Capitolo XVIII°- La resa di Delirio. parte seconda

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A quelle parole rimasi impietrita.

Mi sentii persa.

Mi resi conto che Delirio contava su di me, ma io non possedevo più alcun potere, donatomi da lui.

Le gocce della Fiala del Ritorno, asperse, sul mio corpo da Gabriel, mi avevano privato di ogni tipo di capacità, avute poco tempo prima, compresa quella di volare.

Il re del Popolo delle Tenebre si sarebbe accorto, velocemente, che ero tornata ad essere esattamente la donna che aveva conosciuto, prima del rito della Metamorfosi.

Ero, di nuovo, una comune mortale.

Senza poteri e...

Soprattutto con un unico uomo terrestre, nella mente e nel cuore.

Juan si avvide del mio disorientamento.

E gli venne istintivo di precipitarsi in mio aiuto.

Non poteva permettere che Delirio si accorgesse dal tranello.

Quindi, gli corse incontro, rapidissimo.

Quando gli fu abbastanza vicino, gli si avventò contro, ferendolo, profondamente, al volto, con il pugnale d'argento.

Proprio sotto la cicatrice del suo occhio sinistro.

Delirio indietreggiò d' un passo, completamente sopraffatto non tanto dall'azione di Juan quanto dal mio tradimento.

Interdetto, gemette con dolore:

"Che cosa?".

Il Re del Male, istintivamente, cercò la Fiala del Ritorno, lungo la sua cintura.

Poi guardò, contrariato, dapprima lui.

Ed infine, indugiò il suo sguardo sopra di me, corrugando le sopracciglia, interrogativamente.

Mi fece male vedere il riflesso del mio tradimento, nei suoi occhi neri.

Juan, allora, approfittando della sua sorpresa, gli sferrò un altro colpo, questa volta, all'addome.

Delirio si portò una mano sulle costole, cercando di tamponare il sangue che sgorgava, copioso.

Cadde in ginocchio, mentre il torace nudo si tingeva di rosso.

Si guardò la lacerazione, solo per un attimo.

Infine mi sussurrò, sofferente, più per la delusione che per la ferita stessa:

"Io...

Io mi fidavo di te...

Ma, puoi starne certa.

Non commetto, mai, lo stesso errore, due volte.".

E, guardandomi, con estremo dolore, svanì.

All' improvviso, vedemmo Gabriel, visibilmente affaticato, che correva verso di noi.

"Le Ombre erano ovunque, ma, per la maggioranza, sono state sconfitte.

Le altre, quelle rimaste in vita, le ho mandato in fuga.

Probabilmente, a quest'ora, saranno già andate incontro al loro Signore, per avvisarlo.

Prepariamoci.

Dobbiamo essere pronti.

Non occorrerà molto tempo a Delirio, per riprendersi.

Conosce il modo per accelerare la sua guarigione.

Più volte è stato ferito, anche mortalmente, ma è sempre sopravvissuto.

Devo io stesso avergli inferto diverse ferite, anche senza vederlo, seguendo il suono della sua voce, nel corso di precedenti battaglie.

Ma, anche se molto profonde, esse sono guarite, in poco tempo, miracolosamente.

Vedrete, tornerà, rapidamente, di nuovo, in forma.

E...

In grado ancora di fare del male.

E, non è mai accaduto che Delirio lasci impunito l'autore di un'azione bellica contro di lui.

Non tralascerà mai di vendicare il tradimento subìto.

Dobbiamo stare in guardia.

Tornerà presto.

E più agguerrito che mai.

Come una belva ferita, che è ben più temibile di una sana.

Vi darà la caccia fino a scovarvi.

Fino a compiere la sua vendetta.".

Mi misi a pensare alle parole così definitive di Gabriel.

Non ero molto d'accordo con lui.

Possibile che il Re del Male si fosse fatto battere tanto facilmente?

È vero, l'elemento sorpresa gli aveva sicuramente giocato un brutto tiro.

Ma la sua non mi era sembrata tanto una sconfitta, quanto più una resa, in piena regola.

Al primo colpo, sferrato da Juan avrebbe potuto reagire.

Avrebbe potuto annientarlo, in qualunque momento, ma non lo aveva fatto.

Come mai ?

Non era certo così debole da poter soccombere di fronte agli attacchi di semplici terrestri.

No.

In realtà, non aveva, chiaramente, voluto difendersi.

Si era, semplicemente, arreso.

Passivamente.

Per quale motivo?

Mi chiesi.

Avevo letto nel suo sguardo lo stupore ed il dolore per la mia oltraggiosa, vile slealtà.

Non ne andavo, assolutamente, fiera.

Anzi, questo mi addolorava.

Perché?

Non sapevo spiegarmi neanche questo.

Di una cosa, però, ero sicura.

Nonostante la sua disillusione, nonostante il ruolo che Delirio rappresentava, nella Voragine Nera, lui mi aveva voluto offrire, semplicemente e, generosamente, un'altra possibilità.

La possibilità di non odiarlo.

E l'eventualità di poter scegliere, liberamente e nuovamente, a che cosa appartenere.

Al Bene o al Male.

E con chi continuare a vivere.


Antiqua -  Res Obsoletae 2° libro della saga di  "Antiqua"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora