Epilogo (Seconda parte)

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Due anni dopo...

Andrew

Il fischio finale riempie lo stadio e tutti ci alziamo in piedi ad applaudire la Nazionale Americana che ha appena vinto le Olimpiadi. La medaglia d'oro. Mia moglie ha appena vinto la medaglia d'oro.

Non posso essere più orgoglioso di così. Non potrei proprio.

Riley è stata spettacolare, quasi perfetta e il pubblico la ama. A volte sono quasi geloso dell'attenzione della stampa nei suoi confronti. Finisce in prima pagina più di me. 

Scendo di corsa le scale e raggiungo le panchine, eludendo la sicurezza che mi lascia passare. Nick ed Erik sono dietro di me a distanza e mi coprono le spalle, allontanando i fans che mi hanno riconosciuto.

I miei occhi cercano Riley fra le compagne e appena la vedo, il mio cuore reagisce di conseguenza. Dopo anni che stiamo assieme, ancora mi fa questo effetto devastante e continuo a chiedermi come ho fatto a meritarmela. Non lo so proprio.

Mi nota anche lei e si divincola dall'abbraccio delle sue compagne e corre verso di me. Quando è ad un metro da me, stacca i piedi da terra e mi salta in braccio, nascondendo il viso contro il mio collo. Il suo corpo è scosso dai singhiozzi e dalle risate di gioia.

<<Sei stata fantastica, nanerottola>>.

Indietreggia e mi guarda dritto negli occhi. <<Non posso crederci, Andrew. Noi... noi abbiamo vinto>>.

<<Puoi dirlo forte>>.

<<E possiamo riparlare di quella cosa?>>

Aggrotto le sopracciglia. <<Quale cosa?>>

Sorride e mi bacia l'angolo delle labbra. <<Sai, abbiamo appena comprato casa e tu partirai per il tour la prossima settima>>.

Ha tutta la mia attenzione. <<Sì?>>

<<Ho penato che potremmo farlo>>.

Sorrido, sornione. <<Mi piacerebbe farlo>>, ammicco strappandole una risatina.

Mi colpisce il braccio con uno schiaffo. <<Pervertito>>.

La appoggio contro la parete alle sue spalle e le accarezzo la schiena con un sorrisetto. <<Fare cosa, nanerottola?>>

<<Voglio prendermi un paio di mesi di pausa dalla pallavolo>>.

Spalanco gli occhi. <<Cosa? Sei sicura?>>

Annuisce e affonda le dita fra i miei capelli. <<Voglio farlo. Voglio avere un bambino nostro>>.

Mi sporgo in avanti e la divoro con le mie labbra, togliendole il respiro. <<Cazzo sì. Lo voglio anche io. Non sai quanto>>.

Ride e piange contemporaneamente. <<E' il momento giusto>>.

<<Oh, ci daremo da fare. Eccome se lo faremo>>.

Alza gli occhi al cielo e sbuffa, fingendosi infastidita. <<Che scemo>>.

<<Dio, ti amo così tanto Riley Stevenson>>.

Sorride fra il fiume di lacrime. <<Ti amo anche io, Andre Stevenson>>.




Il mio peggior incubo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora