A teatro con zia Mapi :)

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L'unica volta che sono andata all'opera è stato alle medie;

l'insegnante di italiano aveva organizzato una serata d'accordo

con i nostri genitori, ma praticamente è come se non ci fossi mai andata.

La zia Mapi ci passa a prendere sotto casa di Marta alle sette,

insieme a una sua amica, una certa Eugenia. Da come parlano

si capisce che sono vecchie amiche e infatti dopo poco scopro

che lo sono addirittura dal liceo. La zia è sempre uguale, non

è cambiata di una virgola; sempre vivace e spumeggiante, e

tanto per non smentire la sua fama parte a raffica con racconti

e particolari piccanti. Eugenia, che conosce tutti i protagonisti

delle storie, le dà man forte, mentre io e Marta ci divertiamo

da morire ad ascoltarle. L'argomento più scottante è

una strana vicenda successa a un'altra loro amica. Lei, dopo

venticinque anni di matrimonio, ha deciso di lasciare il marito

per andare a vivere con un collega francese conosciuto in

ufficio; ma la cosa che le sta facendo discutere animatamente

non è il fatto che abbia lasciato quel poveraccio del marito,

che a quanto pare sembra distrutto, ma la decisione di trasferirsi

a Parigi con il nuovo compagno.

«Insomma, Mapi, devi ammettere che è una scelta azzardata

andarsene da tutto e tutti per seguire un amore che non

sai quanto può durare, e poi figuriamoci, alla nostra età.»

«La solita pessimista. Non è un problema di età; non sai

mai quanto può durare una storia d'amore; se il cuore le diceva

questo ha fatto la scelta giusta. Qui era infelice e con il

marito non andava d'accordo da anni ormai.»

«Non lo so, io andrei nel pallone.»

«Perché tu sei una fifona!» ridacchia la zia prendendola in giro.

«E voi, ragazze, cosa fareste se incontraste un ragazzo che

vi fa perdere la testa completamente: andreste via da Roma per seguirlo?»

Noi due ci guardiamo.

Marta non ci pensa due volte.

«Assolutamente sì, sarebbe così elettrizzante. Pensa, Vale,

una città nuova, gente diversa; nessuno che ti conosce. E poi,

poter fare come ti pare, nessuno che ti controlla, che ti dice

cosa devi o non devi fare. Sì, sì, io partirei anche domani.»

«E lasceresti tutti gli amici senza rimpianti?» le chiedo.

Lei ride e mi abbraccia.

«Ma tu verresti con me, no?»

«È inutile che mi prendi in giro; lo so che tu lo faresti davvero.

Io sarei tentata, ma non ora, non in questo momento della

mia vita. Mi piace stare qui, ho tutto il mio mondo, i miei genitori,

Il mio cuore per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora