- Orso! - gridò Iskra, mentre mi tirava indietro verso la casa.
L'orso c'era, ma in realtà era più che altro una palla di pelo: un orso nero, meno grosso dei feroci grizzly che abbondavano su quelle montagne. Lo vedemmo caracollare via, spaventato dai colpi sparati in aria.
Intanto Walter era entrato in casa e stava aprendo in qualche modo una porta dietro per farci entrare:
- Staremo qua stanotte, vero, Sean?
- Sì, all'interno la casa è attrezzata, faccio venire delle persone da Helena a dare un'occhiata, una volta l'anno.Entrammo, diedi indicazioni sulle stanze e Iskra decise che la notte l'avremmo passata al piano di sopra dove lasciammo gli zaini, e sotto avremmo fatto la guardia a turni. Nessuno mi faceva domande, ma era chiaro che avrebbero volentieri ascoltato delle spiegazioni.
Io a dire la verità pensavo più a Laibum e all'urna funeraria, anche se avrei presto o tardi dovuto decidere cosa fare con l'altro oggetto: se era veramente un contenitore di informazioni riservato a me come avrei dovuto usarlo?
***
Lugal era appena uscito da un altro noioso convegno di quei piccoli insopportabili umani. Il loro palazzo benché sembrasse lucido e con un sacco di vetro come parete, cosa che lo stupiva sempre, continuava a cadere a pezzi.
Soprattutto nel corridoio della sala d'incontro, dal tetto venivano giù dei calcinacci, piccoli ma che gli davano sui nervi, come del resto qualsiasi manifestazione di incompetenza di questa gente. Fortunatamente il suo apparecchio difensore, a forma di rombo e posizionato da due cinture a croce al centro del plesso solare, lo avvolgeva in una specie di guscio energetico ad un centimetro dalla pelle e neanche una coda Urukkiana come la sua avrebbe potuto perforarlo.
All'ascensore non c'era il suo ignobile mercenario dal giubbotto di pelle, ma un'altra faccia rosa pallido che lo accompagnò al solito attico, purtroppo rimanendogli sempre vicino: Lugal aveva promesso al suo gemello Zubei che non avrebbe fatto fuori nessun altro, finché non avessero avuto tutte le informazioni. Ma moriva dalla voglia di schiacciare questo insetto con il suo sorriso e i suoi denti alla parete dell'ascensore.
Su al solito piano dove si incontravano c'era un po' meno gente del solito.
- Dov'è l'uomo con cui parlo sempre? - tradusse il casco, ammorbidendo il tono altezzoso di Lugal.
- Il signor Raw è dietro il Segretario Generale, che sappiamo ha effettivamente riportato delle informazioni sull'alieno. Ne ha parlato al Comitato, ma non siamo riusciti ad avere maggiori dettagli.La coda di Lugal scattò con violenza e si piantò sulla parete accanto alla testa del tipo che parlava:
- Non conti niente per me e non voglio sentirti parlare se non mi dici quello che voglio sentire. E oggi non mi avete portato nessuna delle vostre donne!
- Signore, non è sempre facile trovarle, ve ne abbiamo passate già alcune...
- Le ho finite! - la coda si ripiantò dall'altro lato del viso del tipo, che a dire la verità manteneva un certo sangue freddo.
STAI LEGGENDO
Solo un Uomo
Science FictionMentre la terra sta affrontando i primi alieni della sua storia, il Segretario Generale della NuOnu scopre che il suo compito è anche più impegnativo del normale. Gli uomini non sono tecnologicamente allo stesso livello delle altre razze della gala...