Capitolo XI°- Crociata-parte seconda

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Lo stagno era ormai terminato, ma la nebbia ancora no.

Mi si parò di fronte un bivio.

Tra la foschia riuscii a vedere, a malapena, davanti a me, due strade.

Non ne sapevo nulla.

Di questo, Gabriel e Candore, durante la loro conversazione, non avevano fatto cenno.

Potevo scegliere tra una strada larga, comoda, dove non avrei incontrato alcuna difficoltà, ed un'altra stretta, nascosta ed in salita.

Era ricoperta dalla vegetazione, spoglia ed inaridita.

Esitai, ma per poco.

Decisi di seguire quel viottolo di sassi appuntiti, facendomi largo tra i rovi.

Le spine mi entravano nella pelle, facendomi sanguinare.

Quel piccolo sentiero, immerso nella penombra, mi ispirava molto di più.

Sapevo bene per quale motivo avevo scelto quella stradina.

Sicuramente non era appariscente come la grande strada maestra, che vi si contrapponeva.

Si vedeva appena.

Proprio per questo mi faceva pensare a Juan.

Assomigliava al suo modo di essere.

Così riservato e timido.

L' uomo che avevo conosciuto.

Che mi aveva protetto, sempre.

Ma senza farsi notare.

Colui che, sulla terra, era sempre stato la mia ombra.

L' eroico e generoso professore di storia.

Mi parve strano che proprio tra quella nebbia, così fitta ed oscura, tutto, finalmente, appariva nitido nella mia mente.

Obbligatoriamente, avrei dovuto passare attraverso quel percorso impervio, solo per fare chiarezza dentro di me.

Solo per innalzare le nebbie che offuscavano i miei pensieri.

Mi resi conto, infatti, solo allora, dei miei sentimenti.

Dei miei veri sentimenti.

Talmente prorompenti da non poter essere più ignorati.

Solamente allora compresi quanto fosse grande il mio amore per Juan.

Da quando lo avevo incontrato alla stazione...

Ed, in seguito, nella sala dei professori.

Insensata e sciocca ragazza.

Avevo sempre avuto, davanti a me, un uomo stupendo e lo avevo ignorato solo perché ero rimasta accecata dal sole.

Da un sole luminosissimo ed irreale, di nome Gabriel.

Avevo subìto, esattamente, la stessa sorte di Isadora, quando era rimasta cieca, osservando lo spiraglio luminoso, durante l' eclissi.

Né più né meno.

Me ne stavo rendendo conto solo allora.

I miei pensieri vennero distratti dalla strada che, improvvisamente, era divenuta in pendenza.

Era finita la salita.

Ed il sentiero era sdrucciolevole.

Un mio rumoroso scivolone mi fece risvegliare dalle mie sognanti riflessioni.

Alla fine di una piccola discesa, la stradina formava come un piccolo slargo.

Ed, in lontananza, si vedevano, distintamente, quattro rocce che svettavano in alto, come a formare un rifugio.

Tra quegli speroni, intravidi , in un angolo, addossato ad una parete, un uomo.

Stava seduto, con le ginocchia strette al petto.

Portava un mantello lungo, che lo ricopriva totalmente, come se si volesse nascondere.

Aveva lo sguardo fisso, davanti a sé.

Gli occhi assenti, annebbiati.

Riconobbi subito la figura di Juan, sebbene molto dimagrito e decisamente provato.

Sentii, all' improvviso, un fruscio, sordo, dietro di me.

Appoggiai un braccio ad una roccia sporgente.

Cercai di nascondermi.

Mi avvidi solamente in quell'istante che la mia mano non era più luminescente.

Mi osservai.

Anche il mio corpo era tornato come prima di immergermi nella fonte luminosa.

Per questo erano riuscite a scovarmi.

E probabilmente il rumore del mio rovinoso scivolone aveva destato la loro attenzione.

Le Ombre mi avevano trovata ed inseguita.

Erano in molte.

Ero riuscita a tenerle a bada fino a quel momento.

Ma ora, le avevo dietro di me, perché la luce che emanavo, era scesa dì intensità.

Probabilmente la mia pelle la stava assorbendo.

Per quel motivo riuscivano a vedermi.

Giunsi tra le rocce, che avevo intravisto nella cascata, che usciva dal mascherone del futuro.

Tutto era come mi era stato preannunciato.

Esattamente.

Purtroppo, realizzai solo in quell' istante e troppo tardi, che ero stata io stessa a condurre le Ombre da Juan.

Feci appena in tempo a nascondermi prima che arrivasse qualcuno.

Ma quel qualcuno non era propriamente un Ombra.

Dallo spazio delle illusioni: Suspence...EHEH...CHE ANSIA... A tra poco per saperlo!!!

Antiqua -  Res Obsoletae 2° libro della saga di  "Antiqua"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora