Quando Annie si svegliò, non trovò Finnick al suo fianco e una fitta di solitudine la colpì in pieno petto come una martellata.Allungò una mano dalla parte sulla quale aveva dormito il ragazzo e riuscì a percepirne il tenue calore, segno che non se n'era andato da molto.
Rimase sdraiata, ad osservare le pale del ventilatore ondeggiare sopra di sé.
Fece vagare la mente finché non suonò una sveglia.Pigramente, allungò un braccio e la spense, ma la consapevolezza che quello era il suo primo giorno di addestramento in vista degli Hunger Games le seccò la bocca.
Stava per morire.
Finché non aveva saputo dei sentimenti di Finnick, la triste verità non l'aveva sfiorata, ma non riusciva a sopportare che avrebbe fatto male anche a lui.
Speriamo che sia una cosa veloce ed indolore, pensò.
Si alzò dal letto e arrancò verso il bagno, sempre rimuginando sull'arena.
Se fosse rimasta da sola con Euer, era certa che il ragazzo non le avrebbe permesso di sacrificarsi per lui. Aveva bisogno di un piano B, qualcosa che l'avrebbe potuta uccidere senza farla soffrire. Non era una masochista, in fin dei conti.
Veleno, fu la prima cosa che le venne in mente.
Non sapeva dove trovarlo, però, né come procurarselo. Magari delle erbe, dei frutti, se ce ne fossero stati.
La ragazza seppe quale sarebbe stata la sua tappa iniziale, durante l'addestramento di quella mattina: piante velenose.
Si vestì come da regolamento, con un paio di pantaloni della tuta neri, una maglietta a maniche corte, anch'essa nera e antisudore e una felpa sulla quale era inciso a caratteri cubitali il numero del suo Distretto.
Scese in cucina, dove trovò tutti a parte Finnick.
Qualcosa non andava, ne era sicura. Non poté far a meno di pensare che la colpa fosse sua.
"Giorno" la salutò Euer, con un gran sorriso.
"Ciao! Come stai?" domandò con voce allegra, per alleggerire un po' la tensione e l'ansia per l'allenamento.
"Abbastanza bene. Il letto era troppo comodo e mi sento la schiena di burro" scherzò il ragazzo, affondando una fetta di pane in una tazza colma di latte.
Annie lanciò un'occhiata a Mags, con la quale non aveva più parlato dalla Mietitura e la ritrovò a fissarla intensamente.
Arrossì, ma non distolse lo sguardo. Anzi, esibì un'espressione accigliata come per chiederle che cosa stesse succedendo.
Per un attimo, le sembrò che gli occhi verdemare della donna fossero guizzati in direzione della sedia vuota di Finnick, ma probabilmente se l'era solo immaginato.
"Abbiamo deciso che Mags sarà la tua Mentore, mentre Euer starà con Finnick.. che ora non c'è" la informò Typhlos.
Con uno sbuffo di sollievo, i polmoni della ragazza si svuotarono. Sarebbe stato molto più facile dire addio a Finnick se l'avesse visto il meno possibile. Un po' le dispiaceva, ma era sicura che quella fosse la soluzione migliore.
"D'accordo, perfetto" annuì ed immerse un biscotto nel suo caffè.
Giurò di aver colto un attimo di perplessità in Mags, ma non aveva voglia di chiederle cosa stesse succedendo, quindi si limitò ad ignorarla.
Si sentiva uno schifo per il modo in cui stava trattando la donna, ma non voleva affezionarsi a nessuno. Meno addii avesse dato, meglio sarebbe stato per tutti.
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I giochi di Annie Cresta
Fanfiction70esimi Hunger Games. Annie Cresta è una ragazza tra le tante: ama la sua famiglia, il suo distretto e il mare. La sua vita è esattamente uguale a quella di chiunque e, paradossalmente, a Panem, vivere ignorati è il miglior lusso che ci si possa asp...