Capitolo 23

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"Svegliati.." mi disse una voce severa e maschile.

Non trovavo le forze di aprire le palpebre..
Dopo qualche secondo una secchiata del acqua fredda mi sovrastò, facendomi recuperare un po' di lucidità.

Riaprì gli occhi con molto sforzo e cercai di guardarmi attorno..

Era tutto appannato ma davanti a me vi era un uomo.. non mi sembrava di essere nella solita cella.

"Finalmente ti sei svegliata.." disse lo sconosciuto con ironia e seccatura.

"Ho fatto le ore piccole sta notte.." scherzai con voce secca e tirandomi alzandomi debolmente a sedere, da terra.

"Vedo che ancora non hai perso la tua voglia di scherzare.. mi dispiace per te ma a breve la perderai, se non mi darai una valida motivazione per cui tu sia venuta qui, dopo che la copertura di tuo padre è saltata." Continuò con voce cantilenante, e aprendo un cassetto.

"Da non so quante ore e giorni sopporto ogni genere di merda possibile.. non pensi che se avessi avuto qualcosa da dire l'avrei fatto e che non sarei venuta nella tana del lupo facendo sia un favore e sia per farmi ammazzare? Se mio padre non è stato intelligente quando era ora non è colpa mia. Io non c'entro niente con lui se sono venuta da voi un motivo c'è." Dissi a fatica ma sforzandomi.

"Forse.. avremo modo di scoprirlo no? " disse lui, forse sorridendo e inchinandosi verso di me.

Sentì un pizzico ed un bruciore nel braccio destro, e poco dopo tutto intorno a me spariva.

****
Aprì le palpebre lentamente e mi guardai attorno con aria smarrita..

Mi trovavo in una stanza pulita ed ero collegata ad una macchina e da alcune flebo.

Mi guardai attorno e mi resi conto di avere indosso dei vestiti puliti.

Mi sentivo molto meglio confronto l'ultima volta. O meglio gli ultimi miei ricordi con quello sconosciuto..

" Samantha.." disse la stessa voce maschile e familiare dell'ultima volta..

Alzai gli occhi e vidi dall'ombra infondo alla stanza una figura venirmi incontro.

Ero sdraiata sul letto e staccandomi le flebo dal braccio, mi alzai all'improvviso dal letto.

"Vedo che ora sei di nuovo in forze.. direi che sei più che pronta per incontrarli." Disse mostrandosi in viso.

Un'uomo che avrebbe potuto avere la stessa età di mio zio..

"Perché mi avete fatto riacquistare le forze, dopo che mi volevate quasi uccidere?" Domandai guardandolo con aria dura.

"Perché loro hanno un piano a cui solo tu puoi adempire piccolina." Rispose lui con una smorfia divertita.

"Loro chi?" Chiesi stupidamente insicura della sua risposta.

"La convenzione.. ma sono sicuro che te ne farai un'idea chiara una volta che vedrai con i tuoi occhi." Rispose venendo verso di me e afferrandomi il braccio con bruschezza.

Cercai di togliermi dalla sua presa, ma era ovvio che lui fosse più forte di me..

****

Pov's aiden
Ero a langley ed ero incazzato più che mai.
Camminai velocemente verso l'ufficio del direttore e fregandomi di poterlo disturbare, entrai e gli puntai l'indice contro.

"Lei sa dove è samantha vero? Lo sa da quando è sparita... " gli urlai mentre la segretaria e alcune guardie cercavano di portarmi fuori dal suo ufficio.

Il direttore fece segno loro di lasciarmi e di andarsene via.

Restai in ufficio con il direttore mentre lui mi rispose "accomodati Wellher.."

Io restai lì impalato ed indifferente.

"No. Voglio avere delle risposte e non altre prese per il culo. Lei lo sa dove è vero? " gli richiesi sicuro e con sguardo truce.

Lui mi guardò duramente negli occhi mentre si allentava la cravatta.

"No. Non so dove lei sia, ma l'unica cosa che so per certo che l'ho mandata dritta dalla convenzione a chiudere una volta per tutte questa situazione. So per certo che non so cosa stia facendo o dove sia.. " rispose subito dopo sospirando e scuotendo la testa.

"Non abbiamo più tempo. E la CIA è gravemente sotto minaccia, insieme ai civili e tutti quelli che vi stanno intorno. Aiden non puoi fare nulla. Nessun altro può far nulla e so per certo che non potrai ritrovarla. Gli ho detto di vivere nell'ombra come se non esistesse e di non farsi viva per non far saltare la copertura. Dovrai solo munirti di pazienza e capire che è solo questione di tempo.." continuò lui alzandosi dalla scrivania e girandovi attorno.

Strinsi i pugni e scossi la testa.
Andai verso la porta e prima di aprirla "si sbaglia. Potrà pur vivere nell'ombra ma io la troverò e la aiuterò in tutto questo fardello. Ma le faccio anche una promessa. Appena tutto questo sarà finito io e Samantha spariremo questo è sicuro." Risposi sicuro e con voce spezzata.

Aprì la porta e me ne uscì sbattendola forte.

Camminai sconvolto verso l'uscita di quel maledetto edificio.

Camminai respirando tutta l'aria fredda, che mano a mano che camminavano filtrava nei polmoni.

Il desiderio irrefrenabile di fare tutto a pezzi si impossessava di me, ma sapevo che dovevo resistere perché la strada era ancora in salita.

Avrei ritrovato Sam e l'avrei aiutata.

Un giorno riusciremmo a scappare insieme da tutto questo e da questa vita così spregevole.
Io la amavo con tutto me stesso, più di questa vita e di qualunque altra cosa.

Salì in macchina e tirai un cazzotto sul volante.
Per giorni e giorni mi ero assillato e mi ero stufato delle ipotesi e delle cazzate che Ryan si faceva rifilare dal direttore, ma io sapevo che sotto c'era qualcosa.. le telecamere, la guardia morta ed un agente dal profilo segreto che era scappato con Sam.

Tutto questo mistero doveva avere fine e dovevo capire chiunque fosse al fianco di Sam.

Mio padre non mi era stato di alcun aiuto alla fine.. fortunatamente era in cella e ancora non avevo novità sul padre di Sam.

Per quanto desideravo prendere quel bastardo e arrestarlo, non potevo. Dovevo trovarlo perché forse lui mi sarebbe stato utile su tutta questa faccenda di Sam e la convenzione.

Misi in moto e guidai fino a casa.

Dovevo riposarmi...

Closer to the love (sequel closer to me) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora