Nuova avventura

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Mi svegliai con le soavi note della canzone che avevo impostato come suoneria della sveglia. Fra un mugolio e l'altro, scesi dal letto e mi diressi verso il bagno. Mi tolsi il pigiama e mi misi sotto il getto d'acqua calda della doccia per lavarmi. Dopo parecchi minuti passati sotto la doccia, tornai in camera e mi preparai. Misi una camicetta a fiori, dei jeans chiari e degli stivaletti in camoscio beige. Mi truccai con una sottile linea di eyeliner e del mascara, poi scesi in cucina. Mangiai qualche biscotto e bevvi un succo di frutta. Misi in lavastoviglie il bicchiere e proprio quando mi girai vidi mio fratello Jonathan appoggiato allo stipite della porta che mi fissava con un sorriso stampato in faccia.
<Beh? Che hai da guardare?>
<Oh niente sorellina, stavo solo  cercando di intuire il tuo stato d'animo la mattina del tuo primo giorno di scuola.> disse sogghignando.
Oh cavolo. Mi ero completamente dimenticata che era il mio primo giorno di scuola, così mi feci prendere dall'ansia tanto che mi mancò per un attimo l'aria. Mio fratello venne subito in mio soccorso stringendomi in un forte abbraccio e sussurandomi parole tranquillizzanti all'orecchio. Dopo quell'attimo di sconforto mi calmai, capii che non c'era bisogno di preoccuparsi tanto. Così presi lo zaino, le chiavi di casa e raggiunsi mio fratello in macchina. Arrivai a scuola in netto anticipo, come ero solita fare in quanto odiavo le occhiate che ti lanciavano quelli più grandi. Finivo sempre col fare figuracce ed essere ricordata da tutti come la sfigata di turno, ma da quell'anno decisi che sarei cambiata. Così mi affrettai ad attraversare la strada e beh... quello che mi si piazzò davanti fu uno spettacolo meraviglioso. Un enorme edificio antico a quattro piani si stagliava davanti a me in tutta la sua magnificenza. Il quarto piano, a parer mio adibito alle stanze dei dormitori, era caratterizzato da una sequenza di bellissime finestre tutte con un balcone con vista ai giardini del cortile interno, nonché ingresso dell'istituto. Dietro alla scuola c'era una bellissima chiesa in stile gotico che nel pomeriggio non mi sarebbe spiaciuto visitare. Mentre ero persa nell'osservare il meraviglioso edificio di fronte a me, una voce metallica annunciò, finalmente, che l'ingresso a scuola era aperto. Mi affrettai ad entrare per evitare il solito ingorgo di ragazzi che ti spingono da una parte all'altra per riuscire ad entrare dal minuscolo ingresso da cui passerebbero a malapena due persone in croce. Entrata, mi ritrovai nell'immensa hall della scuola. Era uno spazio molto ampio con numerose postazioni, come in un aeroporto. Intuii che si trattava del punto info grazie all'enorme "I" che si trovava davanti ad ogni postazione. Mi avvicinai a quella più vicina, dove si trovava una donna sulla cinquantina e chiesi dove si trovava la classe 1° F.
<Salve signorina, lei deve essere nuova da queste parti. Prima di tutto si deve presentare.>
<Oh si, ehm... mi scusi. Mi chiamo Jessica Smith.> dissi con le guance che andavano a fuoco per l'imbarazzo causato dall'enorme figuraccia che avevo appena fatto.
<Bene signorina Smith, io sono Patricia. Sono la responsabile del progetto "Orientamento e Ambientazione nella Nuova Scuola" o più semplicemente OANS, per i ragazzi nuovi come lei. Ora dovrebbe aspettare un attimo. Tornerò fra qualche minuto.> disse e se ne andò lasciandomi lì al punto info. Cominciai a guardarmi un po' intorno. Notai un grandissimo bar con una trentina di tavoli, almeno una dozzina di rampe di scale, numerose porte probabilmente di classi e anche tre o quattro ascensori. Mentre mi stavo guardicchiando intorno, Patricia tornò con un ragazzo che, dal suo volto, sembrava tutto fuorché interessato a quello che gli stava spiegando lei. Quando arrivarono davanti a me, Patricia mi disse:
<Bene Jessica, le presentazioni le farete voi due più tardi...>, ma venne interrotta dal ragazzo che boffonchiò qualcosa a me incomprensibile.
<Come stavo per dire poco fa...> disse lei girandosi verso il ragazzo che si guardò in giro fischiettando con aria innocente, <Lui ti accompagnerà a fare il giro della scuola e ti mostrerà le varie strutture. Noto che non hai la valigia, ciò vuol dire che per quest'anno non ti fermerai al dormitorio giusto?>
<Sì, esatto.> dissi io.
<Beh non importa. Vorrà dire che il nostro caro ragazzo te lo mostrerà lo stesso.> disse lei tutta sorridente.
<Ah si! Stavo per scordarmela!> esclamò lei tutta agitata. <Questa è la password del tuo armadietto, mi raccomando. Non perderla.>
<Okay. Starò attenta.> dissi io con un sorriso. Detto ciò ci fece segno con le mani di andarcene perché ormai si stava facendo tardi. Stavamo camminando quando il ragazzo si fermò ed esordì con:
<Non ho intenzione di presentarmi e non me ne frega niente del tuo nome. Chiaro?>
<S-sì>
<Bene. Non mi rivolgere la parola per i corridoi. Non voglio fare brutta figura per colpa tua. Vedi di tenere il passo perché io non ti aspetto e se non capisci qualcosa, beh... sono problemi tuoi.> detto ciò si mise a camminare veloce come un treno. Al punto info non mi soffermai molto a guardare il ragazzo, ma mentre camminavo affianco a lui, notai che era davvero molto, ma molto bello. Aveva i capelli castani e leggermente mossi, gli occhi erano marroni con alcune pagliuzze oro. Aveva un fisico perfetto messo in risalto dalla maglietta bianca attillata che portava con dei jeans. Mi persi nel guardarlo e non ascoltai neanche una parola di quello che mi disse. Quando si fermò per poco non gli caddi addosso, si voltò e mi disse:
<Bene, finalmente l'inferno è finito. Questa è la tua nuova classe. Se hai bisogno... io non ci sono.> detto ciò si girò e se ne andò lasciandomi da sola davanti alla porta. Presi un bel respiro e pensai "Dai Jessica, stai per iniziare una nuova avventura." e detto ciò aprii la porta.

Ciao a tutti! Eccomi qui con una nuova storia e un nuovo capitolo. Che ne pensate? A presto.
GIORGIA

Cruel || Dylan O'Brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora