chapter four

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Spencer aveva passato più di due ore a prepararsi: si era fatta un lungo bagno accompagnato da creme sparse su tutto il corpo e ceretta per eliminare i peli in eccesso, ma la vera sfida era stata trovare un abito adatto alla serata

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Spencer aveva passato più di due ore a prepararsi: si era fatta un lungo bagno accompagnato da creme sparse su tutto il corpo e ceretta per eliminare i peli in eccesso, ma la vera sfida era stata trovare un abito adatto alla serata.
Quella era la parte più importante perché se avesse indossato un vestito sbagliato, Scott avrebbe avuto una cattiva impressione su di lei. Non voleva essere troppo volgare con mini abiti scollati e corti, voleva essere seducente e raffinata.
Così decise di chiedere aiuto a Stacy, dato che era molto più esperta di lei in fatto di buon gusto nel vestire.
"Stacy!" Urlò affacciandosi alla porta della sua camera e in meno di un minuto la ragazza era già nella stanza.
Indossava dei pantaloni bianchi e sopra una canottiera rosa confetto abbinata ad un cardigan color panna. Semplice e femminile. L'opposto della gemella che indossava un paio di mutande ad orsacchiotti ed un reggiseno nero, in attesa di mettersi qualcosa di appropriato.
"Dimmi, Spencey." Le disse Stacy guardando scettica le sue mutandine.
"Ho bisogno di te." Mugugnò disperata l'altra lasciando di stucco Stacy visto che di solito non le si rivolgeva mai per chiederle aiuto, ma annuì invitandola a continuare.
"Stasera esco con Cara e dei suoi amici che non conosco. C'è un ragazzo che lei ha detto che potrebbe essere perfetto per me e mi ha consigliato di provarci con lui... Il problema è che non so cosa mettere." Spencer si fidava della sorella, però non si sentiva sicura di dirle proprio tutta la verità. Sapeva che dicendo che fosse una serata tra amici, Stacy avrebbe preso tutto molto alla leggera.
"Va bene, ti aiuto però per prima cosa cambiati subito quelle orribili mutande! La biancheria deve essere coordinata." Stacy entrò nell'enorme cabina armadio della sorella ed iniziò a rovistare tra i vestiti.
Intanto Spencer cambiò l'intimo decidendo di mettersi un completo in pizzo nero, femminile ma al tempo stesso sexy.
Da un lato avrebbe voluto che la serata si concludesse con lei e Scott a casa di lui, dall'altra parte sapeva che una vera signora non si concede mai al primo appuntamento e lei voleva dimostrare a sé stessa che stava crescendo e diventando una donna.
"Spencer, cosa ne dici di questo vestito?" Stacy le sorrise raggiante tenendo in mano un lungo abito nero aderente con il corpetto con lo scollo a cuore ed una trama vedo, non vedo sui fianchi.
La schiena era lasciata completamente nuda.
Non lo aveva mai indossato perché non aveva ancora trovato l'occasione adatta e per uscire con Scott sarebbe stato perfetto.
"Su su, non guardami così. Indossalo." Stacy le passo la stoffa nera tra le mani e lei si affrettò a metterlo.
Spencer ammirò la sua immagine riflessa nel grande specchio che occupava la maggior parte della cabina armadio.
Si sentiva bellissima, il vestito le fasciava il corpo alla perfezione mettendole in risalto il seno tondo e sodo.
Si voltò verso la sorella che la fissava incantata.
"Come sto, Stacy?" Le chiese ed aspettò in silenzio il suo parere che per lei - anche se non lo dava a vedere - era il più importante di tutti.
"Sei fantastica, sorellina. Scommetto che farai impazzire l'amico di Cara." Le sorrise dolce e l'abbracciò.
"Adesso, non perdiamo tempo! Ti devo truccare e devi indossare gli accessori adatti." Ricominciò la sua caccia tra i vari cassetti e grucce.
Spencer sentì una fitta allo stomaco, le dispiaceva mentire alla sua metà, però si promise che Stacy sarebbe stata la prima persona a cui avrebbe detto di Scott, se tra loro due fosse andata bene.
La storia dell'amico di Cara era una cosa più leggera e meno seria, l'appuntamento a due con Scott invece era qualcosa di più intimo e poi Stacy sapeva benissimo che la sorella non era mai uscita a cena con un ragazzo perché preferiva di gran lunga le serate in discoteca.
"Ecco qui, giusto quello che cercavo." Esclamò la dolce Stark tirando fuori dalla scarpiera delle decoltè nere. Poi passò in ispezione i gioielli di Spencer fino a quando non trovò quello perfetto.
La aiutò ad indossare le scarpe alte e poi le allacciò la collana al collo composta una miriade di sottili fili dorati, non sul petto ma sulla schiena come a coprirla un po'.
"Vieni, adesso ti trucco." Stacy la prese per mano e la condusse fino all'enorme bagno in marmo bianco che condividevano.
Spencer la seguì in silenzio, sapeva che il sogno della sorella era quello di avere qualcuno da truccare e vestire e lei si sentiva quasi come una bambola di porcellana tra le mani attente della gemella.
Stacy la truccò leggermente: le mise filo di mascara, dell'eye-liner e del rossetto rosso fuoco sulle labbra.
Ammirò la sua creazione con occhio critico e poi le diede l'okay.
"Sei perfetta per uscire, Spencey." Le diede un bacio sulla guancia augurandole buona fortuna e poi tornò alle sue faccende.
Spencer tornò in camera sua e prese una pochette nera dove mise dentro il telefono, le chiavi di casa ed il portafoglio.
Poi si affrettò a raggiungere il salotto per salutare il padre prima di andarsene; Scott sarebbe arrivato a momenti.
"Papà, stasera esco." Disse a Tony che era chino sul tavolino del salotto a leggere dei documenti. Era un bel uomo suo padre, carismatico ed estremamente intelligente, tutte qualità che sia lei che Stacy avevano ereditato.
"Dove vai di bello, tesoro?" Le chiese lui togliendosi gli occhiali da vista e li appoggiò vicino ai fogli.
"Esco con Cara ed alcuni suoi amici, penso che poi andremo in discoteca o qualcosa del genere." Mentì spudoratamente, non voleva che suo padre iniziasse a diventare paranoico e geloso della sua bambina.
Si alzò dal divano e l'abbraccio.
"Sei bellissima. Divertiti, piccola mia." Le lasciò un bacio sulla fronte e poi tornò ai suoi affari di lavoro.
Spencer l'aveva scampata, per fortuna Tony non le aveva fatto troppe domande.
Senza perdere altro tempo, uscì di casa e prese l'ascensore per raggiungere la hall del palazzo.
Le mancava il respiro al solo pensiero di rivedere Scott.
Si lasciò il portone alle spalle ed una strana sensazione iniziò ad avvolgerle il corpo. Aveva paura che la loro serata potesse andare male e cercò di scacciare l'ansia concentrandosi sul percorso che doveva fare per arrivare a dove si era data appuntamento con Scott.
Non ci impiegò molto a raggiungerlo e lo trovò appoggiato ad un palo, la luce soffusa che proiettavano i lampioni a ridosso del marciapiede gli illuminava il viso.
Spencer gli si avvicinò pian piano assorbendosi ogni particolare della sua figura.
Aveva un paio di jeans neri ed una camicia bianca nascosta da una giacca di pelle scura. Era bello da mozzare il fiato e la giovane Stark si stava innamorando così velocemente di lui.
C'era qualcosa in Scott che le trasmetteva amore.
Si sentiva una persona migliore vicino a lui.
Lui aveva quel qualcosa in più che lo distingueva dagli altri ragazzi e poteva sentirlo.
Non appena notò Spencer andargli in contro, il suo viso si illuminò in un sorriso sincero.
"Wow, sei bellissima." Le disse non appena lei fu abbastanza vicina da sentirlo.
"Anche tu non scherzi." Sussurrò arrossendo visibilmente.
Una leggera brezza le scompigliò i capelli che le ricadevano in morbidi boccoli sulle spalle e sulla schiena nuda.
Rabbrividì maledicendosi di non aver portato con sé un maglioncino.
"Hai freddo? Vuoi la mia giacca?" Le chiese prontamente Scott e si tolse l'indumento per poi riporlo sulle spalle della giovane.
"Grazie." Lo guardò e gli sorrise.
"Vieni, ho prenotato in questo locale carino poco distante da qui." Le appoggiò una mano sulla schiena ed incominciarono a camminare, Spencer percepiva il suo tocco bollente anche attraverso i vestiti e si sentì così protetta vicino a lui.
Scott le fece qualche domanda di routine del tipo come fosse andata la sua giornata e simili.
Era molto dolce e premuroso nei suoi confronti.

Non ci impiegarono molto ad arrivare al locale.
Spencer c'era già stata qualche volta con Cara e le era piaciuto molto.
Era una serra di vetro adibita a ristorante nel cuore di Central Park ed era immersa nel verde della natura. Sembrava un luogo incantato perché sul soffitto trasparente erano appesi dei lampadari che illuminavano dolcemente la sala.
Un posto semplice, elegante, raffinato, ma soprattutto romantico.
Un cameriere li fece accomodare ad un tavolo vicino alla vetrata che si affacciava su un laghetto.
Fuori si era imbrunito presto, si stava avvicinando la stagione invernale, e si poteva godere di una vista fantastica sul sole che tramontava.
Scott - come un vero gentiluomo - aiutò Spencer a sedersi e poi si posizionò davanti a lei.
"Ti ho già detto che sei stupenda?" Le chiese ed allungò una mano verso quella della ragazza accarezzandogliela dolcemente.
"Sì, sei troppo gentile. Ho dovuto chiedere aiuto a mia sorella perché non sapevo come vestirmi." Arrossì ed abbassò il viso ridacchiando.
"Hai una sorella?"
"Sì, siamo gemelle. Si chiama Stacy... Ma parlami un po' di te, Scott, per adesso mi hai fatto domande solo tu." Gli rispose accennando ad un piccolo e timido sorriso.
L'uomo ritrasse la mano e sembrò rabbuiarsi.
"Voglio essere sincero con te Spencer, quindi ti dirò quattro cose che magari ti faranno scappare a gambe levate da me." Accennò ad una breve risata che però risuonò stentata e falsa. "Allora, ho quasi quarant'anni, sono divorziato, ho una figlia di sette anni e l'anno scorso sono uscito di prigione."
Spencer rimase un attimo in silenzio assorbendosi pian piano ogni dettaglio sulla vita di Scott.
"Okay, adesso puoi scappare." Le disse abbassando il viso imbarazzato per il lungo silenzio della ragazza. Sembrò passare un'eternità prima che lei aprisse bocca.
"Per l'età non c'è problema, mi sono sempre piaciuti gli uomini più grandi. Poi adoro i bambini, davvero. E beh, se non hai ucciso nessuno, la storia della prigione non andrà ad incidere su quello che penso di te." Lei allungò una mano verso la sua e la strinse. "So che è presto per dirlo, ma mi piaci Scott ed io vorrei davvero continuare a frequentarti."
"Davvero?" Alzò gli occhi ed incrociò quelli blu e dolci della giovane donna. "Davvero per te non è un problema?" Alzò un angolo della bocca in un mezzo sorriso.
"Sì, nessun problema, Scott. Quindici anni di differenza ed una figlia per me non sono un problema. Anzi, ti rendono ancora più interessante."
"Ho avuto davvero paura di perderti, Spencer. Mi piaci tanto ed anch'io vorrei continuare ad uscire con te."
"Raccontami di come mai sei finito in prigione." Si morse il labbro pregustandosi il suono della sua voce e dei movimenti della sua bocca.

*

La cena finì senza altri intoppi dopo la confessione di Scott. Stavano proprio bene insieme, avevano parlato molto e di tutto.
Spencer aveva insistito perché facessero a metà con il conto ma lui non aveva voluto sentir ragione ed aveva pagato la cena.
Passeggiarono un po' per Central Park. Il braccio di Scott avvolto intorno ai fianchi di Spencer, mentre lei assaporava il suo profumo maschile e si godeva il calore della sua vicinanza.
Sembrava tutto così naturale per loro, i contatti avvenivano senza che nessuno dei due se ne rendesse conto e sembravano conoscersi da una vita.
Sulla via del ritorno, Spencer aveva appoggiato la testa sulla spalla di Scott ed aveva chiuso gli occhi lasciandosi guidare per la strada da lui.
Dato che era tardi e Stacy e Tony stavano sicuramente dormendo, si fece accompagnare sotto al portone di casa sua.
"Sono stata così bene con te stasera." Gli disse lei e si tolse la giacca di Scott per poi ridargliela.
"Anch'io, sei una ragazza fantastica." Le sorrise e la indossò, iniziava a fare freschino.
"Beh, chiamami tanto il mio numero ce l'hai. Notte, Scott." Sorrise anche lei.
"Buonanotte, Spencer."
Non si erano accorti che i loro visi erano pericolosamente vicini.
Lei appoggiò le mani sulle sue spalle, mentre quelle dell'uomo finirono sui fianchi della ragazza lasciati scoperti dal vestito.
Il corpo di Spencer fu percorso da una miriade di brividi, che le svegliarono i sensi come una doccia gelata.
Sentiva il suo respiro caldo sul collo, chiuse gli occhi e baciò Scott.
Le loro labbra si sfiorarono timidamente prima di prendere confidenza e muoversi con più passione.
Spencer sentiva il cuore esploderle. Gli si avvicinò di più, aggrappandosi al colletto della sua camicia e socchiuse le labbra per dargli più accesso alla sua bocca.
Le loro lingue si assaporarono lentamente e dolcemente.
Sentiva il cuore di Scott battere contro il suo ed era una sensazione così piacevole che avrebbe voluto viverla per ogni istante della sua vita. Ma durò poco, lui si staccò da lei con il fiatone.
"Buonanotte, piccola." Le sussurrò contro le labbra e poi la baciò ancora a stampo.
Scott sparì nel buio della notte lasciando la giovane con il cuore che le pompava a mille nella toracica e le farfalle nello stomaco.

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