9. Cambiamenti

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Coff nella sua vita aveva mutato in diverse forme, cambiando di massa, numero di appendici, gambe, code, colori, peli

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Coff nella sua vita aveva mutato in diverse forme, cambiando di massa, numero di appendici, gambe, code, colori, peli. La sua forma originale semplicemente non c'era: da piccolo aveva preso naturalmente quella del personale che lo aveva allevato, ma sapeva che non era la sua forma.

Ogni tanto sceglieva un corpo e un sesso che più gli erano comodi, ma spesso era semplicemente l'ultima forma copiata, perché la trasformazione costava fatica e dolore, non solo fisici. La sua arte era anche pensare e ragionare come la persona o animale che gli ordinavano di emulare, con limiti solo di tempo di trasformazione.

Purtroppo gli ordini del padrone del suo contratto erano tassativi: la genetica del mutaforma era progettata per farlo obbedire incondizionatamente, assolutamente volentieri, con felicità e soddisfazione personale, alla persona che conosceva il suo nome e codice di attivazione.

Il padrone poteva essere solo uno per volta, cosicché Lugal e il suo gemello di guerra si alternavano a controllarlo: lui obbediva al meglio delle sue capacità, ma in realtà poteva avere preferenze ed era molto più felice quando lavorava per Zubei che era meno capriccioso e irascibile.

In questa missione l'aveva spedito Lugal, ed evidentemente Coff non era al suo meglio: troppo tardi si accorse che quei buchi rossi sulla testa, sulle caviglie e sui polsi della donna non erano naturali. Ovviamente quelli emettevano anche sangue, mentre le sue erano solo estetiche, pur rese benissimo.

Sennonché c'era un terrestre che tentava di curare quelle finte ferite. Solo allora si rese conto di cos'erano. Tracce dei passatempi di Lugal, che amava scoprire i punti nervosi più sensibili delle varie razze e godeva nel torturarle allo sfinimento. Coff non lo sopportava, soprattutto quando il suo padrone si sentiva potente davanti alle urla e le implorazioni e a volte gli scappava anche di strappare teste a morsi, all'apice dell'eccitazione.

Nonostante quello che pensasse, Coff però non poteva che obbedire alle leggi della genetica. Adesso con le fattezze di una giovane latinoamericana, balbettava parole in spagnolo, cercando di nascondere le finte ferite; i soldati russi tuttavia non ci fecero caso mentre lo portavano via con loro.

***

Tenni in mano il cilindro, che non sembrava più tanto perfetto e 'alieno', come la prima volta. Sembrava piuttosto un thermos di ritorno da un campo boy scout, ammaccato dove era stato colpito dalle pallottole.

Ma tenerlo in mano, lì nella fresca notte del Montana, nel non-luogo fra luna, lago e foresta, fu un'esperienza mistica: sentii vibrare l'anello, vibrare il cilindro, vibrare i miei polsi e i miei pensieri.

- Sharru-Kin, sono Laibum tuo padre. Se stai ascoltando questo messaggio hai già indossato il catalizzatore, l'anello della memoria o Chiave del Cosmo. La cosa più importan

Il pensiero si interruppe. Come se fosse un ricordo di una voce, avevo iniziato a sentirlo nella mia testa, poi tutto si fermò assieme alle vibrazioni. Il cilindro tornò ad essere un thermos ammaccato.

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