Avviso: vi consiglio di ascoltare la canzone mentre leggete il capitolo e di prepare i fazzolettini, se avete la lacrimuccia facile come me. Buona lettura!🌟
* * * * *
"Scott." Luis bussò leggermente sulla porta di legno della stanza del suo coinquilino. Aveva una strana espressione dipinta sul volto: un misto tra stupore, gioia ed ancora sorpresa.
L'uomo si rigirò nel letto, mentre mugolava qualcosa di incomprensibile all'orecchio del suo amico ispanico.
I Don't Wanna Miss A Thing degli Aerosmith risuonava a tutto volume tra le quattro mura, come ormai era consuetudine da tempo immemore.
Solo quando Scott era fuori casa l'appartamento piombava di nuovo nel suo triste silenzio.
"Vattene, Luis." Rispose minaccioso Ant-Man e poi si tirò il piumino fin sopra al viso, non voleva vedere nessuno.
Le parole della canzone rimbombavano nelle sue orecchie come un lamento continuo, esprimendo alla perfezione il suo stato d'animo. Simboleggiavano ciò che stava provando da quando era sparita Spencer, da quel dannato giorno una parte del suo cuore aveva smesso di battere ed era morta per sempre.
Pian piano si era appassito, proprio come una rosa che non riceve più liquidi. Spencer Stark era la sua acqua e senza di lei aveva perso vitalità, aveva perso i suoi petali rossi e rigogliosi.
Intanto la musica - come un doloroso promemoria - gli ricordava la sua grande perdita: l'amore più puro e vero che avesse mai conosciuto nella sua dolorosa esistenza.
Don't want to close my eyes.
I don't wanna to fall asleep,
'Cause I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing.
'Cause even when I dream of you, the sweetest dream will never do.
I'd still miss you baby
And I don't wanna miss a thing.*
Una lacrima scese calda sulla guancia di Scott, si ritrovò a chiudere gli occhi. Sperò con ogni fibra e cellula del suo cuore che quella tortura finisse presto, non sopportava più di sentire il suo cuore dilaniato e ridotto in mille minuscoli frammenti.
Non aveva mai provato un dolore così intenso e lancinante, faceva quasi fatica a respirare ed ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva i momenti belli passati con Spencer proiettati sulle sue palpebre.
Non aveva pace, nemmeno la notte. Forse, era proprio il momento peggiore di tutta la giornata, perché incubi spaventosi dove la sua amata veniva torturata ed uccisa si presentavano nella sua testa come ospiti sgraditi e lui si svegliava urlando e in un lago di sudore.
Come se tutto ciò non bastasse, Maggie aveva deciso di non lasciargli più la figlia perché la piccola Cassie era tornata a casa piangendo e dicendo alla sua madre che Scott - il suo eroe, il suo papà - non sembrava nemmeno lui da quanto era distrutto e devastato. Gli mancava anche la sua bambina, l'unica che era in grado di fargli tornare il sorriso in quel buio che sembrava averlo inghiottito per sempre. Luis aveva provato a farlo uscire la sera, ma Scott si rintanava in camera sua ad ascoltare musica a palla. La maggior parte erano canzoni struggenti e terribilmente tristi, che non lo aiutavano di certo a superare il suo perenne malessere.
Non si era mai reso conto di quanto dipendesse da quella ragazza bionda con il sorriso perennemente stampato sulle labbra. Non si era accorto di quanto la sua vita fosse cambiata e di quanto non potesse più fare a meno della presenza rassicurante di Spencer accanto a sé.
Si sentiva perso: come una metà di un cuore, perché l'altra parte gliela aveva strappata quella giovane donna che amava più di ogni altra cosa.
"Scott, apri questa cazzo di porta. È importante!" Esclamò ancora l'ispanico, ridestando l'uomo dai suoi pensieri costantemente proiettati su Spencer.
Si alzò sbuffando, perché era sicuro che prima o poi Luis avrebbe scardinato la porta e gli aprì, continuando ad imprecare.
"Cosa vuoi?" Gli domandò, con acidità nella voce.
Se la prendeva con tutti, senza un motivo valido e purtroppo Luis era la sua vittima preferita visto che vivevano insieme.
"In salotto c'è una persona che vorrebbe vederti." Aggiunse il ragazzo, ignorando le parole sputate come veleno del suo coinquilino.
"Giuro che sei hai chiamato ancora una volta Hope, ti ammazzo." Scott gli lanciò un'occhiata truce e si diresse senza aggiungere altro verso il bagno.
Luis, in un momento di folle disperazione, era arrivato persino a chiamare la sua ex fidanzata: Hope Pym.
La storia tra lei ed Ant-Man era durata poco perché entrambi sentivano le differenze tra di loro come un peso e non come una cosa bella. Inoltre, non erano fatti per stare insieme.
Hope aveva cercato di consolare Scott e voleva presentargli qualche sua amica per distrarlo, ma lui l'aveva mandata al diavolo.
Come poteva pensare che una qualsiasi ragazza riuscisse a sostituire la sua Spencer? Nessuna era come lei. La cosa più dolorosa però era vedere la gemella Stacy che andava a trovarlo spesso, insieme al suo fidanzato Steve.
Fisicamente erano precise identiche, ma ogni volta che la vedeva si accorgeva di quanto fosse diversa della sorella.
Spencer era come un diamante in mezzo a dei pezzi di carbone. Unica, rara e preziosa.
Con passo svogliato, si trascinò fino al salotto.
C'era una ragazza seduta sul divano, gli dava le spalla.
Scott riconobbe subito quei capelli biondi come l'oro e si domandò cosa volesse Stacy da lui, infondo era stufo di leggere la pietà che provava per lui nei suoi occhi azzurri dello stesso colore del cielo, non erano uguali quelli di Spencer. Gli occhi della sua amata gli ricordavano tanto delle pietre preziose da quanto erano luminosi e pieni di sfumature.
