chapter ten

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Scott si richiuse la porta alle spalle producendo un tonfo che rimbombò per tutto il piccolo appartamento che condivideva con Luis.
Il suo amico fece capolino da camera sua e lo salutò con un sorrisetto furbo.
"Dove sei stato fino ad adesso?" Disse con falsa innocenza dato che sapeva già la risposta.
"Ero a casa di Spencer." Scott alzò gli occhi al cielo e si affrettò a raggiungere la sua stanza. Erano le quattro di notte ed aveva passato più di due ore a fissare la ragazza dormire, poi aveva deciso che era meglio tornare a casa sua.
Iniziò a slacciarsi la camicia ma venne interrotto da Luis che entrò in camera sua.
"Ti ricordi che domani mattina hai la riunione con quei supereroi?" Gli domandò con il suo marcato accento spagnolo.
Scott si batté una mano sulla fronte: "Oh cazzo, me ne ero dimenticato. Grazie Luis per avermelo ricordato."
L'ispanico annuì e poi lo lasciò da solo.
L'uomo finì si svestirsi e poi si mise a letto, stava rivivendo la magnifica serata con Spencer. Sorrise e poi si addormentò con il volto della ragazza ben stampato nella mente.

*

"Scott! Scott! Scott!" Bussò pesantemente Luis sulla porta di legno, tanto forte che l'uomo si svegliò di soprassalto.
"Arrivo." Borbottò lui e si tirò giù con malavoglia dal letto. Aveva dormito poco più di quattro ore e si sentiva uno straccio. Si trascinò in bagno e si fece una doccia gelata per svegliarsi completamente.
Poi si vestì velocemente, indossò un paio di jeans ed una maglietta nera, sopra si mise una felpa grigia.
Luis lo aspettava in cucina, era di buon umore come ogni mattina.
"Ti ho preparato la colazione, dormiglione." Gli disse con un sorriso rassicurante.
"Grazie, fratello." Scott gli batté una mano sulla spalla e trangugiò in fretta il succo di frutta ed i pancakes.
Poi uscì di casa, salutando il suo coinquilino.
Dopo mezz'ora arrivò finalmente al grattacielo dove aveva il suo appuntamento. Sulla facciata di vetro c'era scritto a caratteri cubitali S.H.I.E.L.D.
Entrò nella hall del palazzo, le mani nelle tasche nascondevano una grande agitazione.
Si avvicinò al bancone della reception, dove era seduta una giovane donna in tailleur.
Lo salutò cordialmente con un sorriso e poi gli domandò come potesse aiutarlo.
"Ho un appuntamento con Nick Fury alle nove." Gli disse Scott con un mezzo sorriso.
"Lei deve essere il signor Lang. Venga, l'accompagno dal signor Fury." Gli rispose la donna, accompagnandolo verso un lato dell'enorme stanza dove erano posizionate le porte di alcuni ascensori.
Scott si guardò intorno spaesato, nella hall regnava uno strano caos ordinato. Uomini e donne vestiti eleganti camminavano spediti per tutto il locale mentre sorseggiavano caffè o chiacchieravano tra di loro.
La signorina lo accompagnò in ascensore fino all'ultimo piano. Una volta che le porte si aprirono, lo strano duo si trovò davanti ad un corridoio con le pareti di vetro che finiva con una grande porta di metallo grigio opaco.
La signorina bussò al portone e poi entrò subito.
"Signor Fury, è arrivato il signor Lang." Presentò l'ospite e poi lasciò la stanza.
Scott studiò l'ambiente circostanze e notò che il signor Fury era in piedi davanti ad un tavolo lungo e di vetro. C'erano anche altre persone.
"Venga pure, signor Lang. La stavamo aspettando." Disse Fury con tono autoritario.
Scott si sedette al tavolo ed accennò ad un saluto generale. Scrutò le altre persone e strabuzzò gli occhi quando vide che a poche sedie di distanza da lui c'era seduta Spencer. La ragazza accennò un timido sorriso nella sua direzione e poi tornò a guardare Nick, facendo finta di niente.
"Allora, ho indetto questa riunione per presentarvi il nuovo membro della squadra, Ant-Man." Disse Fury spostando la sua attenzione ad ogni membro seduto al tavolo. "Il signor Scott Lang da oggi, se lui vorrà ovviamente, lavorerà con noi. Diventerà un membro attivo degli Avengers, visto che nella squadra non c'è nessuno come lui."
Ci fu un consenso generale e poi Fury continuò: "Bene, adesso passiamo alle presentazioni. Loro sono i nostri migliori agenti, Natasha Romanoff e Clint Barton."
Indicò con un cenno del viso una bella donna dai capelli rossi ed un uomo biondo.
"Poi c'è il dottor Bruce Barner, conosciuto anche come Hulk."
L'uomo fece un cenno di saluto nella sua direzione, aveva indosso un camice bianco e portava degli occhiali dalla montatura sottile.
Lo sguardo di Fury si spostò su Spencer che da una parte aveva accanto la gemella e dall'altra il padre.
"Lui è il Capitano Steve Rogers." Un bel ragazzo biondo e muscoloso gli sorrise cordiale, era seduto vicino a Stacy.
"Ultimi ma non meno importanti, Tony Stark e le sue figlie, Stacy e Spencer che dopo aver passato tutti i test potranno finalmente diventare anche loro agenti. Purtroppo manca Thor, il figlio di Odino, che è su Asgard e non è potuto venire." Fury concluse così il giro delle presentazioni e passò a spiegare la prima missione che avrebbe visto scendere in campo il nuovo team degli Avengers.

*

Un'ora e un quarto dopo, la riunione finì e tutti andarono a congratularsi con Scott dicendogli che non si sarebbe pentito di entrar a far parte della squadra.
Spencer si avvicinò a lui solo quando suo padre Tony fu fuori dalla stanza.
Rimasero solo lei e Scott.
Lo guardò per un istante con le braccia incrociate sotto al seno e gli disse con tono accusatorio: "Non mi avevi detto di essere Ant-Man."
"Non mi avevi detto di lavorare per lo S.H.I.E.L.D." Ribatté prontamente lui, fissandola con un sopracciglio alzato.
Spencer esitò qualche secondo, non sapendo cosa dire, poi si sporse verso Scott e lo baciò dolcemente. Gli mise le braccia intrecciate dietro al collo e lo strinse al suo corpo.
Vennero interrotti però dalla serratura della porta.
"Scusatemi, non volevo disturbarvi." Mormorò imbarazzato Steve Rogers. "Ho dimenticato qui la felpa. Adesso me ne vado subito."
"Steve, aspetta!" Spencer raggiunse il Capitano con due falcate e lo prese per un braccio. "Non dire niente a mio papà, comunque lui è il ragazzo con cui esco." Gli sorrise dolce notando l'imbarazzo di Steve.
Poi lo lasciò andare, Capitan America salutò i due ragazzi ed uscì dalla stanza, rosso in viso.
"Steve è il fidanzato di mia sorella." Spencer si voltò e guardò Scott che era rimasto in silenzio per tutto il tempo.
"Io adoro quel ragazzo! Ti giuro che sono un suo grandissimo fan, sono cresciuto con il mito di Capitan America." Scott sembrava una ragazzina davanti al suo idolo.
La piccola Stark iniziò a ridere, poi gli disse: "Avrai tempo per conoscerlo meglio. Adesso vieni, dobbiamo allenarci prima della grande missione di settimana prossima."
Uscirono entrambi dalla stanza, le loro mani si sfioravano leggermente e timidamente.

Stark Twins » MarvelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora