Il n. 5 della lista

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Decidiamo con Marta di andare alla Rinascente, quella di

piazza Fiume; amiamo tanto tutte e due i posti grandi dove

puoi entrare e guardare quello che vuoi senza che nessuno ti

dia fastidio o chieda qualcosa. Vorremmo comprare un ombretto

per gli occhi, qualcosa di brillante 'per truccarci in modo

giusto', numero 4 della nostra lista. Abbiamo cominciato

i preparativi per la festa! Marta mi ha portato i suoi jeans corti,

come promesso, che sicuramente metterò per la grande occasione.

Ci fermiamo al reparto della Pupa a guardare i trucchi e

ci entusiasmiamo subito; tutti quegli ombretti multicolori, i

lucidalabbra, i rossetti fluorescenti. Proviamo tutto, un gloss

alla pesca, un ombretto azzurro, una matita contorno occhi,

un rimmel per le ciglia, uno smalto pieno di pagliuzze metallizzate.

Ci guardiamo allo specchio con approvazione; siamo

indecise, vorremmo prendere ogni cosa, ma non possiamo.

Alla fine optiamo per una piccola trousse che contiene un po'

di tutto, così la possiamo usare tutte e due. Sto finendo tutti i

soldi e devo ancora comprare il regalo alla zia Mapi; pensavo

a un libro, Marta mi ha detto che sicuramente le piacerebbe

un thriller.

Saliamo con la scala mobile al primo piano e ci fermiamo

al reparto biancheria intima. Numero 5: Indossare un pushup.

Ci sono dei modelli stranissimi, cominciamo a ridere come

matte. Ma chi si metterà mai queste cose.

«Marta, perché non proviamo un push-up?»

«Dài, sì, ma che misura, mi sembrano tutti enormi.»

Non siamo tutte e due molto procaci. Alla fine ne scegliamo

due e ci dirigiamo verso i camerini, ma dopo soli due

passi vado a sbattere addosso a Marta; si è improvvisamente bloccata.

«Ma che diavolo...»

«Vale, non ci crederai, ma ci sono Luca, Filippo e Matteo.»

«Dove?»

«Lì, vicino alla scala mobile.»

Mi giro e li vedo che si aggirano tra i reggiseno.

«Ma che fanno? Non è che ci hanno seguite?»

«Non saprei, abbassati, non farti vedere.»

Ci nascondiamo dietro una colonna.

Loro ridacchiano mentre osservano dei completini tutti merletti e pizzi.

«Sono proprio dei bambini.»

«Andiamo lì a dirgliene quattro.»

«Con questi in mano?» e indico i nostri.

«Cosa state facendo qui?» ci chiede una commessa con aria sospetta.

«No, niente, volevamo solo provarli, ma...»

«Ebbene?» Si sta innervosendo.

«Be', ecco... vede quei tre ragazzi là?»

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