Quando Coff uscì dall'hangar, considerò con un lieve sorriso la situazione paradossale in cui si era infilato, il sogno finale di ogni spia: stava spiando i terrestri per conto di Zubei, spiava i russi per conto di Gaia e spiava il Comitato per conto di Zukov.
Adesso che era lontano dai russi, poteva tirare finalmente fuori una delle due lame eredità dello Smilzo e farla roteare oziosamente nella mano sinistra. Passeggiando andò verso l'albergo dove alloggiava Gaia: avevano concordato di vedersi per farle un resoconto delle informazioni trovate.
Arrivò presto e, come avrebbe fatto il poliziotto Howard che impersonava, rimase fuori dall'albergo a tenere d'occhio i passanti.
Fu così che s'accorse di uno strano movimento sulla strada. C'era un'auto di grosse dimensioni, un Hummer, che rimaneva in seconda fila ad un centinaio di metri dalla porta dell'albergo.
La cosa che lo insospettiva è che dietro ci fosse abbondante spazio per parcheggiare: vide due tipi ben vestiti, ma troppo rigidi per essere semplici businessman, scendere dall'auto e andare verso l'ingresso dell'albergo. Uno dei due l'aveva già visto fuori dal Comitato Alieno parlare con l'ormai ex Portavoce.
Dopo qualche minuto fu proprio questo che tornò all'automezzo e, appoggiandosi al finestrino, disse all'autista:
- Tutto a posto. Come ci muoviamo?
- Ma sei scemo? È da un'ora che ne parliamo. Dovevate rimanere tutti e due nella hall e farmi uno squillo quando la ricciolina sta per uscire. Poi quest'auto pirata sparirà veloce dopo l'incidente. Voi distraete la gente.
- Mi è venuta un'idea, fammi salire.L'uomo salì e subito dopo l'autista trasalì.
Una lama aveva disegnato un ghirigoro nel suo fianco e un'altra nel suo collo.Coff rimutò il viso, ma non tornò a quello di Howard, prese quello dell'autista. Il mutaforma era un professionista e di solito il cambio lo faceva di tutto il corpo, si premurava anche del cambio vestiti, e sempre dopo aver studiato la vittima.
Ma in condizioni estreme, se l'abbigliamento lo permetteva, poteva stendere o irrigidire un po' i muscoli del viso e sfruttare la capacità di produrre o perdere capelli, scaglie o altre estrusioni cheratiniche. Se non doveva modificare la struttura ossea riusciva a farlo in un minuto o due.
***
Abil sentì un dolore immenso, mentre rotolava in mezzo ai rottami. E non era solo l'urto fisico, da cui lo scudo non lo proteggeva, non era lo sconforto che quello stesso scudo facesse capricci su quel pianeta, non era la paura di essere combattuti e battuti da avversarsi che sembravano inermi.
Era qualcosa di più grande. La sensazione stessa di essere spaccati in due e continuare a sentire dolore nella metà mancante e non poterci fare niente.
Era come ricevere una lunga coltellata sul fianco e non riuscire ad allontanarsi, come farsi strappare un braccio o una gamba e assistervi impotenti.
Non aveva mai provato quella sensazione. Gliene avevano parlato, spesso sottovoce e con grande enfasi, e come tutti aveva creduto sarebbe stato in fondo una cosa accettabile.
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Solo un Uomo
Science FictionMentre la terra sta affrontando i primi alieni della sua storia, il Segretario Generale della NuOnu scopre che il suo compito è anche più impegnativo del normale. Gli uomini non sono tecnologicamente allo stesso livello delle altre razze della gala...