Chapter thirty - eight

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Tornammo in camera in silenzio.
Ero cosí scossa e triste per lui. Non meritava questo.
Arrivati in camera ci sedemmo sul letto. Lui guardava un punto nel vuoto.
Esordii - Álvi, non preoccuparti per me, decidi senza pensare a me... Non è giusto, hai lavorato un sacco per arrivare dove sei ora... -
Silenzio. Chissà a cosa stava pensando. Avrei voluto poterlo aiutare. Avrei voluto sparire.
Poi mi guardò e disse - Io non rinuncio a te per il lavoro. Non è giusto. Mi difenderò, e chi mi ama mi seguirà. Continuerò a cantare anche per dieci persone, non mi interessa il successo, se successo significa questo-
Era cosí maturo per la sua età. Lo vidi sicuro delle sue parole, lo ammiravo molto per questo. Poi continuò - Noi smentiremo tutto col nostro amore, giusto? -- Certamente! - e lo guardai negli occhi, piena di orgoglio. Questo era il mio uomo. La mia roccia.
Mi baciò. Poi riprese a fissarmi in modo strano.
- Magari potremmo fare un bambino, no? Sarebbe il modo migliore per proclamare il nostro amore. -
- Stai scherzando, vero? - dissi, mentre il cuore accellerava all'impazzata.
- Perchè, non sarebbe bello? -
- Sì, risposi. Ma non so se è il momento giusto... -
- E quando sarebbe il momento giusto? Per me è questo, perchè ti amo più che mai-Mi veniva da piangere, cercai di trattenermi. Ma non ce la facevo. Scoppiai in un pianto liberatorio.
- Beh, ti faccio questo effetto? E se ti chiedo di sposarmi cosa fai, ti butti dalla finestra? - rise. E mi abbracciò forte.
Poi aggiunse - Ah, se non lo avessi capito questa era una proposta... -
- Eh? Ti sembra il modo giusto per fare una proposta del genere? - risi.
Allora si inginocchiò ai piedi del letto.
Mi prese le mani.
- Vuoi sposarmi? - disse guardandomi negli occhi. Oddio, avrei voluto rivivere questo momento all'infinito.
- Sì, certo che lo voglio amore mio! -
Iniziammo a baciarci e continuammo tutta la notte.

Non credevo nel destino - Fanfiction su Alvaro SolerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora