«Sì, hai completamente ragione, i ragazzi sono solo un peso.» Convenni sperando con tutta me stessa che James, a pochi metri da me, non mi sentisse.
Dall'altro capo, Beth si esibì in un sospiro teatrale. «Esatto! Voglio dire, pretendono che tu sia sempre carina e truccata e poi a malapena ti guardano.»
Una parte di me non poté fare a meno di pensare che non tutti erano così, e di sicuro non il suo ex: Adam guardava con attenzione chiunque gli stesse davanti, i suoi occhi blu sembravano sempre affamati di dettagli. Quando qualcosa lo interessava.
Sentii una piccola fitta di colpevolezza quando mi resi conto che il rancore di Beth era dovuto a questo, al fatto che Adam non la guardasse come lei voleva essere guardata.
«Già... Dovrebbero rimettere la testa a posto.» Mormorai lanciandomi un'occhiata alle spalle e sorridendo a James come per rassicurarlo.
Elisabeth non poteva scegliere un momento peggiore per chiamarmi. O forse non poteva sceglierne uno migliore. Ero uscita con James per fare un giro in città, niente di impegnativo, ma neanche di troppo interessante. Solo che stavo perdendo un sacco di tempo dietro alla telefonata di Beth e probabilmente a lui questo non andava a genio, bastava guardare la piega infastidita delle sue labbra per capirlo.
«Sai che ti dico? La vita da single è cento volte meglio. Al diavolo i ragazzi e tutte le loro pretese.» Dichiarò la mia migliore amica con enfasi. «Ah, a proposito, sabato ti va di fare un po' di shopping?»
«Certo. Conta pure su di me, Beth.» Confermai, metà sollevata e metà delusa che quella conversazione stesse giungendo al termine.
«Grazie Scarlett, sei un tesoro!» Esclamò lei.
«Figurati, lo faccio volentieri.» Replicai sorridendo.
Riattaccai, trassi un respiro molto profondo e mi voltai per tornare da James. Mi accolse con un piccolo sorriso e non potei fare a meno di trovarlo tenero.
«Tutto okay?» Chiese.
Annuii scostandomi una ciocca di capelli dagli occhi. «Sì, tutto bene...»
In quel momento il mio cellulare, che avevo ancora in mano, squillò di nuovo. Imprecai mentalmente, lanciai un'occhiata allo schermo e tutta l'irritazione sparì: era Adam. «Torno subito, scusa.» Dissi lanciando un'occhiata di scuse a James.
Mi allontanai di nuovo, questa volta mettendo più distanza tra noi, prima di portarmi il telefono all'orecchio. «Adam, ehi.»
«Ciao Scar.» Rispose lui.
Sentire il soprannome che mi aveva dato mi fece sorridere, mio malgrado: era la prima volta che qualcuno mi trovava un nomignolo, anche perché Scarlett non è facile da abbreviare. E il fatto che qualcuno mi avesse dato un diminutivo mi faceva sentire lusingata.
«Perché mi hai chiamata?» Domandai osservando distrattamente la vetrina di un negozio di vestiti.
«Ecco, ho bisogno di favore. Per le ripetizioni di oggi, ti dispiacerebbe venire a casa mia?» Spiegò con una nota esitante nella voce.
«Sì, certo, non credo ci sia nessun problema.» Confermai. «Come mai?»
«Mio fratello mi ha lasciato sua figlia per un paio d'ore.» Rispose e, chissà perché, mi immaginai di vederlo arricciare appena le labbra.
Mi ritrovai a sorridere. «Oh, quindi fai il babysitter?»
Lo sentii sospirare. «Non c'è niente di divertente, Scar.»
Mi morsi un labbro per non ridere. «No, infatti. Ti ci vedo proprio, sai?»
«Guarda che Lena mi adora.» Borbottò eppure sapevo che stava sorridendo anche lui.
«Allora okay, non voglio discutere con una bambina.» Ribattei. «Mi dai il tuo indirizzo?» Aggiunsi incastrando il cellulare tra la spalla e l'orecchio mentre cercavo una penna nella borsa.
«Madison Street, numero 10.» Rispose. «Comunque grazie.»
«Di nulla.» Mormorai prima di stappare la penna con i denti e scribacchiarmi il nome della strada sul palmo della mano. «Allora ci vediamo dopo?»
«A dopo, Scar.» Replicò.
Trattenni il fiato per un secondo mentre riattaccavo. Vedere casa sua era una cosa che non avrei mai pensato di fare, anche perché fino a poco tempo prima non lo volevo assolutamente nella mia vita. Adesso qualcosa era cambiato, e buona parte delle mie convinzioni erano state sconvolte. E chissà cos'altro avrebbe combinato quel ragazzo dagli occhi blu.
Tornai da James con un sorriso di scuse e l'espressione più supplicante che riuscii a trovare. «Mi dispiace, a quanto pare oggi servo a tutti...»
Lui sorrise appena. «Già, sei molto ricercata, eh?» Mi prese per mano intrecciando le dita alle mie. «Andiamo a fare una passeggiata nel parco? È qui vicino.»
Annuii sentendo di doverli dimostrare un po' d'entusiasmo per farmi perdonare. «Sì, volentieri.»
Sembrò rilassarsi e riacquistare fiducia in sé. Si chinò su di me per baciarmi, ma, quando le sue labbra trovarono le mie, non sentii nessuna scintilla.
Era come se qualcuno avesse ucciso le mie famose "farfalle nello stomaco". E non potei fare a meno di sentirmi in colpa per quel mio improvviso disinteresse verso il ragazzo che dicevo di amare.
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Under a Paper Moon (Completa)
WerewolfScarlett, diciassette anni appena compiuti e un segreto piuttosto scomodo da nascondere, non potrebbe essere più felice di stare nella sua adorata ombra, lontana da sguardi indiscreti e da problemi presenti e passati che non vuole affrontare Adam, r...