Capitolo 7

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Il tempo ormai passava e anche i giorni dalla mia prima missione e dall'incontro con aiden.

Presto sarei entrata nella convenzione sotto copertura e anche se non volevo dovevo farlo. Ormai vi ero dentro fino al midollo e non me ne sarei chiamata fuori.

Mi alzai dalla sedia in sala d'attesa e andai verso l'ufficio del presidente del Langley.
Avevo chiesto un'incontro con lui per chiedere un permesso di uscita, anche se ci scommettevo quel che volevo che il permesso l'avrei avuto solamente dal mio supervisore, cioè mio padre..

Entrai facendomi coraggio e vidi il presidente accennare distrattamente un sorriso mentre leggeva dei fogli.

"Prego agente Collins si accomodi.." Mi incoraggiò con voce cristallina.

Entrai e mi andai a sedere davanti alla sua scrivania.

"Cosa devo la sua visita?" Mi domandò finalmente prestandomi la sua attenzione.

"Volevo chiedergli se avrei potuto chiedere un permesso di uscita. Ho bisogno di fare una visita a mio zio. A breve mi infiltrerò nella convenzione e come ben sa non avrò più il tempo di occuparmi di queste cose." Gli comunicai formalmente.

Lui annuì " certo ha ragione.. Il permesso lo avrà ma come ben sa, lei è sotto la supervisione di suo padre e solo lui può approvare se è opportuno o no il suo permesso." Disse tranquillamente e guardandomi serenamente.

"Capisco.. Allora avrò modo di chiederlo a lui." Gli dissi alzandomi dalla sedia seriamente e annuendo.

"Certo.. È stato un piacere rivederla e buona fortuna con la missione. Comunque sia avremo modo di parlarne in un momento più adeguato all'assemblea." Mi ricordò clemente.

Io annuì "va bene. Salve.." Lo salutai prima di uscire dal suo ufficio con aria seccata.

Perfetto. Ero riuscita a non rivolgere neanche una parola a mio padre e ora dovevo chiedergli pure il permesso per vedere mio zio..

Anzi con il cazzo. Gli avrei detto semplicemente che andavo a fare visita a Ryan con o senza il suo permesso.
Me lo meritavo.

Camminai spedita verso l'ascensore e schiacciando il pulsante del terzo piano aspettai con irritazione che ci arrivassi.

Sarei andata nel suo ufficio a dirglielo subito.

Appena le porte dell'ascensore si aprirono, scattai velocemente senza accorgermi che stava entrando qualcuno.

Cazzo.. Non so quanti fogli volarono.

Mi resi conto di essere andata contro ad un tizio e di avergli fatto cadere i suoi documenti.

"Scusami sono una sbadata.." Blaterai mentre lo aiutai a raccogliere i fogli e poi porgerglieli.

"Tranquilla è la seconda volta che mi accade e purtroppo sempre davanti all'ascensore.. Inizio a pensare che sia un complotto.." Disse con voce divertita. Scoppiai a ridere divertita per il suo breve racconto..

Alzai lo sguardo ed incontrai due occhi scuri e un sorriso perfetto a trentadue denti.

"Piacere Dave.. E tu devi essere la figlia di Collins giusto?" Mi domandò incuriosito.

Rimasi sorpresa, già ero così conosciuta qui dentro?

"Si, piacere Samantha.." Gli dissi stringendogli la mano.

Io gli porsi gli ultimi fogli e lui mi sorrise grato.

"Ti chiedo ancora scusa per il brusco scontro.." Mi scusai nuovamente alzandomi in piedi e guardandolo attentamente.

"Tranquilla è stato più piacevole del primo.." Disse lui pensando a non so cosa e facendo una smorfia disgustata..

Cercai di reprimere una risata ma questo ragazzo era strano e buffo..
Era difficile trovare delle persone con un pizzico di spirito e meno musone o serie.

"Io ora devo scappare, è stato un piacere Dave" gli dissi indietreggiando e facendogli un cenno con la mano.

Lui di rimando mi sorrise ed entro nell'ascensore.

Camminai con più attenzione e finalmente arrivai davanti all'ufficio di mio padre.

"Signorina non può entrare, l'agente Collins è impegnato. Non può riceverla" Mi avvisò una delle sue segretarie.

Alzai gli occhi al cielo e continuai spedita e sicura.
Aprì disinteressata la porta e quello che mi trovai davanti era tutt'altro che diverso da quello che immaginavo..

"Zio.. Che ci fai qui." Dissi appena mio padre e mio zio mi guardarono sorpresi.

"Ciao pulce.." Disse guardandomi dolcemente e alzandosi per venirmi ad abbracciare.

Mio zio mi aveva letto per caso nel pensiero, quando dicevo che volevo andarlo a trovare?

Lo abbracciai di rimando sorridendo contenta.

"Come stai? Sta andando bene nei panni dell'agente?" Mi chiese con preoccupazione e un po di tristezza.

"Si sta andando bene per ora, e tu come stai?" Gli domandai stupidamente. Ryan aveva un aspetto trascurato e un'aria così stanca e ben visibile ormai..
Non se la passava di certo bene.
Aveva un po di barba e i capelli erano più lunghi e i suoi occhi avevano occhiaie ben notevoli.

"Si va avanti Sam... Vedo che hai i capelli corti." Disse lui corrugando la fronte.

"Si nuovo look.. No scherzo è la conseguenza all'intervento. Anche tu hai cambiato look vedo." Gli dissi scherzando e tirandogli lievemente la barba.

Lui fece una smorfia e rise.

"Avevo bisogno Sam?" Si intromise poco dopo mio padre con tono infastidito.
Era arrabbiato ancora ma poco mi importava.

"Si, ti volevo dire che prendo un permesso per ritornare a casa due giorni. Volevo fare visita allo zio e risolvere delle questioni." Dissi dando un'occhiata di intesa a mio zio.

Lui alzò le sopracciglia incredulo e accennando un leggero sorriso.

"No. A breve ti infiltrerai alla convenzione non mi sembra il caso di questa tua ulteriore distrazione e capriccio." Mi rispose bruscamente.

Persi la ragione tanto che sbattendo le mani sul tavolo gli dissi alzando la voce " capricci? Ma cosa diavolo stai dicendo? Io non sono venuta a chiederti il permesso, quando ti dico che vado, ci vado semplicemente con o senza il tuo permesso. A breve rischierò il culo in una missione quasi suicida solo per un tuo stupido reclutamento alla mia infanzia, quindi tu non hai nessun diritto su di me. Hai già fatto abbastanza per rovinarmi. "

Lui sospirò e scosse la testa guardandomi furioso " fai come vuoi ma quando ritorni il discorso non è chiuso." Rispose seccato.

1-0 per Sam.
Fui sollevata e uscendo dall'ufficio aspettai Ryan finisse l'incontro con mio padre.

Dopo una decina di minuti, Ryan uscì e quando mi vide mi sorrise.

"Lo stai mettendo in riga per bene tuo padre, vero pulce?" Scherzò Ryan sorridendo divertito.

Mi era mancato e anche tanto..
"Non puoi capire quanto è insopportabile.. Anzi forse si ahaha. Volevo chiederti se avevi abbastanza tempo da aspettarmi che magari partiamo insieme per tornare a casa." Gli suggerì rilassata e più serena.

Gli si allargò un sorriso sul volto e appoggiando un braccio sulle mie spalle rispose "certo per la mia nipotina questo e ben altro, avremo tempo di aggiornarci prima che aiden ti tenga tutta per se."

Io alzai un sopracciglio incredula e gli diedi una leggera gomitata al fianco facendolo ridere.

Closer to the love (sequel closer to me) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora