Tamburellai distrattamente sul banco mentre osservavo il parcheggio fuori dalla finestra dell'aula senza vederlo veramente. Ero troppo impegnato a riflettere sui cacciatori e sul possibile accordo con loro. Ci eravamo incontrati altre volte e non sempre erano state riunioni costruttive: alcune erano durate pochi minuti per via della tensione tra Colin e Sean, altre si erano prolungate per ore perché Colin si impuntava su piccolezze che non avrebbero influito in nessun modo sull'alleanza.
C'erano dei momenti in cui ero piuttosto sicuro che sarei impazzito o che avrei mollato tutto e detto a Sean di fare quel che voleva. Poi mi ricordavo di Scarlett e della promessa che le avevo fatto e mi dicevo che dovevo tener duro.
Nel frattempo, il professore di storia continuava a spiegare qualcosa sul Medioevo passeggiando su e giù per la classe.
«Abbiamo girato pagina, signor Meyers.» Sussultai quando l'insegnante si soffermò accanto al mio banco guardandomi con un sopracciglio alzato.
«Oh... Sì.» Balbettai affrettandomi a cercare la pagina giusta.
Il professor Crane fece un breve cenno d'assenso e riprese a camminare. «Dunque... stavo dicendo che la mentalità del Medioevo era molto teocentrica...»
Sospirai e mi mordicchiai il labbro cercando di concentrarmi sul libro che avevo davanti. Mi stava facendo prendere un po' troppo dal soprannaturale ultimamente, dovevo darmi una regolata.
Alla fine delle lezioni ero ancora un po' distratto, ma meno di prima. Lo presi come un buon segno.
E avrei potuto continuare a mantenermi, almeno per un po', lontano dal soprannaturale se non ci fosse stato Sean appoggiato alla mia auto.
Come sempre indossava jeans scuri e la sua inseparabile giacca di pelle. Teneva le braccia incrociate al petto e gli occhi socchiusi per via della luce del sole. Qualche studente gli lanciava occhiata incuriosite quando gli passava vicino, ma la maggior parte si teneva alla larga, come intimorita dalla sua aura di potere e dalla sua espressione vagamente contrariata.
Alzai gli occhi al cielo sospirando e mi augurai che qualunque cosa dovessimo fare finisse in fretta, prima di raggiungerlo. Com'era nel suo solito, non si degnò di salutarmi, andò semplicemente dritto al punto. «Dobbiamo parlare.» Disse infatti guardandomi negli occhi.
«Sono nei guai?» Chiesi cauto.
Scrollò le spalle. «Non più del solito.»
«È già un inizio.» Commentai.
Non diede segno di aver sentito, o di voler prendere in considerazione le mie parole. «Possiamo andare in un posto più tranquillo?»
«Così puoi uccidermi senza che nessuno se ne accorga?» Domandai prima di mordermi il labbro.
Alzò il mento inarcando un sopracciglio. «Se avessi voluto ucciderti saresti morto da un pezzo. Ora possiamo andare?»
«Okay.» Convenni. «Hai qualche preferenza?»
Si lasciò sfuggire una smorfia. «No. Solo... un posto silenzioso.»
Era sotto pressione quanto me, se non di più, visto che si era preso anche la responsabilità di insegnare a Scarlett qualcosa in più sui licantropi e su come controllarsi sia con la luna piena che in situazioni di stress. Apprezzavo quella sua presa di coscienza, soprattutto perché era stato lui a rivoluzionarle la vita quindi era compito suo assicurarsi che vivesse bene la sua licantropia.
Era arrivato con cinque anni di ritardo in realtà, ma era comunque ammirevole da parte sua decidere di impegnarsi con lei per renderle la vita un po' più facile.
Feci il giro dell'auto e presi posto al volante mentre lui si sedeva sul lato passeggero. Ci volle qualche minuto per uscire dal parcheggio della scuola, ma alla fine riuscii ad inserirmi nella strada che portava alla tangenziale.
«Di cosa vuoi parlare?» Chiesi tenendo lo sguardo fisso davanti a me.
«Dopo.» Rispose secco. Mi lasciai sfuggire un sospiro scocciato.
Il suo essere costantemente così misterioso, quella sua abitudine di lasciarti vedere solo piccole parti, selezionate con cura di sé, quella mancanza di spontaneità rendevano difficile farsi un'idea chiara di lui. Niente nella sua espressione, per quanto mi impegnassi per cercare di cogliere un qualunque tipo di segnale o tic ricorrente, lasciava presagire le sue prossime mosse.
Sean era un'incognita, pericolosa e volubile.
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Under a Paper Moon (Completa)
WerewolfScarlett, diciassette anni appena compiuti e un segreto piuttosto scomodo da nascondere, non potrebbe essere più felice di stare nella sua adorata ombra, lontana da sguardi indiscreti e da problemi presenti e passati che non vuole affrontare Adam, r...