Camminavano da qualche minuto in silenzio, senza una vera destinazione, con la voglia di stare vicini.
Spencer allungò una mano verso quella di Scott e la strinse.
Gli sorrise timida e lui la attirò a sé in un abbraccio.
"Mi piace stare così, con te accanto e dimenticare tutto il resto." Gli disse appoggiando la testa sulla sua spalla. Continuarono a camminare, il buio della notte li inghiottiva come una bocca affamata.
Per le strade non c'era quasi nessuno, la maggior parte della gente preferiva non andare in giro tardi per evitare di imbattersi in qualche membro di gang criminali e altri malviventi.
"Ci fermiamo a prendere qualcosa di caldo da bere?" Chiese Spencer spezzando il silenzio interrotto solo dai rumori della città.
Si fermarono ad uno Starbucks che rimaneva aperto tutta la notte e presero posto ad un tavolino appartato anche se non c'era quasi nessuno oltre a loro.
Si guardarono negli occhi ed il tempo sembrò fermarsi, tutti e tutto erano spariti lasciandoli in quella bolla magica che li avvolgeva ogni volta che i loro sguardi s'incrociavano: il blu del mare che incontra il marrone della terra dando vita a qualcosa di unico e speciale.
Un ragazzo, chiaramente stufo di lavorare anche di sera tardi, si avvicinò a loro e con voce annoiata chiese loro cosa volessero ordinare.
"Per me un double chocolate chip frappuccino con il topping al cioccolato." Rispose Spencer senza staccare gli occhi da Scott.
"Per me una cioccolata al caramello." Disse lui.
Il ragazzo lanciò un occhiata maliziosa a Specner che venne però intercettata da Scott, allora lui allungò le mani verso quelle della giovane e le strinse tra le sue.
Il cameriere se ne andò irritato.
"Raccontami qualcos'altro di te, mi piace molto sentire la tua voce." Scott sorrise a Spencer, con le dita tracciava linee invisibili sul dorso della mano della ragazza.
"Beh, i miei genitori hanno divorziato quando io e mia sorella avevamo un'anno perché mio papà tradiva mia mamma. Abbiamo vissuto con lei fino ai cinque, poi siamo tornate a Malibu con Tony ed infine ci siamo trasferiti qui a New York così eravamo più vicine al lavoro di nostro papà visto che era quello che avremmo fatto anche noi. Tutto qui, raccontami di tua figlia, ti prego." Spencer in cuor suo sperava che un giorno lui gliela presentasse.
"È la bambina più dolce sulla faccia della Terra, la mia piccola Cassie. Sai, lei mi vede come un eroe... Nonostante tutto.
Mi piacerebbe fartela conoscere un giorno, sono sicuro che le piaceresti un sacco." Gli occhi di Scott brillavano quando parlava di sua figlia, si vedeva che l'amava con tutto se stesso.
"Vive con la tua ex moglie?" Chiese Spencer alzando un angolo della bocca.
Dentro stava scoppiando di gioia e si sarebbe messa a ballare come una pazza se solo non avesse avuto davanti Scott.
Dicendole che le avrebbe fatto conoscere Cassie, le aveva fatto capire implicitamente quanto lui tenesse a lei anche se si conoscevano da così poco.
"Sì, con Maggie e il suo nuovo maritino perfetto e poliziotto." Scott alzò gli occhi al cielo. "Lui mi odia."
Spencer scoppiò a ridere mettendosi una mano davanti alla bocca.
Lui la guardò scuotendo la testa.
"Come mai? Cosa gli hai fatto, Scott?" Chiese quando si fu ripresa completamente.
"Beh, penso per il mio periodo buio da criminale."
In quel momento tornò il ragazzo di prima con le loro ordinazioni. Spencer gli mise in mano una banconota prima che potesse farlo Scott. Lui la ringraziò impacciato.
"Vieni, mi è venuta in mente una cosa." Trascinò l'uomo fuori dal locale, il frappuccino in una mano e quella di Scott nell'altra.
"Dove vuoi andare?" Le chiese preoccupato.
"Ho voglia di fare una pazzia." Aspirò un po' di bevanda dal suo bicchiere di plastica e continuò a camminare trascinandosi dietro il mal capitato.*
"Sei sicura che si possa fare? Non vorrei tornare in prigione." Sbuffò Scott guardando Spencer che intanto si era tolta la felpa e le scarpe.
"Rilassati, sarà divertente e se ci beccano basta dire di chi sono figlia e finirà tutto lì." Anche la maglietta volò in terra, seguita a ruota dai pantaloni.
Spencer scavalcò la staccionata di ferro e si sporse in avanti tenendosi con le mani al corrimano.
L'aria fresca le si era appiccicata al corpo, in breve tempo le braccia si erano ricoperte di pelle d'oca.
"Spencer, non farlo!" Le gridò Scott, ma la ragazza si era già buttata in avanti.
Scosse la testa e si affrettò a raggiungere il parapetto per vedere dove fosse.
Quella zona del parco era illuminata da lampioni che fiancheggiavano il marciapiede che si allungava sulle sponde del laghetto.
Tra le acque verdognole, nonostante la luce fioca non riusciva a vedere la chioma bionda di Spencer.
In preda al panico, si tolse la felpa e le scarpe, pronto a lanciarsi per recuperarle.
"Dai, Scotty, tuffati!" La sua voce gli giunse all'orecchie e lo fece calmare all'istante.
Spencer stava nuotando a qualche metro dalla riva.
"Non ci penso neanche!" Ribatté, ma gli sfuggì un piccolo sorriso. Quella ragazza era pazza, un concentrato di vita ed energia.
La sua sola presenza lo faceva stare bene.
"Dai, ti prego!" Lo incitò ancora, da lì riusciva a vedere la sua espressione supplicante.
Non se lo fece ripetere due volte, si tolse i pantaloni e si tuffò.
Riemerse dall'acqua gelata e vide Spencer ridere.
La strinse a sé e si baciarono.
Si spostarono più verso a riva, dove riuscivano a toccare tutti e due.
La ragazza era aggrappata al suo corpo, le gambe allacciate intorno alla sua vita e le braccia strette intorno al suo collo.
Si baciarono per quelle che sembravano ore, le bocche e le mani che si cercavano fameliche.
"Mi sto innamorando di te, Scott." Gli disse lei staccandosi un attimo dall'intreccio dei loro corpi.
"Anch'io, Spencer. Mi sembra di conoscerti da sempre e non solo da qualche giorno." L'uomo le diede un tenero bacio sulle labbra e la portò fuori dall'acqua, tenendola in braccio.
Risalirono il muretto che divideva la piccola spiaggia dal marciapiede e dal resto del parco. Tremanti si rimisero i vestiti.
"Ci sdraiamo a guardare il cielo?" Suggerì Spencer avviandosi verso il prato. Scott la seguì e si sdraiarono sull'erba.
Lui con le braccia incrociate dietro alla testa e lei appoggiata al suo petto.
Osservarono per ore il cielo che li guardava dall'alto come un guardiano silenzioso.
Non c'erano stelle ma era tutto così magico, bastava essere vicini per rendere tutto più speciale.
Senza rendersene conto si addormentarono cullati dai rumori di sottofondo della città di New York.
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Stark Twins » Marvel
FanfictionIl miliardario Tony Stark sembra essersi messo la testa a posto: ha sposato la sua segretaria, la signorina Pepper Potts, ed ha avuto due bellissime figlie gemelle con lei, Spencer e Stacy. Però non è tutto rose e fiori perché Pepper chiede il divor...