Capitolo 48

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"Non mi sembra vero.. stiamo davvero per fare una cosa del genere?" Domandai ad Aiden ancora in incredula.

"Piccola, si stiamo per davvero far fuori la convenzione. Stai tranquilla e fidati di me, andrà tutto bene." Mi rispose lui baciandomi la fronte e superandomi.
Lo seguì, mentre la squadra tattica seguì noi di conseguenza.

Stavamo per entrare in una sala congresso tutto armati e pronti per arrestare ogni singolo membro della convenzione. Non li volevamo far fuori. Ci servivano ancora tutti vivi, purtroppo.

Tutti i membri al nostro arrivo rimasero scioccati e alzarono le mani, quando ci videro puntare le armi contro di loro.
*****

"Tu Collins la pagherai.." disse uno dei membri mi passò davanti mentre ammanettato veniva portato via.

Sospirai e appoggiandomi con la schiena contro la colonna venni richiamata da Aiden.

"Il piano sta procedendo come stabilito.. facciamo saltare il palazzo." Disse energicamente, prendendomi una mano.

Annuì e uscendo dall'edificio insieme a lui e dopo aver sgombrato l'intero stabile e reso vuoto, dei bombardieri fecero saltare la stanza in cui vi erano quelli della convenzione.

Calvin avrebbe subito creduto che li avremmo fatti saltare e che non ci fosse stato nient'altro da fare..

La squadra tattica insieme ai membri della convenzione, stavano andando in agenzia, sarebbero stati molto comodi quando Ryan li avrebbe interrogati . Ormai da giorni l'agenzia era ritornata finalmente sicura e le talpe erano state scoperte.

Tutto il merito era di Ryan e Jay che grazie ad alcune fonti di Dave, erano riusciti a risalire ai doppiogiochisti che vi erano all'interno della CIA.

Io ed aiden eravamo in macchina e ancora ero a rimuginare, il piano stava procedendo secondo i piani ma qualcosa mi turbava, ero in pensiero per Christopher il mio finto padre, e volevo che tutto filasse per il verso giusto.

Avevamo consegnato Christopher a Calvin come da piano fornito da lui. Dovevamo essere in vantaggio prima di colpire e mettere Calvin alle strette.

"A cosa pensi?" Mi domandò Aiden, mentre guidava e mi guardava di sottecchi.

Cercai di distogliermi dai miei pensieri e risposi sinceramente " lo sai il solito.. finché tutto non sarà sistemato, io non mi darò pace nel rimuginare. Una volta che tutto questo sarà finito voglio riprendere la mia vita normale, insieme a te. "

Lui sorrise dolcemente e prendendomi la mano che avevo sulla gamba, se la portò vicino alle labbra sfiorandola con un suo bacio leggero.

"Quando tutto sarà finito, ti voglio portare in un posto. Sono sicuro ti piacerà, ti devo ancora dire tante cose di me Sam e lo farò una volta finito tutto questo. Voglio avere un futuro sereno e tranquillo con te Sam.. " confessò lui seriamente e dandomi un'altro bacio sul dorso della mano, prima di lasciarmela.

Ero contenta di quelle parole, in parte mi tranquillizzavano e ne ero sollevata, vedeva un futuro con me, proprio come lo vedevo io.

"Aiden, una volta finita questa missione tu continuerai ancora questo lavoro?" Gli domandai a brucia pelo.

Era da un bel po che glielo volevo chiedere, e anche se speravo con tutta me stessa lasciasse questa professione, da una parte ero consapevole che era quello che voleva fare per cui si sentiva vivo e gli piaceva..

"Non lo so Sam.. non so come ne usciremo fuori da questa missione. Quando saremo sani e salvi ci penserò bene che scelta prendere.. voglio solo prendere quel bastardo di Calvin e farlo fuori insieme a Dave. " disse a brucia pelo e serio.

Aveva la mascella irrigidita e l'espressione furiosa quando pensava o parlava di Dave e lo capivo bene perché solo con lui faceva così..

Forse anche lui avrebbe smesso come me e avrebbe continuato una vita normale e semplice.

Senza fiato sospeso e l'adrenalina che ti viaggia nel corpo e ti va alla testa.. senza la paura di morire ogni singolo istante e senza provare l'ebrezza di usare un'arma o evitarla.

Se non avessi perso così tanto per questo lavoro, e non avessi dovuto avere a che fare con certe persone forse io non avrei preso questa scelta di smettere.

Avrei continuato perché diciamocelo chiaro, io amavo tutte quelle sensazioni li, amo correre finché non mi manca il fiato solo per l'ebrezza del rischio e di provare quella scarica di adrenalina assurda che ti arriva all'improvviso.
E dico amavo perché finché in gioco c'è solo la tua di vita, puoi anche rischiare.. ma quando vedi che le persone che più e a cui tieni rischia la vita per causa mia o per la stessa scelta che ho fatto io, li non ci sto. Iniziò a disprezzare tutto ciò che riguarda questo.

*****
Pov's Dave
Non ce la faccio più a stare rinchiuso qui, odio tutti loro ma più di tutti odio Sam ed Aiden.

Se solo avessi la possibilità o anche una sola speranza di riuscire ad uscire, Dio che guerra che farei saltare su..

Sono le 4:00 del mattino e non riesco a dormire..

Davanti a me nel divano c'è un tizio muscoloso e alto che penso si chiami Micheal, sta dormendo ed io non sopporto nemmeno lui.

Sbuffò e cercando di svegliarlo lo chiamo diverse volte finché non mi guarda stralunato.

Lui non risponde e mi guarda silenzioso "ho bisogno di andare in bagno." Gli dico malamente.

Dopo che sono stato sparato da quella stronza, la mia gamba anche se messa ancora male riesco a muoverla e anche a camminare, anche se loro non lo sanno.

Ho bisogno di forze per scappare.. tante forze, sopratutto se devo far fuori anche questo tizio.

Lui sbuffa e alzandosi assonnato mi apre la gabbia e aspetta che io esca, mentre lui tira fuori la pistola per sicurezza.

Facendo finta di zoppicare e far molta fatica a camminare, vado verso alla fine della stanza dove vi è una vecchia porta d'antincendio rotta, che porta ad una specie di giardino incolto e ovviamente abbandonato come l'edificio.

Vado in mezzo ai cespugli mentre, il tizio si siede sugli scalini e sbadiglia.

Vedo infondo al giardino un pezzo di metallo perfetto da nascondere nella manica della camicia..
Approfitto per prendere il metallo proprio quando lui si sfrega gli occhi con le mani.

Nascondo il pezzo di metallo mentre lo tengo a portata di mano.

Cammino verso l'assonnato con il solito repertorio da zoppo.

Quando sto per arrivare alla gabbia, c'è una piccola frazione di tempo in cui capisco che è il giusto momento per colpirlo e prendermi la mia fottuta rivincita.

Mi giro e con tutta la forza che ho lo colpisco in testa, mentre lui alza la pistola con l'intento di spararmi.

Riesco a disarmarlo nonostante i dolori fisici che ho e colpendolo nuovamente in testa esso crolla a terra perdendo i sensi.

Cazzo sì, finalmente..

Afferro la pistola a terra, e cammino più veloce che posso verso l'uscita dell'edificio.

Devo scappare prima che sia troppo tardi.
L'unico che può aiutarmi è Calvin. Io so tutto, so cosa faranno e so anche che moriranno, dal primo all'ultimo. Questo lo so per certo.

Closer to the love (sequel closer to me) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora