Metatron si gustava tutta la scena dall'alto. Era esattamente come l'aveva sognata, distruttiva, piena di fiamme e sangue che scorreva a fiumi.
I suoi due cacciatori, Adham ed Eva, la sua Eva, sembravano lame liquide che volteggiavano nell'aria.
Erano macchine per distruggere, e i primi a cadere furono Azazel ed Uriel.La gente del villaggio cercò di resistere, di difendere i due Angeli feriti, ma Adham ed Eva erano troppo forti. Qualcuno li chiamava, cercavano di farli ragionare, ma loro non riconoscevano nessuno.
Molte persone morirono, i lupi fuggirono seguiti da un'umana che per Metatron aveva un'aria molto famigliare.
La guardò allontanarsi, correva sul dorso di uno dei lupi, alti quasi come cavalli, i capelli così biondi da sembrare bianchi.
Non ci pensò più di tanto, non gli sembrava importante.Quando il massacro cessò, planò a terra, avvicinandosi ai suoi cacciatori che sovrastavano i due corpi di Uriel e Azazel ormai privi della loro anima.
Le lame di cristallo nero erano conficcate nel cuore, i loro corpi si erano riempiti di sigilli, e finchè sarebbero rimaste lì, la loro anima si sarebbe reincarnata in corpi umani, che lui avrebbe potuto trovare e torturare.Era decisamente meglio dell'Inferno.
Si guardò intorno cercando Lilith, invano.
Allora si voltò ad osservare gli umani che erano rimasti, una ventina di persone circa.
Si avvicinò ad una ragazza dai capelli castani e il viso rigato dalle lacrime.
-Dove sta?-
-C...chi?-Non era la risposta che voleva sentire. Le diede uno schiaffo talmente tanto forte da farla cadere all'indietro.
Eva trasalì senza darlo a vedere.
-Mi prendi in giro ragazzina? Lilith!-
La ragazza non rispose subito, spaventata dall'Angelo che la teneva ancora per i capelli.
-Non... non lo so. Lei... lei è... è...-
-Cosa!?-Le urlò sul viso, carico di rabbia.
-È...andata via...-
Metatron lasciò andare i capelli della ragazza, alcune ciocche caddero al suolo.
Era arrivato tardi.
Gli ci volle un attimo per rimettere insieme i pezzi. Ma certo, quando il portale degli Inferi si era manifestato, lei doveva averlo sentito, e doveva aver avvertito che Lucifero vi era entrato.L'aveva seguito, non c'era altra spiegazione. Beh, avrebbe sentito anche che l'anima del suo amato Uriel non c'era più, e se avesse appeso i corpi dei due Angeli fuori dal villaggio, attaccati ad un palo, l'avrebbe di certo attirata li.
Poi guardò la ragazza che gli aveva dato la brutta notizia, e provò odio nei suoi confronti. La sollevò per il collo, mentre la poveretta provava a liberarsi. Quell'affronto lo indispettì ancora di più, strinse sempre più forte, fin quando il collo non produsse un suono di ossa che si rompevano, e le braccia le caddero penzoloni lungo i fianchi.
La osservò ancora un attimo, prima di gettarla via come spazzatura. Nemmeno un suono proveniva dalle persone che avevano visto la scena. Il terrore era palpabile. Bene, che lo temessero, altre persone da costringere a pregare.
Si voltò verso i due cacciatori, per ora avevano fatto abbastanza.
-Adham, questo villaggio ora é vostro, tuo è il comando, e dei figli dei vostri figli.-
Diede un rapido sguardo ad Eva. La vita era iniziata dentro di lei, poteva sentirla chiaramente e sentiva anche il proprio marchio. Quella vita era opera sua, e gli aveva appena donato un villaggio da governare.La gravidanza inoltrata rendeva l'estate di Eva più calda del solito, per questo spesso si concedeva passeggiate serali con suo figlio.
Uscivano fuori dal villaggio, e raggiungevano le sponde del mare per assaporare l'aria salmastra e godere del suono delle onde.
Questo le permetteva di non vedere quello che faceva il marito, oltre a ristorarla.Da quando erano arrivati li, circa quattro anni prima, Adham aveva preso per se delle schiave, alcune catturate da villaggi vicini, alcune erano doni di villaggi che non volevano guai, e altre erano ragazze del loro villaggio.
Concubine. Passava le notti con loro piuttosto che con lei.Nessun problema, aveva smesso di amarlo giá da tanto tempo, e se lui la lasciava in pace nella zona della piccola cada di fango riservata a lei, le andava bene. Poteva dedicarsi completamente al figlio. Inoltre anche lei apparteneva ad un altro.
Metatron non avrebbe mai permesso che qualcuno le si avvicinasse. E lei, segretamente, aveva iniziato ad amarlo. Forse era pazzia, ma quella notte di qualche anno fa, non si era sbagliato quando le aveva predetto quello che sarebbe accaduto.
C'erano volte in cui credeva di essere corrisposta.Fatto sta che non voleva concedersi a nessun altro ormai. Gli aveva dato un figlio, mentre un altro era in arrivo a breve.
Almeno il figlio la amava. Era lui il suo cavaliere segreto, quello che coglieva ogni fiore da portare alla sua mamma.Anche quella sera, appena fuori del villaggio, suo figlio le portò un fiore.
Lei sorrise, e si abbassò per riceverlo. Rialzandosi, vide in lontanza il demone che le era sfuggito anni prima, Lilith.Aveva due bambini con se, che più o meno avevano l'età del suo. La vide fissare i due corpi degli Angeli, ancora completamente intatti, e poi scoppiare in un grido disperato che aveva terrorizzato suo figlio.
-Caino, vieni qui.-Fece appena in tempo a prendere in braccio il bambino, che la figura in lontananza sparì.
Lo avrebbe detto a Metatron, quella notte stessa.
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La Stirpe Di Lilith - Il Marchio Di Caino #Wattys2017
ParanormalSequel di La Stirpe di Lilith - Genesis, vincitore nella categoria debutto ai Wattys 2016. Ringrazio @skadegladje per la copertina e i banner! Caino, primogenito di Eva, è davvero figlio di Adham? O in lui si cela un oscuro segreto? Sarà in grado di...