Chapter Seventy-five

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I ragazzi stavano per andare sul palco, ma Alvi e Javi erano più distanti che mai. Ogni tanto si lanciavano delle occhiate rabbiose, e Jannis li controllava. Cercai di farli ragionare "Dai ragazzi, ora dovete dare il meglio di voi sul palco, lasciate da parte le incomprensioni!" ma nessuno mi diede retta e Jannis mi disse "Sara, è meglio che li lasci tranquilli, vai pure a goderti il concerto". "Sì, scusami, hai ragione... " e me ne andai verso la prima fila, per la prima volta senza entusiasmo e con la tristezza nel cuore. Era doloroso vederli così, loro che erano sempre stati grandi amici.
Ecco che risuonavano le prime note, il pubblico era in delirio. Purtroppo, a pochi passi da me, notai Vicky, la biondina.
Alvi entrò sul palco con quel sorriso da togliere il fiato. Ma non mi guardò.
Iniziò a cantare guardando Vicky, e continuò per un bel po'. Lei era in estasi.
Io piena di rabbia. Voleva punirmi. Ma per cosa?? Non avevo fatto niente! Ero al limite, non ce la facevo più, quella situazione era assurda.
Spingendo un po' tra la folla me ne andai. Alvaro di sicuro se ne accorse. Ma non fece nulla.
Uscii nel freddo della notte svizzera. Trovai un tipo dello staff che stava fumando. "Mi fai fare un tiro?" gli chiesi. Lui mi guardò sorpreso. Io non fumavo, ma quella sera ne avevo proprio bisogno. "Ok.." e mi passò la sigaretta. E rimanemmo così, in silenzio, col fumo che saliva verso un tappeto di stelle.

Non credevo nel destino - Fanfiction su Alvaro SolerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora