chapter five

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Spencer non era riuscita a chiudere occhio per quasi tutta la notte, continuava a pensare al bacio con Scott e alla serata perfetta che avevano trascorso insieme.
Per la prima mezz'ora si era rigirata nel letto, poi aveva preso il telefono per vedere se l'uomo le avesse mandato un messaggio, ma non trovando nessuna nuova notifica lo riappoggiò sul comodino.
Decise che se proprio non fosse riuscita ad addormentarsi, almeno avrebbe visto un po' di televisione per distrarsi da Scott.
Cercò di non far rumore mentre si dirigeva in salotto, non voleva svegliare Stacy e Tony.
La sorella le avrebbe fatto mille domande su come fosse trascorsa la serata con Cara ed i suoi amici, e lei non sapeva che scusa inventarsi quindi avrebbe cercato di evitarla per quanto le fosse possibile.
Su Real Time - il suo canale preferito - trasmettevano un episodio di Untold Stories of the ER che l'avrebbe distratta sicuramente dalle farfalle che le volavano impazzite e allo sbaraglio nello stomaco.
Dopo poco più di un'ora si addormentò, stremata per la lunga ed emozionante giornata che si era appena conclusa.

*

La mattina successiva si svegliò di soprassalto, il suo telefono stava suonando e la poteva sentire anche dal salotto.
Spense la televisione che era rimasta accesa e corse in camera. Mise a tacere l'orologio con frenesia perché sapeva che se avesse suonato troppo a lungo, anche i suoi famigliari si sarebbero svegliati. Era la prima ad alzarsi alla mattina e lasciava la casa quando la sorella ed il padre erano ancora immersi nel mondo dei sogni.
Usciva mezz'ora prima degli altri per portersi rilassare al bar dove faceva colazione ogni mattina.
Si fece una doccia leggermente fredda per svegliarsi completamente e poi si recò nella sua cabina armadio per vestirsi.
Decise di mettersi una gonna aderente a vita alta e lunga fino al ginocchio e sopra indossò una camicia bianca a maniche lunghe che infilò nella cintola.
Prima di uscire di casa, si truccò ed indossò un cappotto beige per proteggersi dal fresco mattutino.
Il telefono le squillò proprio mentre le porte dell'ascensore si chiusero davanti a lei conducendola all'ultimo piano del palazzo.
Lo tirò fuori dalla solita borsa che usava per andare in ufficio ed ebbe un tuffo al cuore quando vide il suo nome sullo schermo.

Messaggio da Scott Lang:
Passo sotto casa tua tra cinque minuti, non vedo l'ora di vederti. - Scott xx

Sorrise mentre si affrettò a digitare una risposta.
Lo scampanellio delle porte dell'ascensore l'avvisarono che era arrivata a destinazione.
Salutò il portiere, un simpatico vecchietto di nome John, ed uscì dall'edificio.
Scott era già lì che l'aspettava, sorridente e raggiante.
Spencer si avvicinò a lui, non sapeva come salutarlo: un semplice ciao sarebbe stato troppo poco oppure poteva baciarlo?
Lui ne approfittò del suo smarrimento e l'attirò a sé.
"Buongiorno, Spencer." Le sussurrò a poco centimetri dal volto e poi la baciò con passione.
Lei rimase imbambolata qualche secondo prima di ricambiare. Fece scivolare le mani tra i suoi capelli e lo attirò più vicino, i loro corpi s'incastravano perfettamente in un tutt'uno. Lui ne approfittò per appoggiare le mani sui suoi fianchi.
Si baciarono a lungo, Scott la stringeva saldamente e lei gli accarezzava le guance.
Poi, quando a tutti e due mancò il fiato, si staccarono e si sorrisero.
"Buongiorno, Scott." Gli disse, e quello sì che era un buongiorno!
Il solo vederlo le aveva messo il buonumore più di quanto non fosse già felice.
Si presero per mano e si incamminarono verso il solito bar.
Non appena furono dentro al locale, Cara e Maggie li guardarono stupiti e Scott sembrò non accorgersene - oppure le ignorò.
La rossa esultò in direzione di Spencer, mentre la bionda la guardava come per chiederle spiegazioni.
Spencer le mimò un dopo con le labbra e prese posto al solito tavolino. Quel giorno c'era Scott a rendere tutto più speciale.

*

Purtroppo la mattinata trascorse troppo velocemente e sia Spencer che Scott si dovettero salutare per andare ai rispettivi posti di lavoro.
Prima di andarsene, si diedero un lungo bacio e la promessa che si sarebbero visti presto.
Scott fu il primo ad alzarsi e lasciò Spencer in balia di Cara e Maggie che non appena videro la giovane Stark di nuovo sola, le si avvicinarono di corsa.
Al café, non avevano parlato molto: avevano impiegato la maggior parte del tempo a sorridersi e a scambiarsi leggeri baci a stampo, sotto lo sguardo inquisitore delle due cameriere. Sembravano due ragazzini alle prese con la loro prima cotta adolescenziale.
Spencer era felice perché per la prima volta si sentiva completa accanto ad un uomo. Si conoscevano da poco più che un giorno, ma sembrava che avessero passato un'intera vita insieme.
"Spencer! Tu mi devi dire qualcosa o sbaglio?" Esclamò Cara sedendosi di fronte a lei.
"Vedi che hai fatto bene ad andare a parlargli! Avete passato una notte di fuoco?" Furono invece le parole di Maggie.
La bionda la guardò stralunata: "Cosa mi sono persa ieri? Non posso stare a casa un giorno a riposo che succede una cosa così eclatante: Spencer Stark di prima mattina si fa vedere con un uomo al posto che essere sgattaiolato fuori dal suo letto il più presto possibile!"
"Ehi, Cara!" La riprese lei. "State calme e soprattutto abbassate la voce che non penso che in Canada vi vogliano sentire schiamazzare come due oche."
Si beccò un pugno scherzoso sul braccio da parte dell'amica bionda mentre la rossa alzò gli occhi al cielo.
"Sbrigati a raccontarci tutto, puttanella." Sbottò Cara con enfasi, era una ragazza senza peli sulla lingua.
"L'altra mattina quando stavamo parlando del principe azzurro e di tutte quelle altre cavolate, ho notato che c'era un uomo seduto poco lontano da noi che ci stava ascoltando. Io l'ho guardato a mia volta e lui mi ha sorriso."
"Quindi adesso basta anche solo un sorriso per portarti a letto?!" Cara era intervenuta con il solito poco tatto e la schiettezza che la distinguevano in ogni situazione.
"Piantala, cretina! E fammi parlare per una volta!" Ribatté Spencer fulminandola con lo sguardo.
"Allora, cosa stavi dicendo?" Disse Maggie per placare le due ragazze che ogni tanto battibeccavano per scherzo.
"Dopo il suo sorriso non c'è stato più niente. Io sono andata al lavoro e per tutto il giorno ho pensato a lui. Poi, ieri mattina lui era ancora qui ed abbiamo parlato. Prima di andarmene gli ho dato il mio numero e nel pomeriggio mi ha chiamata per chiedermi di uscire con lui. Siamo andati in quel posto vicino a Central Park..."
"Alla Serra? È un posto davvero romantico."
"Sì, Maggie. E niente, a fine serata ci siamo baciati ed è stato fantastico. Credo di essermi innamorata di lui, ragazze." Disse Spencer con occhi sognanti, se avessero potuto sarebbero diventati a forma di cuore.
"Ma lo conosci solo da un giorno!" Maggie - la pragmatica del gruppo - la riportò con la testa sulla Terra e non sulle nuvole.
"Lo so, però mi sembra di conoscerlo da una vita. È un uomo perfetto, davvero. È dolce, romantico, ma anche passionale e bacia da favola."
"L'avete già fatto?" Chiese Cara alzando gli occhi al cielo, odiava le smancerie.
"No! Voglio aspettare con lui. Penso di essere cambiata, lui mi ha cambiata."
"Comunque non ci hai detto come si chiama e quanti anni ha... Sembra molto più grande di te." Asserì con serietà Maggie.
"Si chiama Scott ed ha quarant'anni..."
"Ma potrebbe essere tuo padre! Quindici anni di differenza, ti rendi conto?" Esclamò indignata Cara, facendo una strana smorfia.
"Per me non sono un problema. Non avete ancora sentito il bello, ragazze."
"Cosa?" Disse Maggie.
"Ti prego non dirmi che ha pure dei figli..." Rispose invece Cara e fece finta di darsi una pugnalata nello stomaco con una mano.
"Ha una figlia!" Spencer batté le mani davanti all'espressione sorpresa delle amiche.
"Ora devo andare. Ciao ragazze." Abbracciò la rossa e le diede un bacio tra i capelli, salutò l'amica bionda con buffetto sulla guancia e poi uscì dal locale, felice come non lo era mai stata in vita sua.

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