8. Inseguimento

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Cinque secondi di panico

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Cinque secondi di panico. Cinquanta secondi per tirare su quello che era rimasto. Cinque minuti per uscire di casa.

Jude andò verso le auto, a lasciare giù lo zaino di Walter sulla nostra. Poi si mise al telefono per chiamare i nostri uffici, per organizzare il recupero del corpo e delle auto, nella massima discrezione possibile. E senza fare nessun accenno alla mia presenza sul posto o a cosa avessimo trovato.

Iskra mi disse, mentre si guardava attorno sulle tracce che avevano lasciato:
- Non credo abbiano preso la strada principale, per i boschi dove si va?

Io avevo passato la mia infanzia su quei monti, quindi non feci fatica a dirle:
- Se vogliono evitare la strada principale per Rimini, a piedi da qui si può raggiungere il sentiero per il lago artificiale di Chessman e da lì c'è lo sterrato Grizzly Gulch che porta a Helena. A piedi saranno otto ore di passeggiata.
- Con questo buio si fermeranno in qualche posto difendibile a bordo lago. Raggiungiamoli e proviamo a piombargli addosso, non se lo aspetteranno.

Jude intanto si era avvicinato a noi, dicendo:
- Col buio non sarà facile muoversi fra gli alberi, secondo me avranno scelto la strada per Rimini.

Mentre lo ascoltavo ritornò il fastidioso pizzicore, che mi diede la netta sensazione di qualcosa di sbagliato: la cosa mi convinse che la sua ipotesi non era quella giusta.

- Andremo per i monti. Se non li trovassimo saremmo costretti a chiedere aiuto, ma voglio evitare coinvolgimenti con polizia o FBI, perché potrebbero stare dal loro lato della barricata.

- La nostra squadra e l'altro team si trovano addosso alla nave a Washington, chiamiamo loro?- fece Iskra.
- No, noi possiamo bastare per adesso: d'altro canto loro sono solo quattro o cinque.

Jude fece una faccia strana, interrogativa, Iskra come al solito non fece una piega, ma non spiegai loro come lo sapevo. A dire la verità facevo ancora fatica a capire quello che mi era successo, figuriamoci descriverlo senza apparire un mitomane.

Iskra cominciò a prendere il sentiero che dietro casa proseguiva nei boschi verso nord-est: aveva già memorizzato la mappa e quindi prendeva correttamente la direzione per il lago.

Io e Jude andammo dietro, ma effettivamente fare la strada nei boschi nel buio non era facile: soprattutto stavamo quasi correndo e non usavamo torce. La luna c'era, ma le due pareti di alberi ai lati del viottolo erano quinte di uno spettacolo teatrale dove i fari erano lame di luce e i protagonisti apparivano e sparivano ad ogni passo.

***

Avevano quasi finito di guardare tutte le stanze e finora Zukov e i suoi soldati avevano fatto gioco di squadra: uno era a guardia in una delle stanze dove andavano a spostare le persone che sorprendevano nei vari uffici, gli altri cinque come un meccanismo perfetto, aprivano la porta, si posizionavano due ai lati, sulla soglia uno inginocchiato e uno in piedi: dentro tutti si congelavano.

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