chapter three

1.7K 105 40
                                    

Stacy c'era andata leggera con Spencer. Le aveva solo detto che doveva essere più puntuale e che non era il caso che andasse in giro a ciondolare quando la attendeva un sacco di lavoro da svolgere in ufficio.
A volte sembrava lei il capo della Stark Industries al posto del papà, e molte volte le ricordava sua madre Pepper, una donna autoritaria.
Era da quando avevano cinque anni che lei e la sorella vivevano con il padre. Tony ai tempi fece di tutto per averle in affido lui; Pepper non aveva avuto il potere di opporsi. Ogni weekend, in ogni caso, lo passava con le figlie e trascorreva le vacanze con loro. Qualche volta, cenavano tutti e quattro nella villa di Malibu e facevano finta di essere una famiglia normale visto che tra lei e il miliardario non c'erano rancori.
Sia Spencer che Stacy erano sicure che i loro genitori si amassero ancora nonostante Tony, una volta sposati, avesse tradito più volte la moglie perché si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio, e anche se amasse la moglie e le gemelle più di qualsiasi altra cosa, quando alzava troppo il gomito finiva per intrattenersi con qualche giovane fanciulla, ignorando che a casa ci fossero moglie e figlie ad aspettarlo.
Ma sembrava che una volta che Stacy e Spencer fossero andate a vivere con lui, avesse dato un freno alla sua vita sfrenata e dedicava anima e corpo alle sue bimbe dandogli un'infanzia agiata e quasi perfetta.

Spencer se ne stava tranquilla nel suo ufficio, aveva svolto tutto il lavoro che le aveva lasciato il padre e quindi poteva rilassarsi per qualche minuto prima di andare in pausa pranzo.
Appoggiò la testa sulla scrivania di legno beige lucido.
L'adrenalina e l'eccitazione che aveva provato nel vedere Scott era scemata lentamente durante il corso della mattinata e il poco sonno della notte precedente si era fatto sentire.
Lei e Cara avevano fatto le ore piccole in una discoteca d'élite poco fuori New York ed erano tornate a casa alle prime ore dell'alba. Ma alla mattina si era svegliata bella pimpante con la voglia di rivedere il ragazzo del bar. Scott era rimasto nella sua mente per tutto il giorno precedente e per tutte quelle ore che erano passate da quando avevano parlato per la prima volta. Stava rivivendo ogni singolo secondo passato con lui con un sorriso dipinto sulle labbra e gli occhi sognanti.
Era tutto così strano per lei, non aveva mai provato un sentimento così forte per qualcuno.
Pensava di starsi innamorando di Peter ma si sbagliava, l'amore era diverso da ciò che provava per quel ragazzo.
Sentiva quasi come se ci fosse un filo invisibile a legarla a Scott, che si era creato nel momento stesso in cui i loro occhi si erano incrociati per la prima volta.
Scott, Scott, Scott... Cosa mi stai facendo? Continuava a ripetersi nella mente. Era tutto così nuovo e strano, ma si sentiva bene come non lo era mai stata in tutta la sua vita.
La suoneria del suo telefono inondò come un fiume in piena il silenzio della stanza.
Afferrò con mano tremante il cellulare, il cuore le iniziò a battere all'impazzata quando vide che sullo schermo era ben impressa la scritta numero sconosciuto.
Pigiò la cornetta verde con il cuore che le era salito in gola e con voce tremante sussurrò: "Pronto? Chi è?"
"Ciao, Spencer... Sono Scott, il tipo di stamattina."
Un sorriso spontaneo le comparve sul volto.
Quella voce - la sua voce - l'avrebbe riconosciuta tra mille altre senza che lui si presentasse.
"Ciao, Scott." Rispose e si morse involontariamente il labbro. "Come stai?"
"Bene, tu? Ti disturbo?" La voce dell'uomo le trasmise un senso di pace indescrivibile.
"Bene. No no, tranquillo. Non stavo facendo niente di che." Sorrise ancora, era dolce. Forse un po' più impacciato rispetto a qualche ora prima ma questo la rassicurava, almeno non era l'unica che si sentiva in constante imbarazzo.
"Ehm... Stasera hai impegni?" Mormorò appena e lei rispose "no, sono libera" con forse troppo entusiasmo, ma non riuscì a trattenersi.
Magari avrebbe dovuto farsi desiderare un po' dicendogli che doveva controllare la sua agenda o tentennare un attimo.
Lei era così, schietta e diretta. E poi moriva dalla voglia di rivederlo.
"Beh, mi stavo chiedendo se - ehm... Vuoi uscire con me?"
"Molto volentieri, Scott." Le labbra iniziavano a farle male dal tanto stava sorridendo.
"Dove posso passare a prenderti?" Le chiese con voce dolce.
"Forse è meglio se ci troviamo a qualche isolato da casa mia, per te va bene?"
Si misero d'accordo sul luogo e sull'orario nel quale si sarebbero visti e poi si salutarono impacciatamente.
Spencer aveva detto a Scott di non passare a prenderla direttamente a casa sua perché preferiva che suo padre e sua sorella non la vedessero in compagnia di un uomo, era sicura che le avrebbero fatto il quarto grado su chi fosse. Inoltre non aveva mai portato nessun ragazzo a casa quindi la reazione di Tony la spaventava parecchio.
Era un padre molto protettivo nei confronti delle figlie ed era sempre molto attento a chi frequentassero. Spencer si ricordava di quando Stacy aveva annunciato a lei e a Stark della sua relazione con Captain America.
Era una sera come le altre e - dopo una lunga giornata di lavoro - i tre si stavano riposando godendosi dei programmi spazzatura in televisione.
Stacy si era schiarita la voce ed aveva buttato fuori in un unico respiro la frase "sono fidanzata con Steve Rogers" e poi aveva chiuso gli occhi in attesa della reazione del padre e della sorella.
Sinceramente Spencer non era sorpresa perché aveva notato le occhiatine insistenti e maliziose che i due si scambiavano durante le riunioni con lo S.H.I.E.L.D. Inoltre aveva notato che il Capitano si faceva vedere più spesso alla Stark Tower di quanto in realtà dovesse e passava interi pomeriggi nell'ufficio di Stacy.
Era chiaro che tra i due ci fosse qualcosa, ma Tony sembrava non aver notato niente e infatti la sua reazione non fu proprio delle migliori: prima rischiò di strozzarsi con il whisky che stava bevendo, poi si era alzato dal divano ed aveva iniziato a blaterare sul fatto che avesse ucciso il soldato Rogers se solo si fosse avvicinato alla sua bambina.
Perciò Spencer voleva aspettare prima di esporre un povero ragazzo come Scott alle grinfie del padre.

Il resto della giornata passò tranquillo, aveva qualche scartoffia da firmare e dovette analizzare le offerte di possibili nuovi clienti della loro impresa.
Nella sua mente, però, era ben impresso Scott e la serata che li attendeva.
Avrebbe dovuto inventarsi una scusa per giustificare la sua assenza, era sicura che dicendo che sarebbe uscita con Cara non avrebbe destato sospetti né a suo padre né alla sorella.

Stark Twins » MarvelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora