Un regalo inaspettato

164 6 0
                                    

La mattina dopo, alle otto siamo davanti ai cancelli di

scuola, decisamente nervose. La bidella, appena vede Marta,

le si avvicina con passo minaccioso.

«Sei stata tu a mettere il lenzuolo con quella scritta?» chiede.

«Sì, ecco... stavo proprio venendo da lei a spiegare...»

La bidella è furiosa.

«La prego,» intervengo «sia gentile, all'uscita le promettiamo

di togliere tutto, è una cosa molto importante.» E per

intenerirla le racconto, esagerando, tutta la storia. Lei vacilla.

Alla fine cede.

Che sollievo, per un attimo ce la siamo vista brutta. La ringraziamo

e fuggiamo in classe. Mentre stiamo per entrare,

mi sembra di vedere Ale che bisbiglia qualcosa all'orecchio

di Federica; sento una leggera fitta allo stomaco, ma non ho il

tempo di verificare, la campanella è già suonata. Forse ho visto

male, non era lei. Entriamo in classe e Federica si accoda.

No! Era lei, ma che cavolo si stavano dicendo? E poi lei non

sta con Marco? Mentre mi siedo al banco, mi giro a guardarla;

ridacchia con le sue amiche. Sento il cuore scoppiarmi, vorrei

fuggire. Sto esagerando, in fondo cosa è successo? Magari

non stava affatto parlando con lui; sono troppo gelosa, ma

cosa vado a pensare.

«Valentina, cominci tu?» Oddio, che cosa? Guardo Marta

che capisce al volo. «Pagina 120... ma che ti succede?»

Dove ho messo il libro di storia? Cerco velocemente nello zaino.

«Valentina, sei qui con noi?» dice ironica la prof.

«Sì, scusi un attimo, sto cercando la pagina.» Ma perché

proprio io? Sento Fede e la classe ridacchiare. Vorrei saltarle addosso.

«Va bene, ho capito. Marta, comincia tu.» La guardo scusandomi.

«Posso andare in bagno?» chiedo.

«Valentina, non abbiamo neanche cominciato!» Che figura!

Sto esagerando, lui mi ama... me l'ha detto. Sospiro. Guardo

fuori dalla finestra; gli alberi si muovono, ci deve essere

vento. Vorrei che una folata aprisse la vetrata dell'aula e mi

portasse via, sempre più in alto e da lì fino al mare, per poi

lasciarmi sulla sabbia, sola, ad assorbire il sole sulla pelle. Sto

impazzendo; mi guardo intorno, ma non vedo più nessuno.

«Vale, esci o hai intenzione di rimanere qui fino a domani?»

«In che senso?»

«Ma che ti ha preso? È suonata la ricreazione.»

«Scusa, oggi sono distratta, arrivo.»

Usciamo fuori e mentre scendiamo gli ultimi gradini vediamo

Sara e Giò che sono davanti al muretto; è vero, me

Il mio cuore per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora