Sono al settimo cielo!

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Manca un giorno alla festa. Ho chiesto a Filippo di occuparsi

della musica. È stato contentissimo. Mi ha chiesto come

doveva organizzare la serata: funky, groove, fusion,

electronic. Gli ho risposto che mi fido di lui... speriamo bene!

Del cibo se ne sta occupando mia madre insieme a Giò,

quindi sono tranquilla, ce ne sarà in quantità! Le bevande

invece toccano a mio padre, che conosce bene i miei gusti,

prenderà tutto ciò che riesce a trovare al gusto di pesca e non solo.

A scuola l'ho detto a tutti. Ho deciso di fare una festa allargata...

la mia solita ansia e paura che non venga nessuno!

Gli unici che non ho invitato sono Ale, Luca, Fede e Claudia,

e ovviamente non l'ho detto neanche a Marco, anche se mi è

sembrato che Marta ci sia rimasta un po' male; ho deciso che

dopo la festa le racconto tutto, tanto ormai è storia passata.

Non pensavo ma tutti hanno risposto entusiasti all'invito.

Ho fatto una lista dei regali che vorrei dai miei per il compleanno

(speriamo che questa lista sia più fortunata dell'altra!):

- motorino, anche usato;

- iPod;

- zaino;

- jeans;

- macchinetta fotografica digitale;

- un costume da bagno.

Al primo posto c'è ovviamente il motorino, ma so che è il

meno probabile; mio padre continua a pensare sia troppo pericoloso.

Ma vanno bene anche gli altri.

Stasera, giorno del mio compleanno, festeggio con i miei,

andiamo a mangiare una pizza fuori. Sono molto agitata per

gli ultimi preparativi per domani. I miei mi tranquillizzano,

sarà una festa bellissima. A fine cena mi danno il regalo, me

lo stavo quasi dimenticando... bugiarda! Rigiro la confezione,

non capisco cosa sia, certo il motorino non può essere...

peccato, per un attimo ho sperato. Forse è l'iPod, ma questo

pacchetto è troppo quadrato. Lo agito, sento un leggero movimento.

Non resisto, rompo la carta e dentro trovo un portachiavi

con un peluche a forma di mucca; me lo rigiro tra le

mani rimanendo in silenzio, ma come gli è venuto in mente

di regalarmi una cosa come questa? Non ho mica cinque anni.

Loro mi guardano sorridendo, aspettando un mio cenno.

Provo a sorridere ma mi riesce malissimo. Mi sento offesa,

ma non voglio che ci rimangano male; così ringrazio cercando

di fare la faccia più convincente possibile. Sembra quasi

che si divertano, possibile che gli piaccia tanto questa mucca?

In macchina rimango in silenzio. Meglio non pensarci, sabato

ho la festa, mi rifarò lì, spero. Entriamo in casa e appena in

camera trovo sul computer un biglietto:

Tanti auguri, Valentina. Qui di seguito troverai quattro domande,

se risponderai esattamente, le prime due lettere delle

risposte formeranno un nome che ti sarà molto utile. Auguri e Buon compleanno.

Firmato anonimo

Ma cos'è, uno scherzo? Chiamo i miei che si affacciano

prontamente alla porta; anche se fanno finta di niente, la loro

faccia svela molto.

«A cosa mi sarà utile il nome che uscirà fuori?» chiedo.

«Non lo so, scoprilo; rispondi alle domande» e si siedono vicino a me.

Non capisco, ma vado avanti e leggo.

Prima domanda: Come si chiama il marito al femminile?

Ci penso un po' su. Guardo i miei.

«Dài, è facile» dicono insieme.

«Moglie.» Applaudono.

Seconda domanda: Una città del Piemonte.

Questa è facile, Torino.

Terza domanda: Si chiede quando perdi una partita a carte.

Cavolo, questa è difficile. «Un prestito?»

«Ma che dici, Vale» mi rispondono ridendo. Ho capito, la

rivincita. «Brava.»

Quarta e ultima domanda: Per sposarti devi dire l'opposto.

No, rispondo ormai completamente presa dal gioco.

Scrivo: MO TO RI NO.

Nooooo, non ci credo. Alzo gli occhi. I miei ridono.

«Davvero mi avete regalato il motorino?»

Loro mi sventolano davanti un paio di chiavi, adesso capisco

a cosa serviva la mucca-portachiavi!

«Sììì» urlo saltando dalla sedia mentre li abbraccio e li bacio;

non sto più nella pelle, mi vengono le lacrime agli occhi.

Certo, ce ne ho messo di tempo a capirlo!

«Dov'è? Che motorino è? Non ci posso credere!»

«Calma, calma, scendi giù, l'abbiamo messo in cortile» dice mio padre.

Come un fulmine corro giù per le scale, e appena arrivo lo

vedo, al centro, con un enorme fiocco blu; sembra mi faccia

l'occhiolino e mi dica vieni qui, cosa aspetti, sono tuo! Mi

sembra di sognare, è bellissimo; tutto lucido, grigio metallizzato;

non è nuovo ma non importa. I miei intanto mi hanno raggiunto.

«Mamma, papà, non potete immaginare quanto sono

felice, è un regalo fantastico, vi voglio bene.» Rimango

ancora a contemplarlo; adesso anch'io ho il motorino,

penso orgogliosa.

Prendo accordi con papà per fare un po' di pratica con lui,

in effetti non l'ho mai guidato. Mentre spengo la luce e mi

infilo a letto, ho il sorriso sulle labbra e immagino già la faccia

di Marta quando glielo dirò.

Il mio cuore per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora