Capitolo XVII°- Juan- parte prima

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Juan era rimasto in terra.

Non aveva visto quello che, realmente, era accaduto.

Mi posi vicino a lui, inginocchiandomi.

Lo presi per mano.

Lui, al mio tocco, si scosse.

Anche se non riusciva a distinguermi perché nei suoi occhi ormai si era spenta la luce, mi riconobbe, immediatamente.

Sussultò.

Quindi sorrise, solo per un istante, come se avesse avuto un dono inestimabile.

Quello di potere cancellare, d'un colpo, tutto il dolore subìto fino a quel momento.

Poi, con la voce affranta dal dolore, mi disse:

" Mio Dio ... Angie.

Ora ti riconosco.

Mia dolce, incantevole temeraria...

Angie...

Ti prego...

Vai via di qui, immediatamente...

Lui potrebbe tornare.

Potrebbe farti ancora del male.

Non oso nemmeno immaginare quello di cui sarebbe capace.

Fuggi prima che puoi.

Non pensare a me.

Folle Angie...

Non posso proteggerti, qui.".

Ancora una volta pensava solo a me, senza tener conto, minimamente, di sé stesso.

Andando contro i suoi stessi sentimenti, mi implorava di separarmi da lui.

"Io non posso più offrirti nulla.

Non più.

Sarei solo un peso per te .".

Abbassò lo sguardo, ma non riusciva a lasciare andare la mia mano.

Continuava a stringerla, tremante.

Lasciarmi andare, probabilmente, era la cosa più difficile che avesse mai fatto.


Antiqua -  Res Obsoletae 2° libro della saga di  "Antiqua"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora