Chapter twenty - four

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Il mattino seguente non riuscivo ad alzarmi dal letto. Ero rimasta sveglia tutta la notte a controllare se Álvaro mi avesse scritto o chiamato. Ma nulla. Un'agonia.
Non volevo nemmeno subire un interrogatorio dai miei. Quindi mi vestii in fretta ed uscii senza sapere dove andare. Non avevo voglia di parlare con nessuno. Nemmeno con gli amici. In quel momento suonò il cellulare... Era Nicola. Forse mi avrebbe aiutato a distrarmi. Cosí risposi. -Pronto? Nicola, cosa c'è? -
- Niente, volevo sapere come stavi... Magari avevi voglia di parlare... -
- Di parlare no, ma di uscire sí... Voglio distrarmi. Dove andiamo? -
- Bene, passo a prenderti! -
- No Nic sono già fuori! Ci vediamo al solito bar? -
- Perfetto, tra cinque minuti arrivo. -
Arrivai in bar prima di lui. Era quasi mezzogiorno e nessuna notizia dal mio ragazzo. Non era mai successo che stessimo lontani a lungo, figuriamoci senza sentirci. In quel momento squilló il telefono. Era lui. Ansia. Risposi - Pronto, Álvi? -
- Ciao amore come stai? -
- Che fine avevi fatto? - gli dissi scocciata.
- Ieri sera abbiamo fatto un po' tardi... E tu? -
- Ma non hai visto il mio messaggio? -
- No amore perchè il cellulare era scarico e poi ce l'aveva David ed ha detto che era arrivato qualcosa ma per sbaglio l'aveva cancellato... Sarà stato quello... -
Maledetto David. Mi tranquillizzai un po'. In quel momento entrò Nicola e mi salutò.
- Con chi sei? - disse Álvaro.
- Un amico... Ti racconterò... -
Álvaro fece un lungo sospiro. - Lo sai che mi manchi? -
- Anche tu, tantissimo! -
Era tornato tutto a posto. Sapevo che quel maledetto di David non poteva averla vinta. Poi una voce stridula chiamò Álvi. Era lei. Ogni volta sentivo una fitta allo stomaco. Chiesi al mio ragazzo che programmi avesse. - Oggi ho un'intervista in una radio, poi andiamo sul lago a scattare delle foto... Dormiremo lì in una mega villa, vedessi che splendore... -
- Bene, stavolta non sparire per favore! - dissi. Ero già più tranquilla, ma il fatto che ci fosse lei un po' mi preoccupava. - Ora vado che ho la macchina che mi aspetta- mi disse dolce. - Certo amore, buon lavoro. -
La mia giornata aveva cambiato colore.

Non credevo nel destino - Fanfiction su Alvaro SolerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora