Capitolo 27

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Pov's Sam
Ero da poco ritornata alla convenzione, ovviamente pronta per delle nuove direttive o missioni..

Stranamente avevo un colloquio con Calvin, uno dei membri della convenzione..

Scortata da delle specie di guardie, di Calvin camminai incappucciata e in un non so quale posto ero..

Pochi minuti dopo ci fermammo e sentì come una porta chiudersi alle mie spalle.

Mi tirarono via il sacchetto di stoffa con cui mi avevano incappucciata e mi presi qualche secondo per abituarmi alla luce di quell'ufficio.

Davanti a me vi era Calvin seduto che mi scrutava.

"Salve signorina collins. " mi salutò con gentilezza e finto sorriso.

Salutai Calvin e rimasi in silenzio subito dopo.

"Si starà domandando del perché lo convocata in questo incontro.." disse tranquillamente con sguardo attento.

Annuì sicura e lo guardai attentamente anche io.

"Le volevo dire che uno dei nostri agenti del Quebec ha avuto degli spiacevoli convenevoli con una persona che lei conosce in modo particolare. " disse Calvin con aria superflua.

Corrugai la fronte e lui mise sulla scrivania due fogli che sembravano foto.

Quel viso..
Aiden..

"Vedo che ricorda bene chi è l'elemento in questione giusto?" Mi domandò seriamente.

"Si, fa parte di una vita lontana ormai." Risposi decisa e senza mostrare emozioni.

"Bene. Allora si occuperà lei di prendere ciò che l'agente wellher ha preso per conto della CIA. E voglio anche che lei si sbarazzi di lui. Sempre se non ha qualcosa da dire e che devo sapere..". Parlò  arrogante il bastardo.

Strinsi fortemente i pugni e cercando di mantenere un'aria indifferente, rischiai di conficcarmi le unghie nella carne.

Annuì e risposi " si signore."

Lui sorrise e mi fece segno che potevo andare via.

Le guardie mi incappucciarono e mi portarono via da lì.

****
Uscì dall'edificio in cui vi era la base della convenzione e salì in macchina.

Dovevo andare nella mia safe house.
Dovevo chiamare e dire tutto a Dave o al direttore della CIA. Non potevo uccidere Aiden.

Guidai superando i limiti di velocità e pregai di arrivare subito all'abitazione.

Fortunatamente dopo una decina di minuti arrivai, parcheggiai e scesi dalla macchina.

Chiusi i cancelli e il portellone del garage.
Aprì il baule della macchina e tirai fuori la valigetta che mi aveva dato all'inizio la CIA.

Chiusi il baule e con la valigetta me ne andai alla safe house.

Salì le scale che dal garage portavano all'interno della casa e appoggiai tutto sul tavolo.

Ero abbastanza nervosa ma anche se con fatica ricordai il pin della valigetta.

Presi il telefonino con cui potevo collegarmi con la CIA e anche con Dave..

Closer to the love (sequel closer to me) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora