stanco e sudato, aveva la braccia doloranti-Hellen pesava di più ora che il suo ventre ospitava una piccola creatura-e tremava, non sapeva dire se per la paura o la stanchezza, ma tremava.
Madama Chips si affrettò ad affiancare il letto, sgranò gli occhi ed esclamò.
«Per la barba di Merlino, cosa è accaduto?»
Non si aspettava una risposta e non rimase ad aspettarla, fece un veloce gesto della bacchetta e pulì la ferita sul torace di Hellen, poi sparì nel suo ufficio e ricomparve subito dopo con una bottiglietta contenente poche gocce di un liquido trasparente simile all'acqua, ma sembrava emanare una fioca luce argentata.
Erano lacrime di fenice.
Ne versò poche gocce sulla ferita della ragazza che si rimarginò immediatamente.
Draco tirò un sospiro di sollievo, era salva.
Madama Chips però non era così tranquilla, tornò nel suo ufficio e prese un'altra bottiglia che conteneva questa volta un liquido verde acido.
Ne versò un po' nella bocca di Hellen e attese con il fiato sospeso.
Draco continuava a spostare lo sguardo da Hellen a Madama Chips, vedendo l'infermiera così preoccupata iniziò a sentirsi più teso.
Madama Chips si avvicinò lentamente a Hellen e le posò una mano, scossa dai tremiti, sulla guancia pallida e fredda.
«È morta.»
Mormorò, queste parole rieccheggiarono come un'esplosione nella testa di Draco, che scoppiò in una risata isterica.
Madama Chips lo osservava incredula mentre si avvicinava al corpo di Hellen e gli serrava le mani sulle spalle.
«Hellen...Hellen apri gli occhi! Forza ce l' abbiamo fatta, sei salva, è tutto a posto! Alzati da qui e torniamo a casa.»
Strattonava con forza le spalle di Hellen mentre lottava per trattenere le lacrime che minacciavano di sgorgare.
«Hellen andiamo! Apri gli occhi! Stai per diventare mamma Hellen... ti prego...»
La sua voce era diventata stridula e tremante e non riuscì a trattenere le lacrime che iniziarono a solcargli il viso mentre urlava contro il corpo senza vita di Hellen strattonandolo con forza.
«Signor Malfoy...- mormorò Madama Chips che si era fatta piccola piccola dal lato opposto del letto- Così le spezza l'osso del collo.»
Draco cadde sulle ginocchia e scoppiò in singhiozzi stringendo il ventre gonfio di Hellen.
Quando la professoressa Mc.Granitt varcò la soglia dell'infermeria, la scena era straziante.
Draco, in ginocchio accanto al letto, stringeva il corpo senza vita della ragazza e, tra un singhiozzo e l'altro, mormorava, con voce stridula e tremante dei continui "ti prego".
La professoressa sentì un peso al cuore, ma lottò per trattenere le lacrime che minacciavano di uscire, 'quel ragazzo ha bisogno di sostegno, non di altra tristezza' pensò.
Si avvicinò a Draco lentamente e si mise in ginocchio accanto a lui, posandogli una mano sulla schiena, scossa da sussulti e tremiti.
«Signor Malfoy...devo chiederle di uscire.»
Mormorò la professoressa con cautela, come se avesse paura di far esplodere Draco con quelle parole.
«No... no la prego, la prego non...»
Non riuscì a finire la frase, un'ondata do singhiozzi lo pervase.
«Draco...»
Mormorò la Mc.Granitt posandogli una mano sui capelli biondi.
«Se ora esci... forse potremmo salvare il piccolo.»
Continuò con voce ancora più bassa.
Draco annuì impercettibiente e la professoressa lo aiutò ad alzarsi e ad uscire dalla sala.
Appena fuori Draco si appoggiò alla parete e si lasciò scivolare fino ad accasciarsi sul pavimento.
Nascose il viso nelle mani e scoppiò di nuovo a piangere.
«D-Draco? Draco cosa succede?»
Draco non scoprì il viso e scosse il capo mormorando:
«È colpa mia...sono un idiota...è colpa mia.»
Hermione, che era andata ad Hogwarts per chiedere al professor Lumacorno una pozione per curare il morbillo di Ron, era ferma davanti a Draco con un pessimo presentimento.
«Cosa...cosa é colpa tua, Draco? Cosa è successo? Dov'è Hellen?»
Le si era formato un nodo in gola e un peso le opprimeva lo stomaco.
Draco scosse ancora il capo.
«Non c'e più... non c'é più... é colpa mia... sono un idiota...»
Ricominciò a singhiozzare mentre Hermione lo guardava con gli occhi sbarrati e il cuore in gola.
Si piegò sulle ginocchia e gli tolse le mani dal viso, poi lo aiutò ad alzarsi da terra.
«Dimmi cos'è successo, ti prego.»
La sua voce tremava ma Draco non riuscì a parlare, non ce n'era bisogno comunque, Hermione aveva capito benissimo cos'era successo.
Poco dopo Madama Chips uscì dall'infermeria con un piccolo fagotto urlante.
«È...è una femmina.»
Mormorò con un sorriso triste e porse il fagotto a Draco.
Lui lo teneva come se avesse paura di rompere la piccola creatura che si trovava al suo interno, e fra i singhiozzi gli scappò un sorriso.
La piccola smise di piangere appena fu tra le braccia del ragazzo.
Hermione sorrise, ora anche il suo viso era rigato da lacrime silenziose.
«Come la chiamerai?»
Sussurrò, sfiorando la fronte della piccola con il dito.
«Hellen.»
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