Il ponte di Kazad-dum

855 50 9
                                    

Capitolo: 13

Il ponte di Kazad-dum

|Dietro ai sogni ci sono sacrifici che la gente non vede|

(maseifuori.com)

15 Gennaio 3019 _ 3° Era della Terra di Mezzo

La battaglia si è conclusa da poco, sul pavimento i cadaveri dei nostri nemici nascondono le grigie mattonelle mentre gli animi dei miei compagni sono in pena.
Mi chiedo, non sentendo il minimo rumore avvolgere questa stanza da dopo lo scontro, se non sia morta. Forse ho già raggiunto le Aule e sto guardando i miei compagni. Poso una mano sul fianco ed ecco che una fitta lunga e dolorosa mi fa tornare alla realtà: sono viva.
Accanto a me sento il respiro farsi sempre più leggero.
Apro gli occhi e davanti mi trovo quelli glaciali di Gandalf che mi scrutano sorridenti:

<< Come ti senti? >> mi domanda aiutandomi a mettermi seduta.

Appoggio la schiena alla parete in roccia sperando di non sentire troppo dolore e infatti non fa poi così male... certo ho preso una bella botta ma, credo, di essere riuscita a schivare il masso e quindi il dolore è dovuto alla botta che ho preso schiantandomi - poiché non c'è altro termine più adatto - contro la parete.

<< Stavo meglio prima ma non fa così male come immaginavo. Credo sia solo la botta >> rispondo con sincerità dopotutto non c'è nulla di cui debba vergognarmi.

<< Sì, lo credo pure io. Ora prova ad alzarti molto lentamente e poi vediamo come fare per proseguire >> continua lo Stregone dandomi ragione dopo aver posato e premuto la mano sul fianco che mi fa male.

Legolas mi si avvicina per aiutarmi - o reggermi dipende se riesco a mantenere una statura eretta o meno - così ne approfitto per sussurrargli:

<< Sono dura da uccidere io... >> lui ride scuotendo la testa dolcemente.

Un leggero lamento lascia le labbra del nostro Portatore e quindi tutte le attenzioni vanno alla sua salute. Tuttavia a rincuorarci è lo stesso Hobbit che afferma alzandosi in piedi senza fatica:

<< Sto bene. Non sono ferito >>

Tutti lo guardiamo come se fosse diventato pazzo ma, forse, credo di capire come sia possibile.

<< Quella lancia avrebbe trafitto un cinghiale! >> dice incredulo mio fratello alzandosi pure lui dal pavimento e avvicinandomisi.

<< C'è molto più di quanto non colpisca la vista in questo piccolo Hobbit >> dice Gandalf guardandolo con un sorriso talmente speciale che posso dire di non aver mai visto sul suo viso da quando i Nani sono riusciti nella loro impresa.

Frodo lo guarda e con movimenti lenti si scopre una parte degli abiti rivelando la cotta di maglia che Thorin aveva donato a Bilbo. Devo ammettere che quella protezione, tipica di Nani e Uomini, gli dona ed è particolarmente utile in simili situazioni. Gimli dopo essersi ripreso dalla visione della cotta dello Hobbit dice:

<< Indossala con orgoglio, Frodo. Ma tu - sposta il viso e mi punta un dito addosso - sei tremendamente fortunata >>

Ridiamo tutti e io mi accorgo di poter camminare senza sentire troppo dolore.

<< Bene. Credo sia meglio ripartire prima che i Goblin si riorganizzino: non potremmo respingere un loro secondo attacco >> dice Gandalf sistemandosi il mantello e avviandosi verso la porta da cui siamo entrati.

Celebril di GondorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora