Capitolo XV°- Metamorfosi- parte prima

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Rientrammo.

Sul pavimento della sala, al centro, era stato allestito un enorme braciere, in cui crepitava una fiamma gigantesca, che raggiungeva, quasi, il soffitto, altissimo.

Formava un lungo tunnel di fuoco.

Delirio mi sfiorò con una mano.

Improvvisamente, mi ritrovai vestita con un top nero, che iniziava a cuore nella scollatura.

Sul davanti erano ricamati dei rovi in argento.

Era attillato e lasciava scoperta la schiena e le spalle.

Avevo dei pantaloni neri, lucidi, di pelle, aderenti che entravano negli stivali, dal tacco alto.

Un mantello scuro mi ricopriva in parte.

Ero rimasta dritta, di fronte all'immenso falò.

Mi chiedevo quale sarebbe stato il ruolo di quella galleria incendiata.

Ma qualunque fosse stato, avrei dovuto eseguire gli ordini del Re, non mi restava altra scelta.

Prima di compiere quel passo verso ciò che di ignoto mi attendeva, però, dovevo riuscire ad entrare in possesso della Fiala del Ritorno, che teneva agganciata alla cintura, dietro di lui.

Lui mi era accanto.

Mi voltai verso Delirio, facendo la mossa di stringerlo alla vita, nascondendo il mio reale terrore.

" Prima rispondimi.

Perché non ti sveli mai a nessuno, per come sei veramente ?

Sei talmente bello.".

Lo vidi trasalire a quelle mia parole.

Si voltò verso di me.

Mi strinse, guardandomi con desiderio.

Quindi pose le sue labbra sulle mie, con grande passione.

Si distaccò solo per un momento, per sussurrarmi sottovoce:

" Perché la bellezza non incute terrore, anzi attrae.

Proprio come la tua ha attratto, irrimediabilmente, me.".

E tornò a baciarmi, lungamente, sulla bocca, sul collo.

Interruppi quel momento, per me, imbarazzante.

" Si, ma perché ti sei rivelato proprio a me ? ".

Prese ad osservarmi, girandomi intorno:

" Credi, dunque, mia meravigliosa Regina, che tu avresti provato lo stesso trasporto verso di me, se non mi avessi visto per come sono realmente ?

Ed è questo il motivo per il quale, non appena ti ho vista, la prima volta, ho sentito qualcosa che non avevo mai provato fino ad allora.

Qualcosa di talmente inebriante ed intenso, da farmi decidere di svelarmi a te, nel mio vero aspetto.

Sei, davvero, convinta che saresti stata ammaliata solo dalla mia voce ?

Non si può amare una voce, ma averne il terrore, quello si.

Ed ascoltandomi, saresti stata attanagliata, anche tu, dalla paura.

Né più né meno, come tutti, qui.

È questo che rende il mio popolo, sottomesso.".

E, spostò, delicatamente, un lembo del mio mantello, per porre le sue labbra ardenti su una mia spalla.

Antiqua -  Res Obsoletae 2° libro della saga di  "Antiqua"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora