Quell'incubo che ritorna

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Capitolo 28:

Quell’incubo che ritorna

|Sfortunatamente l’equilibrio della Natura decreta che una sovrabbondanza di sogni comporta un crescente potenziale di incubi|

(Peter Ustinov)

30 Febbraio 3019 _ 3° Era della Terra di Mezzo

Il buio è sceso prima di quanto ci aspettassimo. La foresta si è fatta nera e noi ci ritroviamo a vagare senza una meta precisa in questo intrigante labirinto di piante, alcune decisamente velenose, e rami secchi. La luce della Luna non riesce a filtrare dalle ombrose chiome degli alberi e io non posso far altro che chiedermi se ci sia.

Se la Luna non è nata certamente l'ha fatto il vento. Una brezza fin troppo forte e fredda scende sinuosa tra i rami rugosi e s'infiltra fra la stoffa calda e semplice della mia maglia e la mia pelle. La fibbia della cintura che porto in vita è talmente fredda che al solo toccarla mi sembra di ferirmi.

<< Aragorn... non possiamo continuare in queste condizioni. Camminare tra gli alberi di Fangorn è una cosa, un'altra è ostinarci a proseguire tra queste piante al freddo e nella notte >> dice Gimli guardando mio fratello con gli occhi sgranati.

<< Sono pienamente d'accordo con te, Gimli. Tuttavia è opportuno trovare un riparo per la notte anche perchè non abbiamo alcun fuoco >> risponde lui voltandosi appena.

Resto indietro, lontana dalle loro discussioni, dalle loro parole, dalle loro ansie poiché al momento non potrei sopportarle. Mentre cammino noto uno strano bagliore biancastro muoversi tra i tronchi della foresta. Mi fermo a guardarlo mentre rapido si sposta.

<< Celebril tutto bene? >> domandano gli altri vedendomi guardare un punto preciso tra il verde.

<< Qualcuno ci segue >> dico spostando lo sguardo su di loro. Gimli non resiste alla tentazione di posare la mano sulla sua ascia mentre io mi costringo a tenere le mani nelle tasche.

<< Orchi? >> domanda Legolas avvicinandomisi e guardando nella mia stessa direzione.

<< No. Un bagliore bianco avvolgeva la figura che ci segue >> spiego io mentre riprendiamo a camminare più vicini e compatti.

<< Potrebbe essere Saruman. Solo lui indossa abiti bianchi anche se mi chiedo cosa ci faccia qua >> dice Aragorn con un velo di agitazione nella voce.

<< Se è come dici tu siamo fregati. Vorrebbe dire che ha preso gli Hobbit, che la nostra missione è fallita e che il destino dell'Anello è ancora più in pericolo di quanto non lo fosse prima >> dico stringendomi a lui per non far sentire le mie parole a soggetti indesiderati.

<< Potrebbe anche essere una Dama Elfica... una di quelle che... >> inizia Gimli sperando di avere ragione.

<< Le Dame che si stanno spostando verso i Porti  Grigi non passano per questa Foresta e soprattutto quaggiù non ci sono altri regni Elfici. L'unica ipotesi che ancora può essere almeno un po' probabile è che lo Stregone Bianco abbia lasciato le mura sicure di Isengard >> risponde Legolas guardando il Nano che in breve tempo si fa paonazzo.

<< Questo vuol anche dire, però, che non abbiamo possibilità di vincere contro di lui >> dice Aragorn prima di sospirare.

<< Cambiamo sentiero. Laggiù c'è una piccola radura, se tale si può definire, possiamo passarvi la notte e riprendere il nostro cammino domattina con un po' più di luce e senza il male della notte >> propongo indicando un punto nascosto dall'edera e dalle erbe rampicanti.

Celebril di GondorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora