Velati battibecchi

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Capitolo 33:

 

Velati battibecchi

 

Sera del 7 Marzo 3019 _ 3° Era della Terra di Mezzo

<< Cosa diavolo ci fa Eowyn con un abito in mano?! >> dico non osando dar voce a quel pensiero che ora si sta facendo sempre più vivido. Aragorn alza le spalle ma son certa che stia cercando di trattenere un sorriso.

<< Dama Celebril... >> mi chiama Eowyn fermandosi poco distante da me. Il suo sorriso mi da ai nervi: come se in questo momento la situazione richiedesse un sorriso così sfacciato in volto! E poi perchè diamine chiamarmi Dama?! Non sono una Dama e mai lo sarò.

<< Cosa c'è? >> domando provando ad essere dolce e tenera. Non so se mi è riuscito il camuffamento vista l'espressione di Gimli... Ma in ogni caso non possono pretendere che io resti dolce e tenera con una che non sopporto. Non sono brava in queste cose. In genere preferisco mettere le cose in chiaro. Non sopporto di fingere per far andare tutto bene, mi sentirei una falsa a farlo.

<< Qui a Rohan è usanza far portare abiti alle donne... e visto che lo fanno le contadine, non vedo perchè non lo debba fare una Dama >> risponde porgendomi quella stoffa verdastra con grazia. La guardo come se fosse un Orchetto e poi alzo gli occhi sulla donna che stando davanti a me sembra essere felice del fatto che io non sopporti questo tipo di abbigliamento.

<< Oh... E questa usanza viene praticata anche con le straniere? >> chiedo io srotolando la stoffa che con un lieve ondeggiare arriva ai miei piedi.

<< No. Ma voi non siete una straniera perciò, visto che siete sempre in compagnia dei Signori... credo sia giusto farvi indossare un abito adatto al vostro Rango >> conclude prima di voltarsi e tornare sui suoi passi. Ora è chiaro: la detesto.

<< A quanto pare dovrai... >> inizia Aragorn indicando il vestito.

<< Ma smettila! L'ultima che farò sarà portare questa cosa. Ho vissuto per tutti questi anni senza simili fronzoli perciò non vedo perchè dovrei iniziare ora! >> rispondo interrompendolo.

<< Giusto. Ben detto! >> risponde Gimli dandomi un'affettuosa pacca sulla schiena - che per intenderci è l'unico posto che riesca a raggiungere senza troppi problemi del mio corpo - e sorridendomi.

<< Bene io propongo di raggiungere Theoden e di prepararci per la notte. Credo che voglia partire domattina all'alba >> dice Legolas posando un braccio attorno alla mia vita.

<< Il Fosso è distante e i Valar soli sanno quanto sia complesso giungervi. Si deve proseguire tra la terra brulla e ricca di pericoli fin sotto le montagne che poi vanno costeggiate per un parte e infine ci si trova esattamente davanti alla Fortezza. Una passeggiata che potrebbe impiegarci fino a sera inoltrata >> dico ricordandomi bene quel posto.

<< Inoltre un altro problema abbiamo davanti >> interrompe una voce esterna al nostro gruppo ma comunque molto autorevole.

<< Sarebbe, Theoden? >> domando guardandolo.

è chiaro che la rabbia di poco prima non si è placata in me e son certa che anche il Sovrano se ne è accorto infatti non osa guardarmi troppo in viso.

<< I mannari >> risponde mentre riprendiamo a camminare.

<< Mannari? >> domanda Gimli rievocando nella mente l'immagine di quelle figure che un tempo eran protagoniste dei racconti.

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