«Lo sapevo!» Scattò Beth quando la modella che le piaceva meno venne eliminata. «Te l'avevo detto che non avrebbe fatto strada.» Aggiunse prima di prendere una manciata di popcorn.
Sorrisi e scossi la testa. «Okay, okay, avevi ragione. E non te li mangiare tutti!»
Mi diede una spintarella scherzosa. «Fanno ingrassare, ti sto facendo un favore.»
Alzai gli occhi al cielo e rubai qualche popcorn dalla ciotola che aveva in mano. Eravamo l'una accanto all'altra sul divano di casa sua, nel suo salotto. Era una stanza luminosa, come piaceva a sua madre, con una grande finestra di fronte alla porta, mobili moderni dai colori chiari, pareti color crema e quadri dalle tinte vivaci. Tutta la casa di Beth era piena di luce e aveva uno stile molto moderno.
Mentre Beth mangiucchiava popcorn commentando la puntata, il mio cellulare vibrò. Lo presi dalla tasca dei jeans: c'era un messaggio di Adam. Diceva che aveva parlato con Sean e che era sopravvissuto. Mi morsi un labbro per nascondere un sorriso: l'effetto che mi faceva quel ragazzo era incredibile.
«Qualcuno di speciale?» Chiese Beth lanciandomi un'occhiata ammiccante.
Minimizzai la cosa con un gesto della mano. «No, niente di che.»
Il suo sguardo si fece eloquente. «Tesoro, hai sorriso e ti si sono illuminati gli occhi: questo non è niente.» Prima che potessi anche solo pensare ad una risposta che non mi mettesse troppo nei guai, lei aggiunse: «È un ragazzo, vero?»
Valutai per un attimo l'idea di mentirle, di dire che era un Tweet del mi autore preferito che annunciava la pubblicazione di un nuovo libro, ma ci ripensai: dovevo dirglielo prima o poi, ed ero piuttosto sicura che, se non avessi sfruttato quell'occasione, non l'avrei mai fatto. Così annuii preparandomi mentalmente alle conseguenze di quella decisione.
Elisabeth inarcò entrambe le sopracciglia, un luccichio malizioso che le attraversava lo sguardo. Posò i popcorn e mi rivolse la sua completa attenzione. «Voglio i dettagli, tutti.» Decretò.
"No, non li vuoi, fidati", pensai tra me e me. «Ecco... Non è che lo conosca poi così tanto, però...»
«Però ti piace.» Concluse lei per me. «Come si chiama?»
Abbassai gli occhi torturandomi le dita. Forse non era stata un'idea così brillante decidere di dirle la verità. «Lui... uhm... Adam.» Bisbigliai con voce tanto bassa che faticai io stessa a sentirmi.
La sentii irrigidirsi e fui quasi in grado di vedere il sorriso scivolarle via dal viso. «Adam? Adam come?»
Pregai mentalmente che le entità superiori mi venissero in aiuto, ma nessuno si presentò. Niente fulmini, niente sbalzi di corrente, assolutamente niente. Ero da sola contro una verità molto scomoda. Mi riempii d'aria i polmoni e sospirai. «Meyers. Adam Meyers.»
«Il mio ex.» Quella di Beth era un'affermazione pronunciata con voce talmente fredda e dura che sentii un brivido lungo la schiena. «Stai uscendo con il mio ex.»
«No!» Mi affrettai a dire. «Cioè, non ancora.»
Le sue labbra si piegarono in una smorfia. «Intendi che vuoi farlo?»
«Io... Non lo so, Beth, è... complicato.» Balbettai.
Lei sollevò il mento. «Senti, tra me e lui è finita, per quel che mi riguarda puoi uscirci, baciarlo, andarci a letto insieme... fare quello che vuoi. Solo, preferirei che me lo dicessi in faccia.»
Una parte di me stava morendo d'imbarazzo all'idea di andare a letto con Adam, ma l'altra era più che consapevole della delusione negli occhi di Beth. «Mi dispiace tanto... Avrei dovuto dirtelo, ma avevo paura di peggiorare le cose. E non sapevo proprio come fare.»
Distolse lo sguardo e la vidi serrare la mascella. Rimase in silenzio per diverso tempo, tanto che arrivai a pensare che stesse programmando come uccidermi. Quando tornò a voltarsi verso di me, però, sembrava piuttosto controllata. «Voglio essere sincera con te, mi da fastidio il fatto che vi vediate. Molto fastidio perché solo qualche settimana fa io e lui stavamo insieme, e io ne ero follemente innamorata, e...» Si bloccò e chiuse gli occhi per un secondo prima di sospirare pesantemente. «Senti, non voglio litigare con te per lui, non voglio che rovini anche la nostra amicizia, ma non posso accettarlo così, di colpo. Mi serve tempe per... metabolizzare la cosa, ecco.»
Annuii imponendomi di rimanere calma quando in realtà mi sentivo sull'orlo di un precipizio. Non avrei mai pensato che Adam, il ragazzo con gli occhi color tempesta che mi faceva dannare e stare bene nello stesso tempo, potesse in qualche modo intaccare il mio rapporto con Beth, l'unica cosa nella mia vita che era davvero normale.
«Sì, naturalmente.» Riuscii a mormorare. «E... mi dispiace non avertelo detto prima.»
Beth teneva lo sguardo fisso davanti a sé, l'espressione perfettamente controllata. «Dimmi solo una cosa. È cominciato prima, vero? Quando stavamo ancora insieme.»
Mi morsi il labbro fino a farmi male. «Io... credo di sì. Ma non ce ne rendevamo conto neanche noi.»
Fece un brusco cenno d'assenso prima di aggiustarsi una ciocca di capelli. «Già. Avevo intuito che c'era qualcosa, ma preferivo pensare di essere paranoica.»
«Elisabeth...» Comincia pur senza avere idea di cosa dirle.
«Preferisco saperlo, anche se in ritardo.» Mi interruppe per poi trarre un respiro profondo. «Te l'ho detto, mi serve del tempo.»
Mi sembrò di ricevere un pugno nello stomaco. «Certo, nessun problema.»
Mi lanciò una breve occhiata e fui certa di vedere una lacrima solitaria sfumata di nero dal mascara scivolarle sulla guancia.
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Under a Paper Moon (Completa)
Loup-garouScarlett, diciassette anni appena compiuti e un segreto piuttosto scomodo da nascondere, non potrebbe essere più felice di stare nella sua adorata ombra, lontana da sguardi indiscreti e da problemi presenti e passati che non vuole affrontare Adam, r...