Capitolo 47

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Molte delle persone che vi erano non le conoscevo.. erano maggior parte agenti quelli che vi erano lì che con aria assente ascoltavano le parole di mio zio.

Tutti erano vestiti in completo e io avevo messo lo stesso abito nero messo al primo finto funerale. Mi veniva quasi da ridere nel pensarlo, a chi capitava come me queste cose?

Aiden era affianco a me vestito nel suo completo che gli stava a pennello, era come sempre bello..

Sapevo che lui si aspettava un mio crollo improvviso ma non sarebbe successo.

Non sapevo cosa pensare, non sapevo se lei era stata la mia vera mamma se sapesse dello scienziato, o se in futuro sarei stata in pace quando avrei pensato a lei.

Provavo solo della rabbia, che non sapevo collocare o darle origine. Ce l'avevo con lei quello era sicuro ma era per tante cose..

Mi distrai e vidi mio padre in piedi davanti alla bara, mentre appoggiava un mazzo di rose rosse e sussurrava chissà cosa.

Chissà se il loro amore fosse stato vero o una falsa.. odiavo avere tutte queste domande che aspettavano solo delle risposte da Christopher.

Ero diventata quasi una insensibile egoista, anche al funerale di mia madre pensavo alla missione.. sospirando mi alzai dalla sedia e andando verso la bara per appoggiarci la collana con la sua foto e quella di Christopher.

Accarezzai il mazzo di rose e proprio bei gambi delle rose vi appoggiai la collana, fissando ancora una volta quel punto in silenzio.

****
Era finito il funerale e tutti se ne erano ormai andati via.

Mio padre era fermo con le mani in tasca a fissare qualche metro lontano dalla tomba, i tizzi che la seppellivano.

Camminai verso di lui e quando gli fui vicino gli domandai "l'amavi davvero?"

Lui si girò verso di me, come se mi vedesse per la prima volta in tutta la mattinata.
Socchiuse leggermente le labbra come se volesse rispondermi e poi guardandomi tristemente annuì sconsolato, distogliendo lo sguardo da me e puntandolo sempre nello stesso punto, che anche io iniziai a fissare.

" l'amavo più di me stesso. Eravamo riusciti a farcela ad ogni ostacolo o ad ogni crisi.. ma questa volta è andata incontro a qualcosa di più grande di lei.." disse rivolgendomi lo sguardo e guardandomi intensamente.

Lo guardai negli occhi e con coraggio glielo domandai " non sono mai stata vostra figlia vero? Lo scienziato che proteggevi era mio padre vero? "

Lui mi guardò quasi sconvolto " si è vero, ma fin da quando eri neonata e ci siamo ritrovati io e tua madre, te tra le braccia ti abbiamo sentita nostra più che mai... tuo padre non poteva permettersi di correre il rischio di crescerti anche perché la tua vera madre naturale era morta dopo il parto e lo scienziato non era al sicuro.. per anni l'ho protetto e lui ti ha vista crescere, gli parlavo di te e gli mostravo le tue foto... fortunatamente potevi essere scambiata per mia figlia, data un po' la somiglianza, tuo zio appena ti vide ne rimase affascinato e ti amò fin dall'inizio... per anni non ho avuto contatti con lui e quando scoprì che ero diventato papà e che tua madre ti aveva partorito lui si incazzò parecchio con me. Lui non sa la vera storia, l'ho tenuto all'oscuro più che ho potuto. La convenzione non è nessuno, la persona di cui bisogna preoccuparsi e temere davvero e Calvin." disse scuotendo la testa sconsolato.

Annuì duramente e cercai di scacciare via le lacrime che volevano uscire..

"È stato lui a dirmi che non eri mio padre e che il mio vero padre era lo scienziato.. vuole che ti consegni per dirgli dove è lo scienziato. In cambio mi fa far fuori la convenzione e non da inizio alla operazione con gli attentati.. " spiegai con rabbia.

Lui appoggiò le sue mani sulle mie braccia e guardandomi disse " voglio che tu sappia, che per me e Miranda sei e rimarrai sempre nostra figlia anche se non ci siamo comportati da famiglia normale o da veri genitori. Noi ti abbiamo sempre amata e sei sempre stata nei nostri pensieri anche se eravamo lontani da te, anche se non te lo dimostravamo.
Lei era fiera e orgogliosa di te e avrebbe tanto voluto dirti tante cose prima di lasciarmi e lasciarci.. anche se non siamo i tuoi veri genitori tu per noi è come se fossi la nostra vera figlia. Hai il sangue dei Williams ma ricordati che per metà sei anche una Collins."

Annuì sorridendo e presa da non so quale pensiero lo abbracciai.

"Grazie.." dissi con voce spezzata.

"Grazie a te tesoro." Rispose Chris accarezzandomi la testa.

"Con Calvin che facciamo?" Dissi poco dopo staccandomi da lui.

"Tranquilla ho già un piano.." disse ammiccando un leggero sorriso sul suo volto stanco.

****
Eravamo da poco arrivati alla base io ed Aiden, insieme a mio padre.

Ci aveva spiegato il piano che forse avremmo potuto far funzionare e anche se era rischioso ne valeva la pena.

Mentre mio padre e Aiden spiegavano il nuovo piano e tutto il resto, dissi ad Aiden che dovevo andare da mio zio a parlargli e che anche lui doveva sapere..

Ero abbastanza nervosa al pensiero di dire tutta la verità a mio zio.
Chissà come l'avrebbe presa.. lui per me era così importante forse tra il mio vero e il mio finto padre, l'unico vero padre che vi era stato davvero era Ryan anche se era mio zio..

Sospirando bussai alla porta, e mentre aspettavo che mi venisse ad aprire pensai che dovevo trovare le mie fottute chiavi..

"Ciao pulce.." mi salutò Ryan sorridendomi lievemente. Sembrava essere passata una vita dall'ultima volta che mi ha chiamato pulce.

" ciao zio.. " lo salutai entrando.

"Come mai mi hai chiesto di incontrarci, è successo qualcosa?" Domando nervosamente stanco.

" devo dirti un paio di cose.. non so come la prenderai ma sappi che per me nulla è cambiato nei tuoi confronti. Per me sei sempre il mio folle zio." Gli dissi sorridendo dolcemente.

Lui corrugò la fronte e sorrise confuso.
"Okey, non sto capendo nulla.. hai avuto una commozione?" Mi domandò non capendo.

Scossi la testa e risposi " no è che mi spiego di merda lo sai.. "

Lui alzò gli occhi al cielo disse subito dopo " dai spara il colpo.."

" sai lo scienziato che papà proteggeva? Beh è venuto fuori che quello scienziato è il mio vero papà che la mia mamma naturale è morta dopo avermi partorita e che Miranda e Christopher mi hanno cresciuta e protetta come una loro figlia, perché con lo scienziato sarei stata in pericolo... " gli spiegai guardandolo attentamente, mentre lui mi fissava sorpreso.

" cosa? Sul serio? E te l'ha detto tuo padre?" Domandò scuotendo la testa.

" che razza di bastardo.. non mi ha mai detto nulla, non ci posso credere come può non avermi detto nulla su questa cosa importante." Parlò lui gesticolando.
Sembrava arrabbiato e deluso.

Forse mi sbagliavo quando dicevo che per lui non sarebbe cambiato nulla..

"È un problema per te?" Gli domandai con voce incrinata.

" si che lo è, avrei dovuto saperlo cazzo... ma.." disse rivolgendomi uno sguardo e cambiando espressione totalmente venendomi incontro.

" pulce non è un problema il fatto che tu non sia sangue del mio sangue, perché per me non è cambiato nulla per quello che sento per te. Sei comunque la mia bimba, solo che comunque non riesco proprio a crederci che quell'individuo di mio fratello non mi abbia mai detto nulla. Tutto qui. " mi disse sorridendomi dolcemente e accarezzandomi una guancia.

Sorrisi sollevata e gli diedi un cazzotto giocoso alla sua spalla.

Closer to the love (sequel closer to me) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora