Alleanze tra tributi

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"Se lo tocchi, lei muore".

Non avrebbe mai pensato di riuscire a pronunciare delle parole con tanta cattiveria, ma non aveva avuto scelta.

Appena aveva sentito la voce di Euer, il mondo le era crollato sotto i piedi, ma il suo cervello aveva preso a macchinare furiosamente. Si era subito accorta della mancanza di Cara e ne era rimasta stupita: per quel poco che aveva visto, Evan non l'avrebbe mai abbandonata da sola nell'Arena; in qualche modo, anche i due tributi del Distretto 7 erano legati da un tacito patto.
Forse erano fratelli, o comunque parenti. Scartò immediatamente l'idea, poiché non condividevano né lo stesso cognome, né simili tratti facciali.

Si guardò in giro, aguzzando la vista tra gli alberi e i cespugli, finché un movimento lieve non attirò la sua attenzione. 

Si sorprese a sorridere felinamente, soddisfatta del proprio ingegno e tacitamente trionfante: Cara non sarebbe sopravvissuta un secondo senza la protezione del compagno.    

Sapeva bene che la ragazzina era l'unica speranza per salvare la vita all'amico; contava pienamente sull'affetto che la univa ad Evan e scambiare la vita di Cara per quella di Euer le parve un patto solido e sicuro.

Con passo felpato, strisciò alle sue spalle. Tra le dita, il pugnale era freddo e minaccioso, eppure più i secondi passavano, più le sembrava famigliare la sensazione d'onnipotenza che l'aveva avvolta. 

Un solo colpo, dritto tra le scapole. Non farà rumore e non sentirà dolore: morirà, accasciandosi a terra e ne rimarranno solo ventitré.

Giusto. D'altronde, non le pareva difficile. Aveva imparato ad infliggere ferite mortali quando ancora andava a scuola; sicuramente, Cara non avrebbe comportato un grosso problema: aveva avuto a che fare con persone ben più piazzate. 

Un solo colpo..

Ormai le era tanto vicina, da poter distinguere ogni singolo filamento dorato dei capelli. 

Basta solo che io alzi il braccio.. così, lentamente..

Sì, sarebbe stato meglio per tutti.

Tutti..?

Si riscosse dal torpore un secondo prima di abbassare il braccio per infliggere il colpo mortale. Che diavolo stava facendo? Lei, Annie, non avrebbe mai potuto pensare di uccidere un innocente!

Aveva il compito di proteggere Euer, non di trasformarsi nell'assassina che Capitol City reclamava a gran voce. Non avrebbe dato loro quella soddisfazione. 

Con la mente più lucida, avanzò, piano e poi scattò in avanti.

Nonostante Cara tentò di divincolarsi, la presa di Annie era troppo forte: le premette una mano contro la bocca e l'altra, reggendo il coltello, l'avvolse intorno alla gola.

"Se non ti muovi, non ti farò nulla" le sussurrò in un orecchio, abbastanza forte perché potesse sentirla.

La vide annuire e percepì lacrime calde bagnarle la mano. Strinse i denti, provando ad ignorare l'ardente senso di colpa che la investì con la forza di un uragano.

"Non ti succederà nulla di male, se Evan farà tutto ciò che gli dirò" ripeté. 

La condusse per il bosco, attenta a non produrre il benché minimo rumore.

Le voci dei due ragazzi erano ormai nitide alle loro orecchie ed il cuore di Annie perse un battito, non appena vide l'amico sollevato da terra, violaceo in volto, prossimo alla morte.

I giochi di Annie CrestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora