Non dovrà mai saperlo!

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Da quando sono tornata non mi fermo un attimo, devo

recuperare il tempo perduto. Peccato solo che è ricominciata anche la scuola.

«Finalmente di nuovo insieme» mi dice Marta mentre

passeggiamo per via del Corso. «Tutti questi giorni senza avere

qualcuno con cui confidarmi; ho sofferto di solitudine.

E poi sono curiosa di sapere tutto quello che ti è successo, mi devi raccontare» continua.

Da quando sono arrivata non penso ad altro. Lo dico a

Marta o non glielo dico? Da un lato mi sento talmente in colpa

per il casino che ho combinato che non vorrei parlarne con

anima viva; ma se non lo dico alla mia migliore amica, a chi

altri potrei raccontare il mio segreto? Ma ho tradito suo fratello,

penso disperata, e noi per lei siamo la coppia perfetta. No,

non posso farlo. Ma un secondo dopo cambio idea, la mia

pena è talmente grande che decido di non tacere.

«Marta, ho fatto un casino pazzesco» e senza darle il tempo

di aggiungere altro le racconto tutto, parlando una buona

mezz'ora. Lei rimane in silenzio e si attorciglia una ciocca di

capelli; alla fine, innervosita dal suo sguardo penetrante, mi fermo.

«Ti prego, Marta, smettila di guardarmi in quel modo. Dimmi qualcosa.»

«Non so che dire, Vale, mi sembra incredibile che ti sia successa

una cosa del genere... e poi in questo modo, è strano,

non è da te. Già solo immaginarti ubriaca mi sembra difficile,

e addirittura pensare che tu lo sia al punto di andare a letto

con il primo venuto e per giunta non ricordarti niente; non lo

so, sono un po' confusa. Pensavo di essere io quella dei colpi

di testa, delle scelte affrettate, sconsiderate; ma a questo punto

penso che mi sbagliavo.»

«Ti prego, smettila Marta di essere così dura con me, non

l'ho fatto apposta, non volevo... tu lo sai quanto amo tuo fratello,

lo sai quanto mi sforzo di essere perfetta, ma poi le cose

cambiano, succedono sempre dei fatti imprevisti. Voglio che

tu sappia che non l'ho fatto tanto per fare.»

«Allora ti piace veramente questo, come hai detto che si chiama, Miguel?»

Sospiro rassegnata.

«Non ho detto questo. Dico solo che non mi è mai venuto

in mente di andare a letto con il primo che mi capitava, lo sai

che non sono quel tipo di ragazza. Lo sai come ho sempre

sognato quel momento, e che ho sempre voluto aspettare

perché non mi sentivo pronta.»

«Forse non eri pronta per Marco.»

Il mio cuore per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora