Riley
Per cosa credi che ti dessi il tormento?
Questa fastidiosissima frase continua a frullarmi per la testa durante tutto il pranzo di Natale e non tocco granché il cibo. Ho lo stomaco chiuso e le mani che stanno sudando per il panico che mi serra la gola.
<<Che hai?>>, mi domanda Cole preoccupato.
Liquido la cosa con un gesto impaziente della mano. <<Niente, solo mal di stomaco>>.
Aggrotta le sopracciglia. <<Non rinunceresti mai ad una abbuffata cucinata dalla mamma e dalla nonna. Tutto ok?>>
Annuisco. <<Tutto ok, Cole>>, insisto.
Andrew che è seduto accanto a me mi osserva mentre chiacchiero con mio fratello e i miei nonni. Sento i suoi occhi bruciarmi la pelle e perforarmi il viso.
<<Mi stai fissando>>, sbotto ad un certo punto.
Ridacchia e si alza in piedi, porgendomi la mano. <<Vieni con me>>, propone con quel suo modo fastidioso di comandarmi.
Sbuffo ed incrocio le braccia al petto. <<Sto mangiando>>, borbotto.
Mi afferra per un braccio e mi fa alzare in piedi. <<Solo due minuti>>, mi supplica con un broncio irresistibile.
Ho già detto che ha una bella bocca? Di quelle piene che passerei ore a mordere?
Lo accontento e ci allontaniamo dal tavolo fra una portata e l'altra. Mi conduce fino alla mia camera e si chiude la porta alle spalle.
<<C'è qualcosa che ti turba>>, dice osservandomi mentre mi siedo sul bordo del mio letto.
Alzo le spalle. <<Non è vero>>, mento.
Socchiude gli occhi e si limita a guardarmi per studiarmi per bene. Vengo attraversata da un brivido di eccitazione e pura follia.
<<A cosa pensi?>>, chiede.
Che vorrei saltarti addosso? Ok, questo è meglio se lo tengo per me. <<A niente>>.
Scuote la testa e si avvicina di due passi, piazzandosi davanti alle mie gambe. <<Non è vero. Quando sei turbata ti viene una piccola increspatura qui>>, dice toccando il centro della fronte fra le sopracciglia.
Socchiudo gli occhi. <<Mi hai osservata bene>>, mormoro.
Ride. <<Sì, nanerottola. Ora mi dici che cosa ti disturba o devo tirare ad indovinare?>>
Appoggio i palmi delle mani indietro sul copriletto ed indietreggio per poterlo guardare negli occhi.
<<Stupiscimi>>, rispondo.
Si picchietta l'indice contro il mento e cattura il mio sguardo sulle sue labbra, sui suoi zigomi perfetti e sulla barbetta incolta di un giorno.
<<Vediamo...>>, mormora fra sé, <<Ti stai chiedendo che cosa volessi dire con la mia frase, prima, mentre stavamo discutendo. Non capisci perché sono anni che ti do il tormento se ti odiavo. È così?>>
Rimango piacevolmente sorpresa perché ci ha preso eccome.
<<E se così fosse, risponderesti a quella domanda?>>, controbatto.
Si inginocchia davanti a me, infilandosi in mezzo alle mie gambe. Appoggia le sue grandi mani sulle mie cosce e punta i suoi occhi verdi nei miei.
<<Sicura di voler conoscere la risposta?>>
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Il mio peggior incubo.
ChickLitRiley Cooper ha un grosso problema il cui nome è Andrew Stevenson, il migliore amico di suo fratello che dall'età di due anni non fa altro che darle il tormento. Riley e Andrew si odiano. Si odiano profondamente e non fanno altro che litigare e...