La figura longilinea si alzò e tutto sembrò fermarsi.
Il cuore di Scott esplose nel suo petto e le ginocchia gli tremarono talmente forte che si accasciò a terra.
"Spencer?" Gli uscì solo un rantolo di voce dalle labbra.
Iniziò ad ansimare e chiuse gli occhi, gli sembrava tutto così surreale che stentava a credere di averla lì davanti dopo tutto quel tempo.
La ragazza si avvicinò a lui, con passo incerto ed insicuro. Si inginocchiò davanti a lui e gli appoggiò una mano sulla spalla, per fargli capire che era reale ed era lì per lui.
"Scott." Lo chiamò, la sua voce tremò per l'emozione.
Anche lei era contenta di vederlo, di toccare con mano il viso che le aleggiava nella mente come un ricordo sbiadito.
Si perse ad osservare le linee del suo volto dolce, ma al tempo stesso mascolino.
Gli occhi ambrati gli infondevano uno strano calore che le colpiva il cuore fino a spargersi per tutto il resto del corpo.
Scott la guardò, per minuti interminabili. Senza dire una parola.
Si sentiva solo il rumore dei loro respiri accelerati ed il battito dei loro cuori che rimbombava per tutta la stanza. Un rumore assordante.
Scott si fece coraggio ed alzò una mano, la appoggiò poi sulla guancia di Spencer.
La ragazza rimase sorpresa da quel gesto, ma si rammendò che lui non sapeva che avesse perso la memoria e buona parte di tutto ciò che sapeva su Scott Lang.
"Sei diversa." Pronunciò finalmente quelle parole che gli stavano bruciando sulla punta della lingua. Poi l'uomo si alzò in piedi e la ragazza lo seguì a ruota.
"Sei diversa." Lo ripeté ed osservò consapevole la figura della giovane donna.
Era più muscolosa ed i suoi occhi erano spenti, così come il piccolo sorriso che si stava sforzando di fare.
Non sembrava più lei, era il fantasma della Spencer che amava e conosceva.
"Cosa ti è successo?" Domandò, assetato di sapere la verità. Inutile dire che il cuore gli stesse martellando contro la cassa toracica da quanto batteva forte.
Spencer indietreggiò di qualche passo e si sedette sul divano. Non voleva raccontargli la verità. Leggeva chiaramente dagli occhi di Scott quanto lui stesse soffrendo e lei non voleva provocargli altro dolore dicendogli che praticamente non si ricordava quasi niente su di lui. Non meritava di soffrire così tanto, ma sopratutto non voleva deluderlo.
Scosse la testa, mentre Scott si sedette vicino a lei.
Le loro cosce si sfioravano e quel piccolo contatto le trasmetteva calore ed amore.
"Non ne vuoi parlare?" Domandò apprensivo l'uomo e poi sospirò. Spencer scosse la testa.
"Okay, l'importante è che tu adesso sia qui. Mi sei mancata."
Si sporse leggermente per stringerla a sé, stranamente la bionda non lo respinse. Sapeva che poteva fidarsi di lui, lo leggeva nei suoi occhi.
Ricambiò l'abbraccio, si aggrappò con tutta se stessa a quel semplice contatto umano. Era diverso dall'abbracciare suo papà o sua sorella o Steve.
Si sentiva protetta tra le braccia di quello sconosciuto. Scott.
Tutto in lei le urlava di fidarsi di lui, di amarlo come lo aveva amato un tempo. Ogni singola cellula del suo corpo la stava implorando di baciarlo, di accarezzarlo e di dirgli tutto ciò che era accaduto in quei mesi.
Per la seconda volta in quel giorno, diede ascolto al suo cuore e mise a tacere la freddezza che le aveva imposto l'Hydra. Non diede retta alla parte di sé che era ancora sotto effetto delle torture della associazione nazista, quella voce che gli diceva di non fidarsi di nessuno e di scappare lontano. Quella voce che avrebbe dovuto prendere il controllo di tutta la sua testa, se solo non fosse riuscita a scappare. Quella voce che l'avrebbe fatta diventare un'assassina spietata e crudele.
Ascoltò semplicemente il suo cuore e baciò Scott.
Le loro labbra sembravano fatte per incastrarsi alla perfezione.
L'uomo rimase sorpreso da quel bacio inaspettato quanto bramato, si aggrappò con ogni sua fibra al corpo di Spencer e ricambiò prima dolcemente e poi con più foga, desideroso di assaporarla fino in fondo.
Le loro lingue danzavano insieme, creando un vortice di passione e di amore puro.
Spencer sentì una scintilla che partì nell'esatto punto in cui si congiungevano le loro labbra e che si irradiò per tutto il suo corpo.
Per la prima volta dopo mesi sia Spencer che Scott tornarono a respirare.* * * * *
Nota:
* "Don't want to close my eyes.
I don't wanna to fall asleep,
'Cause I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing.
'Cause even when I dream of you,
the sweetest dream will never do.
I'd still miss you baby
And I don't wanna miss a thing." SIGNIFICA "Non voglio chiudere gli occhi. Non voglio addormentarmi, perché mi mancheresti baby e non mi voglio perdere niente. Perché persino quando ti sogno, il sogno più dolce non basterebbe. Mi mancheresti ancora baby e non mi voglio perdere niente."
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Stark Twins » Marvel
FanfictionIl miliardario Tony Stark sembra essersi messo la testa a posto: ha sposato la sua segretaria, la signorina Pepper Potts, ed ha avuto due bellissime figlie gemelle con lei, Spencer e Stacy. Però non è tutto rose e fiori perché Pepper chiede il divor...