26. Dirigibili indigeribili

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La catastrofe si delineò all'orizzonte, come fanno le nuvole degli uragani che, a poco a poco, si accumulano e il grigio dei nembi in breve oscura il cielo e quello che tutti temono infine accade e l'unica via è la fuga

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La catastrofe si delineò all'orizzonte, come fanno le nuvole degli uragani che, a poco a poco, si accumulano e il grigio dei nembi in breve oscura il cielo e quello che tutti temono infine accade e l'unica via è la fuga.

Iniziò tutto con l'incidente dei dirigibili, che il vento aveva trascinato per qualche centinaia di metri ostacolando di fatto il decollo e atterraggio dei piccoli aerei agricoli. Due di loro dovettero fare un atterraggio di emergenza più in là, e i proprietari erano tesi e polemici, oltre che un po' ubriachi.

Poi uno dei piloti da terra, orgoglioso dei propri nuovi droni, pensò di fare un test brillante con due di loro contemporaneamente con lo stesso telecomando: il movimento purtroppo non fu simmetrico come si aspettava, ma speculare, per cui i due droni partirono dispettosamente in due direzioni opposte buttando nella confusione il pilota stesso.

Uno dei droni fuggitivi si diresse verso i dirigibili in piena rotta di collisione e ne perforò due, uno dopo l'altro, come se fossero fatti di carta. Fra le urla e la gente che si metteva le mani sulla testa, i due grossi dirigibili si accasciarono lentamente a cavallo fra la pista degli aerei e le prime tende del campo, dove stavano i recinti provvisori dei cani da ricerca appena arrivati.

Mentre si cercava di correre ai ripari e lo schiamazzo s'amplificava nel campo, una manciata di questi cani da caccia sfuggì inseguendo la barboncina della presidentessa della Croce Rossa locale. Le urla della padrona e delle sue amiche mostrarono che loro erano più panicate della cagnetta stessa, che scappava ma sembrava ansiosa di essere raggiunta.

A completare il pittoresco quadro, mentre iniziarono a sentirsi le prime sirene di ambulanza, dalla strada principale arrivò una lunga fila di auto blindate con una commissione di senatori accompagnati dal grande architetto Maggiore Hurt.

***

A qualche chilometro in linea d'aria, gli alieni crearono un piccolo campo pentagonale con cinque postazioni dove si erano distribuite le coppie dei gemelli.

Il campo prevedeva una specie di corridoio che dall'esterno portava dentro diritto fino al centro del pentagono. Le cinque postazioni, anche se sembravano predisposte verso l'esterno erano in effetti rivolte anche all'interno verso la preda che sarebbe entrata nella trappola. Al centro del pentagono, l'esca era un oggetto verde opaco a forma di mezza sfera sotto una specie di padiglione metallico.

Tutti temevano il momento in cui il famigerato SurgonTais sarebbe arrivato: le leggende gli attribuivano enormi poteri e visto che nessuno lo aveva più visto da decenni, le storie erano cresciute aggrovigliate come i rovi che invadono un giardino abbandonato.

Intanto Lugal sarebbe dovuto tornare indietro alla nave madre, e lo speravano tutti, ma continuava a fingere di dare indicazioni, saggiando ora la solidità della struttura e poi passando da una postazione all'altra.

***

Ero di turno alla guida, quando ricevetti una telefonata dall'unico numero accettato. Presi la chiamata usando il viva voce, anche se per un attimo temetti di dire o sentire qualcosa che poteva urtare Iskra.

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