Capitolo 12

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Pov's aiden
Sam era semplicemente straordinaria.
Mi aveva salvato il culo nella missione di Alvarez e per tutto il viaggio verso New York avevamo parlato..

Mi aveva raccontato come se la passava al Langley e come suo padre la torturasse mentalmente.
Mi spiegò che Ryan sarebbe diventato il suo supervisore e tra qualche giorno sarebbe ritornata insieme a lui in Virginia, temporaneamente per allenarla.
Parlammo di tutto ma ancora non avevamo avuto il coraggio di parlare di noi.

Secondo quello che mi aveva detto lei avevo tre giorni.
Solo tre giorni per capire se c'era ancora posto per me nella sua vita e da quello che mi raccontava, non avrebbe mai rinunciato a diventare un agente e a lavorare nella missione della convenzione. Avrei solo perso tempo, se l'avessi pregata ad abbandonare tutto.

L'unica cosa che rimaneva da fare era che io la sopportassi e la sostenessi con la sua scelta. Nonostante disprezzavo quello che voleva fare, io la amavo ancora. Lo potevo percepire quando mi perdevo a guardarla mentre parlava, mentre cercava di sistemarsi il cappuccio perché forse non voleva far vedere i suoi capelli così corti, ma a me non importava nulla. Lei era sempre quell'incantevole mocciosa che mi aveva fatto perdere la testa mesi fa.

"Aiden? Hai capito quello che ho detto?" Mi domandò accennando un sorriso divertito.

"No, ripeti.." Le dissi distrattamente e sorridendo lievemente.

Lei alzò gli occhi al cielo sorridendo e disse " devo trovare una linea sicura. Devo chiamare Ashley e Oliver per sentire come stanno.. Non mi faccio viva da troppo tempo."

Io annuì e camminammo verso casa sua.

Ryan era alla divisione a sbrigare tutte le scartoffie e i rapporti sulla missione a Los Angeles. Non avrei mai voluto essere al suo posto..

"Sai.. Non ti ho ancora ringraziata per prima. Mi rode ammetterlo ma grazie per avermi salvato il culo. " le dissi sghignazzando.

Lei aprì la porta e rise. Si voltò guardandomi divertita e aprendo la porta rispose " non c'è di che bel culetto ahahha"

Risi facendomi trasportare dalla sua simpatia..
Mi era mancata come non mai quella pazza di Sam.

Entrai in quella casa dopo molto tempo..
Mi ero rifiutato molte volte di andare a casa di Ryan, quando lei non c'era.

Mi ricordava troppe cose che mi facevano male.. I momenti passati a condividere quella casa mentre Ryan era in prigione, quando ci rivedemmo dopo il campeggio e le raccontai parte della verità.

Entrai nella sua villa e seguendola, salimmo le scale fino ad arrivare in camera sua.

Appoggiai il suo borsone per terra, appena entrai nella sua camera.
Sam si lancio sul letto sdraiandosi.

" mi era mancata la mia camera.." Confessò  dopo poco e sospirando sollevata.

Io la osservai teneramente e sdraiandomi affianco a lei, guardammo il soffitto.

"Aiden.. ?"  Mi chiamò con voce pacata.

"Mmm" grugnì troppo rilassato su quel letto a fianco a lei.

"Tutto è cambiato da quando mi sono svegliata dopo l'intervento... Non so per quanto ancora riuscirò ad andare avanti. Sono brava in quello che faccio e so di essere l'unica arma per distruggere la convenzione, ma non so più chi sono.. La al Langley passo molto tempo da sola e l'unico pensiero che riesce a farmi passare le ore più velocemente sei tu, aiden. Penso a come ci siamo lasciati prima di partire, alle parole che sono state dette e nonostante tutto io provo sempre lo stesso e forte sentimento che provavo prima di tutto questo." Mi parlò con leggerezza e con sguardo fisso al soffitto.

Io la guardavo e non potevo che riflettermi in maggior parte delle sue parole..

"Sam non ti dirò che sono favorevole alla scelta che hai preso e alla battaglia che stai combattendo... So solo che in quella battaglia ci sono anche io e che tu non sei e non sarai, mai sola finché ci sarò io. Tu mi sei entrata dentro anima e corpo e non posso ignorare quello che provo per te. Non ti mentirò se ti dico che mai ho sofferto e mi sono sentito così vuoto come in queste settimane.
Vivevo giorno per giorno con la speranza di rivederti, e da quando ti ho rivista alla prima missione quasi non mi si è fermato il cuore. Vederti nei panni d'agente è frustrante, perché mai avrei voluto tutto ciò per te e questo lo sai anche tu. " le parlai con il cuore, guardandola di profilo mentre socchiudeva gli occhi, e le sue labbra si tesero in su.

Passò un po di tempo prima di avere una sua risposta..

" ho delle responsabilità e delle scelte importanti con cui fare conto ogni giorno.. Ma da quanto ho riacquistato le conoscenze che mi sono state cancellate, mi sento così forte fisicamente. Prima dovevi proteggermi per ogni cosa ed era già tanto se facevo gli ostacoli in campeggio.
Ma ti giuro che mai mi sono sentita così fiera di me stessa come quando ti ho salvato a Los Angeles. Posso proteggere e aiutare le persone e posso affrontare delle persone cattive, che meritano solo di essere presi e gettati in prigione.
Sarà quello che non avrai mai voluto per me, ma è come se in fondo una scelta giusta mio padre l'avesse fatta per una volta. Forse non si sbagliava quando mi diceva che questo mestiere fosse parte di me, anche se non lo accettavo.
Aiden io ti amo. So che sono appena arrivata ma sono sicura che presto dovrò ripartire e ritornare la, e prepararmi per la convenzione. Mio zio si occuperà di me, e so che non ho nessun diritto di chiedertelo, dato che non approvi.. Ma se come dici tu sei in battaglia al mio fianco, vieni con me al Langley. " mi propose tirandosi su e guardandomi con speranza.

Io la guardai e anche se avevo la mente piena di informazioni e pensieri da elaborare, le accarezzai una guancia e guardandola negli occhi le risposi " verrò con te.. Anche io ti amo mocciosa"

Lei sorrise con occhi lucidi e appoggiando entrambe le sue mani sul mio petto, alternò lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.

Appoggiando una mano sul suo volto e una alla base della sua schiena, accorciai le distanze e appoggiai le mie labbra sulle sue morbide.

Closer to the love (sequel closer to me) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora