Possono ancora cambiare

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Capitolo 18:

Possono ancora cambiare

|Il senso comune non è poi così comune|

(Voltaire)

 

 

20 Gennaio 3019 _ 3° Era della Terra di Mezzo

Una festa elfica è caratterizzata da musica, poesie e canti ma anche da tanta, tanta allegria. Con calma ci stiamo avvicinando al giardino che i Signori di Lorien hanno scelto per riunirci e passare la serata. Il vialetto di ciottoli levigati dalle piogge e dal continuo passaggio degli elfi è abbastanza largo da permetterci di proseguire a gruppi di tre persone. Il leggero rumore dell'acqua cristallina dei numerosi ruscelli riempie quel silenzio che troppo spesso siamo stati - noi della Compagnia soprattutto - costretti a sentire.

<< Ma se voi siete i figli di Elrond... allora siete in visita ai vostri nonni... sbaglio forse? >> domanda dolcemente Sam che prosegue il cammino alle spalle di Gimli.

I Gemelli lo guardano per pochi istanti, poi con un grande sorriso rispondono:

<< Sì siamo qui per vari motivi tra cui è presente anche quello di far visita ai nostri nonni materni >> parole leggere ma calibrate.

<< Motivi riguardanti la nostra missione? >> domanda Aragorn con aria pensierosa.

<< Purtroppo il Male vi spingerà oltre il percorso che Gandalf aveva concordato con nostro padre: finirete nelle terre degli Uomini ma non sempre sarete accettati con onore e rispetto >> spiega Celeborn scendendo con la moglie da una scalinata in legno - ma illuminata da piccole e candide lanterne - e fermandosi davanti a noi.

<< Dunque arriveremo a Gondor! >> esclama Boromir con sicurezza e felicità. Forse troppa felicità per i miei gusti ma preferisco non creare malumori con qualche frase di troppo.

<< Gondor o... Rohan. Le terre dei signori dei Cavalli sono molto più vicine di Minas Tirith ma non per questo risentono meno la forza di Mordor >> riprende Gimli guardando il nostro compagno con una vaga aria di rimprovero.

<< Rohan... terre lontane da quella che doveva essere la nostra strada >> sussurra Aragorn guardando i signori elfici come a chiedere spiegazioni più dettagliate e utili al nostro cammino.

<< Senza contare che la strada per Rohan ci avvina a Isengard e, purtroppo, Saruman non è più un nostro alleato >> dico io guardando i Gemelli.

<< Il controllo dello Stregone bianco si sta espandendo e presto o tardi compirà il suo piano. Saruman sta apprendendo a piccoli passi come rendere gli Orchi più forti e meno... stupidi se così possiamo dire >> dice Elladan mentre ci sediamo su una delle numerose panchine in pietra bianca. Il contatto con la liscia superfice mi fa rabbrividire e mi scopro ad accoccolarmi a Legolas. Lui mi guarda dolcemente stringendomi a sé.

<< La strada che percorrete non sarà meno vuota di pericoli di quella fatta fino ad ora tuttavia molti saranno gli aiuti che vi saranno dati anche da coloro che non ci si aspetta. La vostra missione è sospesa su un filo sottile e ora più che mai rischia di tagliarsi ma in cuor vostro sapete quali sono i vostri compiti e ad essi dovete attenervi. La cosa che mai dovete perdere è la speranza e la lealtà verso i propri compagni >> dice Galadriel fissandoci uno ad uno con quel suo sguardo penetrante. Noto ben presto che nell'ultima parte della frase la sua attenzione è posata solo su Boromir. Non riesco però a dar troppo peso ai miei pensieri poiché Celeborn ritorna a parlare:

Celebril di GondorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora