Capitolo VIII ° Nell'antro di Delirio

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Dovevo assolutamente avere maggiori informazioni su Delirio.

Avrei fatto in tempo.

Sicuramente.

Secondo i miei calcoli sarei arrivata poco prima del momento in cui l'Ombra avrebbe rivelato tutto al suo re.

Avevo paura anche solo a nominarlo.

Ne avrei avuta, ancora di più, nel vederlo.

Ma avevo la necessità di conoscerlo.

Questo mi avrebbe fornito un vantaggio per scorgere anche il più piccolo particolare che mi avrebbe aiutato a salvare mia madre e Juan.

Quindi misi, di nuovo, la mano nella fonte del presente.

Mi apparve un bosco fittissimo, buio.

Vi si aggiravano diverse Ombre.

Sembravano non avere nulla da fare se non custodire qualcosa o qualcuno, perché non si allontanavano più di tanto.

Non potevano parlare fra di loro, perché non avevano la bocca.

Ma si intendevano lo stesso.

Forse utilizzavano una trasmissione del pensiero, in un linguaggio telepatico.

Non avevano né labbra né orecchie, ma solo quegli occhi grigi, che divenivano rossi, al minimo accenno di allerta.

Ombre alte come un uomo, ma senza braccia né gambe.

Si muovevano facendo strisciare l' orlo della loro veste fumosa in terra.

Riconobbi quella che mi aveva fissato, quando ero con Candore.

Si avvicinò alle altre e fece un cenno con la testa.

Quindi proseguì.

Fino a giungere di fronte ad una grotta, dalle pareti appuntite.

Una nebbia oscura avvolgeva ogni cosa.

Ai lati dell' entrata c'erano due pipistrelli, enormi, aggrappati a testa in giù.

Le ali nere, pelose e lucide erano parzialmente ripiegate.

Gli occhi rossi, di fuoco, spalancati, intenti ad scrutare chiunque si fosse avvicinato.

L'Ombra entrò ed al suo passaggio, il lembo fumoso della sua veste fece alzare una scia di polvere che lo seguì, mentre spariva all'interno.

Attraversò un lungo corridoio.

Potevo scorgere aspre discese alternate a ruvide rocce.

Un volo di pipistrelli lo attraversò, facendo sfumare, tutto intorno, i suoi contorni, per un attimo.

Appena furono volati via, la sua veste grigia si ricompose, di nuovo.

Giunse ad un ampio antro.

C'erano un uomo ed una donna.

Ancora non riuscivo a distinguerli bene.

Ero ancora troppo lontana.

Via via che mi avvicinavo l'antica paura mi attanagliò.

Vidi Isadora, nelle sue sembianze umane.

Non ancora trasformata in Caos.

Stava parlando con un uomo alto, che era di spalle al mio sguardo.

Non appena l'Ombra entrò, lui si voltò verso di lei e, quindi, anche verso di me.

Così fui in grado di vederlo.

Antiqua -  Res Obsoletae 2° libro della saga di  "Antiqua"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora