Il primo incontro non aveva portato a niente di fatto. Ma non era andata male. Anzi: avevamo fatto capire a Colin e Brian che non avevamo intenzione di cedere e che avremmo mantenuto la nostra posizione ad ogni costo. Tenere Scarlett al sicuro era il mio obbiettivo principale, ma dovevo ammettere che anche l'idea di aiutare Sean a scendere a patti con il suo passato mi sembrava qualcosa che dovevo fare.
Brian si era dimostrato molto aperto ad un confronto mentre Colin era rimasto più sulle sue. D'altra parte, era solo la prima volta che ne parlavamo e visto che non avevo le idee chiare nemmeno io ero ovvio che ancora ci fossero dei dubbi, per entrambe le parti. Sean era stato silenzioso, aveva lasciato parlare me, però non aveva abbassato la guardia neanche per un attimo.
«Beh, direi che per oggi abbiamo parlato abbastanza.» Commentò Brian con un sorriso gentile. «Immagino che abbiate molto di cui discutere, e anche noi, quindi perché non fissiamo un altro incontro?»
«Sì, mi sembra una buon'idea.» Convenni.
In effetti, avevamo discusso per quelle che mi erano sembrate ore e avevamo bisogno di fare il punto della situazione anche con gli altri. In più, l'ufficio di Colin era un po' soffocante: era una stanza piuttosto grande a dir la verità, ma le pareti erano scrostate e macchiate d'umidità, i mobili erano scoordinati e vecchi, le finestre alte e strette non facevano entrare molta luce e contribuivano a rendere l'ambiente ancora più cupo.
Non assomigliava molto ad un ufficio, ad essere sinceri: c'era un grosso tavolo nel mezzo della stanza con delle sedie tutt'attorno che scoprimmo venivano usate per le riunioni dei cacciatori, ad una parete era addossata una libreria un po' traballante piena per metà di libri dall'aria antica e raccoglitori. Per il resto, la stanza era vuota.
Eravamo venuti a sapere che quel vecchio edificio era stato la sede di una piccola azienda che poi era fallita e che erano stati i cacciatori ad adibire alcune parti a prigioni. Quel dettaglio aveva fatto irrigidire me e innervosire Sean, che però era riuscito a trattenersi. Mi era bastato uno sguardo per capire che avrebbe voluto ucciderli seduta stante.
«Quando vi andrebbe bene?» Chiese Colin osservandoci con quei suoi occhi grigi così severi.
Io e Sean ci scambiammo un'occhiata e fu lui a rispondere: «Anche domani. Di pomeriggio.»
Colin annuì. «Bene. Facciamo per le tre?»
«In realtà preferiremmo le quattro.» Intervenni bloccando Sean che stava per dare il suo consenso.
Mi osservò in cerca di spiegazioni, un'ombra di rabbia che gli incupi gli occhi verdi: la sua pazienza stava arrivando al limite, me ne rendevo conto.
«Ho scuola fino alle tre e mezzo.» Mormorai così che i cacciatori, seduti dall'altra parte del tavolo, non potessero sentire. «E anche Scarlett.»
Lui trasse un respiro profondo per riprendere la calma. «D'accordo.» Sibilò prima di voltarsi verso i cacciatori. «Le quattro vi vanno bene?»
Colin si strinse nelle spalle. «Saremo qui.»
«Bene.» Commentò Sean alzandosi e facendomi cenno di seguirlo.
Mi affrettai a farlo sapendo quanto odiasse quella situazione. Anche i cacciatori si alzarono. Brian continuava a sorridere con quella sua aria cordiale, come se fossimo stati dei semplici amici venuti a cena a casa sua. Colin era un po' più restio nei nostri confronti, ma potevo capirlo. E poi, anche Sean si teneva molto sulle sue.
Uscimmo in corridoio e quello che mi trovai davanti fu sia incoraggiante vista la possibile alleanza con i cacciatori, sia strano, quasi sbagliato: Scarlett era seduta per terra con la schiena appoggiata al muro di fronte alla porta e accanto a lei c'era quel cacciatore biondo che avevamo visto prima. Mi sembrava di ricordare che si chiamasse Nathan. Stavano sorridendo tutti e due e sembravano piuttosto presi da una conversazione.
Appoggiato alla parete poco più c'era Matthew, immerso nella lettura di un libro di cui non conoscevo la provenienza. Di Samuel e Tristan non c'era traccia, ed era meglio così: quei due erano inquietanti.
Nathan, se si chiamava così, fu il primo ad accorgersi di noi. Ci guardò con aria incuriosita senza perdere quel mezzo sorriso che gli aleggiava sulle labbra. Scarlett seguì la direzione del suo sguardo e, quando ci notò, balzò in piedi.
«Allora?» Chiese con una certa impazienza.
«Per adesso non c'è niente di deciso, ma... sta andando bene.» Risposi.
Sean sbuffò e alzò gli occhi al cielo, però non mi contradisse. Sperai che cominciasse a vedere l'utilità di quell'accordo e quanto ne avessero bisogno entrambi, cacciatori e licantropi.
Un sorriso illuminò il viso di Scarlett. «È... fantastico.»
Prima che potessi rispondere, lei mi venne vicino e mi gettò le braccia al collo. Durò solo un attimo, perché poi lei si ritrasse e abbassò lo sguardo, imbarazzata, mentre un lieve rossore le colorava le guance. Si schiarì la gola. «Quindi... uhm... Per oggi abbiamo finito?»
«Sì.» Confermò secco Sean osservandola con le braccia incrociate al petto.
Nathan si alzò e si spolverò i jeans. «Beh, siete tutti vivi: non è andata male.»
Scarlett gli lanciò un'occhiata da sopra la spalla e si lasciò sfuggire un sorrisetto che lui, con mia sorpresa, ricambiò. Colin invece sospirò e scosse appena la testa borbottando qualcosa.
«Direi che possiamo andare.» Mormorai studiando Nathan: non mi convinceva quel suo atteggiamento così amichevole.
Per una volta, Sean fu d'accordo con me. «Sì, andiamocene.»
Scarlett annuì e si strinse le braccia al petto. Sean non aspetto oltre, si voltò e cominciò a camminare con passo deciso verso la porta da cui eravamo entrati. Se volevamo che quell'alleanza funzionasse, avremmo dovuto essere un po' meno ostili tra noi e visto che Sean non sembrava intenzionato a farlo, toccava a me.
Mi voltai verso Colin e Brian e cercai di sorridere. «È... è stato un piacere. Sono sicuro che riusciremo a trovare un accordo che soddisfi entrambi.»
Brian ricambiò il sorriso. «Lo credo anch'io.»
Risposi con un breve cenno di assenso prima di incamminarmi lungo il corridoio. Scarlett mi raggiunse dopo aver salutato Nathan in modo un po' impacciato.
«Matthew!» La voce di Sean risuonò forte e chiara nel corridoio e fece sobbalzare il diretto interessato.
«Uh, sì, arrivo.» Balbettò chiudendo il libro di scatto e affrettandosi a seguirci.
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Under a Paper Moon (Completa)
WerewolfScarlett, diciassette anni appena compiuti e un segreto piuttosto scomodo da nascondere, non potrebbe essere più felice di stare nella sua adorata ombra, lontana da sguardi indiscreti e da problemi presenti e passati che non vuole affrontare Adam, r...